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Calo demografico a Modena, preservare l’esistenza delle scuole in città e nelle frazioni

L’assessora Venturelli: “Cogliere il fenomeno come opportunità per migliorare l’offerta educativa”

Preservare l’esistenza delle scuole primarie in città e nelle frazioni, in quanto presidio di identità e coesione sociale. Sebbene infatti il calo demografico produrrà nei prossimi anni i suoi effetti, l’Amministrazione comunale è già al lavoro per rispondere alle sfide che il fenomeno impone, cogliendo in esso anche un’opportunità per migliorare l’offerta educativa, senza compromettere l’accesso a una scuola di qualità, equa e inclusiva. Per questo motivo, è già in corso una riflessione più ampia con tutti gli attori coinvolti, con l’obiettivo di rendere la città sempre più a misura anche delle donne, garantendo sostegno con servizi di qualità e accessibili, a partire dall’infanzia.

Lo ha spiegato il Consiglio comunale l’assessora alle Politiche educative Federica Venturelli rispondendo, nella seduta di lunedì 22 settembre, all’interrogazione di Grazia Baracchi (Spazio democratico) incentrata su andamento demografico e programmazione scolastica. In particolare, l’interrogazione chiedeva previsioni per le iscrizioni alle prime classi delle scuole elementari e medie nei prossimi tre anni; sul numero di classi prime autorizzate negli istituti comprensivi per il 2024-2025 e 2025-2026; sulla possibilità di deroghe per la costituzione di classi con numeri inferiori agli standard e su eventuali decisioni riguardo la “Scuola innovativa” dell’IC10, con l’ipotesi di chiusura di alcuni plessi. Infine, l’istanza chiedeva aggiornamenti sull’istituzione di un tavolo di confronto tra tutte le istituzioni competenti e interessate per tenere monitorata la situazione.

In premessa, Venturelli ha ricordato che il tema del calo demografico è una questione di crescente rilevanza per l’intero Paese e per l’Unione Europea. Si tratta di una problematica che sta assumendo connotati sempre più urgenti e che coinvolge vari ambiti della vita sociale, culturale ed economica, con effetti profondi soprattutto sul sistema scolastico.

Nello specifico, la pianificazione scolastica di Modena, pur registrando in proiezione una leggera flessione nelle iscrizioni a partire dal 2029-30, non prevede al momento la chiusura di plessi scolastici: “Anzi – ha puntualizzato l’assessora – tema politico prioritario dell’Amministrazione è preservare l’esistenza dei plessi di scuola primaria esistenti nella città e nelle frazioni, poiché crediamo fermamente che la presenza della scuola sia un importante presidio di identità e di coesione sociale della comunità locale. E continueremo a lavorare per questo obiettivo”.

Rispetto ai dati, Venturelli ha sottolineato, citando le stime fatte dall’Ufficio Statistica del Comune, che il numero degli iscritti alla prima classe delle scuole primarie resterà sostanzialmente stabile fino all’anno scolastico 2028-2029, oscillando tra i 1.405 iscritti dell’anno scorso e i 1.415 dell’anno 2028-2029. L’anno in corso, presenta invece una lieve flessione con 1.362 iscritti, ma è un dato che si riprenderà negli anni successivi. “La vera flessione demografica – ha evidenziato l’assessora – colpirà le scuole primarie dell’anno scolastico 2029-2030 (previsti 1.342 iscrizioni) e in quello 2030-2031 (1.279 iscritti)”. Mentre, nell’ultimo triennio, il numero di classi prime delle scuole primarie nei dieci istituti comprensivi della città è stato di 59 (2023-2024), 58 (2024-2025) e 55 (più la scuola primaria Montecuccoli e la sezione “tempo normale” a Villanova).

Per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado il calo, anche in questo caso, produrrà i suoi effetti a partire dall’anno scolastico 2028-2029 e soprattutto dal 2029-2030: “In sostanza – ha argomentato l’assessora – abbiamo tre anni di tempo per ipotizzare come adeguare la nostra rete scolastica (6-14 anni) in previsione degli effetti più strutturali del calo demografico”.

In vista di queste proiezioni, l’assessora ha chiarito che l’Amministrazione è al lavoro per intervenire con soluzioni dinamiche e adeguate, in coordinamento con scuole, Ufficio scolastico Provinciale e con i dirigenti scolastici, per programmare in modo efficace e flessibile la gestione del fenomeno. Il Comune, infatti, ha attivo un tavolo di confronto con gli istituti comprensivi e l’ufficio scolastico provinciale che prevede incontri periodici con i dirigenti, favorendo il confronto anche alla luce dei protocolli e degli accordi sulle iscrizioni.

“Proprio a partire dal protocollo di intesa siglato nel 2016, per la gestione delle iscrizioni alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Modena, verrà avviata – ha specificato l’assessora – la discussione finalizzata al raggiungimento della organizzazione ottimale delle istituzioni scolastiche del territorio. Lo stesso tavolo, inoltre, prevede un confronto anche con gli altri Comuni della provincia e con l’Amministrazione provinciale”.

Venturelli ha quindi puntualizzato che “se il dimensionamento scolastico sembra la strada portata avanti dal ministero dell’Istruzione, come attestano i tagli al personale per l’anno appena iniziato, la posizione assunta dall’assessorato è invece quella di vedere nel calo demografico, in continuità con la Regione Emilia-Romagna, un’opportunità di miglioramento della qualità didattica per insegnanti e studenti”.

Per quanto riguarda l’ipotesi di destinazione della costruenda “Scuola innovativa”, Venturelli ha parlato di un plesso che dovrebbe diventare operativo dall’anno scolastico 2026-2027, “rispetto al quale stiamo approfondendo la situazione in base alle ipotesi sui numeri definitivi degli alunni e delle alunne che da quest’anno vanno a comporre le classi, e sulle previsioni per l’anno successivo”. L’assessora ha specificato che la scuola innovativa prevederà sicuramente una scuola di infanzia che andrà a sostituire l’attuale scuola d’infanzia statale Madonnina in via Anderlini, zona Sacca. La scuola, in particolare, prevede una primaria destinata accogliere le classi della scuola Anna Frank Marconi: “Approfondiremo, inoltre, quali altre possibilità ci sono rispetto agli spazi e alla presenza di alunni e alunne per valutare di accogliere ulteriori classi. Cercheremo di dare omogeneità – ha precisato l’assessora – consapevoli, appunto, che le scuole sono presidi sociali importanti, e dobbiamo fare in modo di non impoverire i quartieri e le frazioni”.

Focalizzandosi, infine, sui fattori alla base del calo demografico, l’assessora si è soffermata sulle donne “nella consapevolezza che il carico di cura è ancora troppo spesso a carico loro, dai bambini agli anziani”. Parlando quindi dell’importanza di non giudicare le scelte personali (“uscendo così da alcuni toni paternalistici e fuori dal tempo”), Venturelli ha sottolineato il lavoro dell’Amministrazione “affinché Modena sia sempre più accessibile e a misura delle esigenze delle loro esigenze. Il che significa – ha proseguito – garantire servizi di qualità e accessibili”. In quest’ottica, l’assessora ha sottolineato l’importanza di proseguire il potenziamento dei servizi d’infanzia e degli spazi pubblici dedicati ai più piccoli.

















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