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Giornata alimentazione, Coldiretti: 3 italiani su 4 temono oligarchi del cibo

Cotti (Coldiretti Emilia Romagna): “Il nostro impegno nelle scuole per diffondere cultura del cibo sano”

Tre italiani su quattro (75%) temono che la produzione di cibo possa finire nelle mani di potenze finanziarie ad altissima dotazione di capitali, dando vita a una nuova oligarchia fondata proprio sul controllo della produzione e commercializzazione dei prodotti alimentari. Lo afferma l’indagine Coldiretti/Censis diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra il 16 ottobre e coincide quest’anno con l’80° anniversario della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura.

A preoccupare gli italiani è soprattutto la diffusione del cibo artificiale con la pretesa di rimuovere agricoltura e allevamento dalla realtà umana. Quasi due cittadini su tre (64%) la considera una vera e propria minaccia per la salute. In pratica, secondo il Censis, gli italiani temono che con il cibo possa accadere ciò che è già successo con il digitale: il rischio che poche élite concentrino potere economico, politico e culturale anche nel settore dell’alimentazione.

L’invasione degli ultra formulati
Ma a pesare c’è anche la diffusione dei cibi ultra formulati, non a caso considerati come una vera e propria “anticamera” di quelli artificiali, con un singolo prodotto che può arrivare a contenere dozzine di ingredienti e additivi chimici. Non sorprende che otto italiani su dieci chiedano oggi, secondo il Censis, di vietarne per legge la presenza nelle mense scolastiche, dai piatti precotti alle merendine confezionate, seguendo l’esempio della California, che ha recentemente approvato una norma per tutelare la salute di bambini e ragazzi.

Sport e cibo, se l’inattività ci costa un miliardo
La Giornata dell’alimentazione chiama in causa anche il rapporto degli italiani con sport e cibo, visto che l’esercizio fisico contribuisce in maniera importante alla tutela della salute e della qualità della vita. Non a caso l’inattività costa all’Italia un miliardo all’anno, secondo un’analisi della Fondazione Aletheia.
Da qui nascono le tante iniziative messe in campo da Coldiretti con il mondo dello sport, come la campagna di sensibilizzazione sui temi dell’educazione alimentare che partirà a breve in collaborazione con la Lega Nazionale Dilettanti che coinvolgerà il mondo del calcio con una particolare attenzione ai bambini e alle famiglie.
Progetti significativi che rilanciano il binomio cibo sport come anche quelli sviluppati su tutto il territorio italiano insieme alla Federazione Italiana Pallavolo e a Sport e Salute .

Aumentare il consumo di frutta e verdura
Tra le abitudini importanti ci sono sicuramente quelle alimentari come il consumo di frutta e verdura che, con il loro apporto di minerali e di idratazione, spesso sono associate ad un adeguato nutrimento per una corretta pratica sportiva. Tuttavia, nonostante le indicazioni mediche e sanitarie spingano ad un alto consumo quotidiano di frutta e verdura, un’indagine demoscopica dell’Istituto Ixè mostra ancora difficoltà per le persone intervistate ad avere un consumo appropriato (almeno 5 porzioni al giorno). Solo l’8,5% degli intervistati ha un consumo di 5 porzioni o più di frutta e verdura con una importante polarizzazione tra i più giovani (fra i quali solo il 5 % ha un consumo adeguato) e le persone di 65 anni e più (di cui l’11 % consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura).

“In quest’ottica si innestano in progetti di Educazione alla Campagna Amica” ha detto il Presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Luca Cotti – “grazie ai quali gli studenti delle scuole hanno l’opportunità di vivere un vero viaggio dal campo alla tavola. Tra visite ad allevamenti locali e laboratori in classe, diamo la possibilità di scoprire la stagionalità dei prodotti, la cultura enogastronomica regionale e l’importanza di alimentarsi in modo sano, seguendo i principi e i ritmi della Dieta Mediterranea”.

 

















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