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Ospedale di Mirandola: reparto di dialisi modulare

Dopo i lavori al Corpo 2 spazi rinnovati e più funzionali per i pazienti

La Dialisi di Mirandola sarà spostata solo temporaneamente in un reparto modulare all’interno di moduli prefabbricati, con la previsione di trasferirla poi in ambienti completamente migliorati. Questa soluzione intermedia, frutto di un percorso di approfondimento avviato lo scorso anno, consente l’avvio di un importante cantiere che porterà alla completa ristrutturazione del Corpo 2 dell’Ospedale Santa Maria Bianca, con un investimento di circa 8 milioni di euro. Al termine di questi lavori, la Dialisi disporrà di spazi rinnovati e più funzionali.

Si tratta, come detto, a tutti gli effetti di un reparto di dialisi modulare, con spazi ampi ed attrezzature tecnologicamente avanzate. È stato appositamente ideato per fornire un trattamento di dialisi di alto livello ai numerosi pazienti affetti da insufficienza renale. Ciò è avvenuto grazie al lavoro di co-progettazione che si è svolto nei mesi scorsi in stretta collaborazione con l’équipe del Centro Dialisi di Mirandola: i responsabili medico e assistenziale hanno infatti fornito diverse indicazioni e contribuito a progettare gli spazi e i percorsi interni così da rendere fruibili già in questa fase transitoria i miglioramenti attesi per la sede definitiva. Tra questi in particolare nei moduli sarà già previsto un impianto di depurazione delle acque tecnologicamente avanzato secondo gli standard europei, nonché un doppio accesso per il contenimento del rischio infettivo. Inoltre le postazioni sono aumentate da 13 a 14 con l’incremento di una seduta dedicata a pazienti che necessitano di particolari tutele in termini di assistenza. L‘obiettivo principale è garantire un servizio prossimo e sicuro a tutti i dializzati del distretto. 

 

Prima di decidere abbiamo fatto molte valutazioni. Le altre soluzioni ipotizzate, inclusi gli spazi della Casa della comunità, non erano sufficienti – precisano Annamaria Ferraresi, Direttrice del Distretto di Mirandola, e Simonetta Cimino, Direttrice della Dialisi e Rete Nefrologica provinciale dell’Ausl – e avrebbero implicato l’invio di alcuni cittadini fragili del distretto di Mirandola presso altre sedi della provincia, oltre a non consentire le stesse innovazioni che abbiamo potuto inserire nel reparto modulare. Pur nella rassicurazione che si tratta di una scelta assolutamente temporanea, in questo caso specifico il reparto modulare rappresenta una soluzione efficace, perché elaborata insieme ai professionisti, che ci consentirà di sperimentare modalità di cura che poi porteremo dentro alla sede definitiva. Allo stesso tempo i lavori Corpo 2 ci restituiranno un’area di Ospedale capace di ospitare la Dialisi in spazi funzionali e migliorati rispetto ad oggi ed altre attività a favore dei cittadini mirandolesi”.

















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