
Venerdì 10 ottobre si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale e per l’occasione è stato organizzato un evento, in Aula Absidale di Santa Lucia (dalle 9.30 alle 12), per fare un punto sul progetto nato per far fronte alla crisi mentale, mettendo al centro la persona, la famiglia, il contesto sociale, l’educazione e rende le persone partecipi nella definizione del proprio percorso di cura.
Ricercatrici e ricercatori, docenti ed esperti presenteranno i progetti e i dati raccolti in questi anni per favorire il benessere mentale di adolescenti e giovani adulti e quanto strutturato per prevenire situazioni di disagio nelle scuole e all’Università.
“La salute mentale come bene comune… perché ci vuole una città“, è lo slogan lanciato nel 2022 per il progetto nato dalla collaborazione tra l’Università di Bologna, l’Azienda USL, il Comune e la Città Metropolitana, per offrire uno spazio formativo gratuito sulla salute mentale, chiamato Recovery College, non solo per i cittadini ma anche per gli operatori e le organizzazioni che si impegnano sul tema. Considerata l’estensione e la complessità del territorio bolognese, il Recovery College è stato strutturato in cinque gruppi di lavoro territoriali, attivi nei Centri di Salute Mentale (spoke) che si occupano della co-progettazione dei corsi, mentre l’hub centrale svolge funzioni di coordinamento, amministrazione, monitoraggio e comunicazione.
Per quanto riguarda i percorsi “Recovery nelle scuole”, hanno rappresentato occasioni in cui i giovani hanno potuto presentare i propri problemi ed elaborare assieme strategie per star meglio come singoli e come comunità.
Nei primi 6 mesi del 2021 gli episodi di autolesione da parte di adolescenti arrivati al Pronto Soccorso del Maggiore sono stati 27, nel 2025 sono stati 51, praticamente raddoppiati. Ragazze e ragazzi, incontrati nelle scuole da parte del Dipartimento di Salute Mentale, sono ben consapevoli delle situazioni di malessere e fragilità e chiedono aiuto specialistico. Sentono il bisogno di fermarsi a riflettere e confrontarsi su eventi, come il suicidio, che colpiscono profondamente le comunità scolastiche. E’ quanto ha mostrato il recente percorso che il Dipartimento di Salute Mentale ha sviluppato insieme al Liceo Fermi e al Liceo Arcangeli nell’ambito del progetto Recovery College, in collaborazione con Università di Bologna, Comune, Città Metropolitana e scuola.
Le richieste di aiuto e supporto psicologico sono numerose anche in ambito universitario, e per questo l’Alma Mater, negli ultimi quattro anni, ha potenziato il suo Servizio di Aiuto Psicologico (SAP), al quale si rivolgono ogni anno circa 1000 studenti e studentesse su tutto il territorio del Multicampus. Il rafforzamento del servizio ha consentito di ridurre consistentemente i tempi di accesso al servizio, riducendo pressoché a zero le liste d’attesa.
Con l’obiettivo di supportare studenti e studentesse che hanno subito blocchi o rallentamenti nel corso della propria esperienza universitaria, l’Università di Bologna ha inoltre attivato il servizio “Passo Passo” caratterizzato dalla speciale ricerca attiva delle persone che incontrano difficoltà durante il loro percorso universitario. L’insieme dei servizi offerti dall’Ateneo per supportare chi ha bisogno di aiuto è oggetto della campagna di promozione e sensibilizzazione “Niente panico”.