Lieve calo della tassazione sulle imprese personali nel 2024 al 52,3% dal 52,8%, e conferma di consistenti divari territoriali. Sono le principali evidenze dell’Osservatorio sul fisco della CNA “Comune che vai fisco che trovi” giunto alla settima edizione.
In media, le imprese hanno lavorato per il fisco fino al 9 luglio, due giorni in meno rispetto all’anno precedente. Dalla fotografia scattata dall’Osservatorio CNA, Bolzano si conferma sul gradino più alto del podio con una tassazione al 46,3% mentre a chiudere la graduatoria dei capoluoghi di provincia, al 114° posto, è Agrigento con una pressione fiscale complessiva del 57,4%.
Modena si piazza al 31° posto a livello nazionale e al 7° a livello Regionale, con un calo dello 0,5% rispetto al 2023 e di oltre sette punti rispetto al 2019. Tradotto in termini temporali, significa che gli imprenditori modenesi in media quest’anno hanno lavorato 187 giorni, sino al 5 luglio, per pagare le imposte.
Per la misurazione di questo Tax rate, CNA ha preso come riferimento due tipologie di imprese tipo rappresentativa dell’economia nazionale. Nello specifico un’impresa individuale che utilizza un laboratorio artigiano di 350 mq e un negozio di proprietà destinato alla vendita di 175 mq con valori immobiliari di 500mila euro in tutti i comuni, ricavi per 431mila euro e un reddito d’impresa di 50mila euro.
Le differenze territoriali riflettono in particolare le addizionali regionali e comunali sul reddito, l’IMU e l’imposizione per raccolta e gestione rifiuti. Il rapporto inoltre rileva che il livello di tassazione è più elevato nelle province dove è minore l’efficienza della gestione e della qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese. In media nel nord-Italia la pressione fiscale è più lieve rispetto al Sud.
“Il lavoro dell’Osservatorio Nazionale di CNA – commenta il presidente modenese Cesare Galavotti – certifica una lieve riduzione del total tax rate ma è evidente che il livello di tassazione resta molto elevato e rappresenta un vincolo alla crescita. Le imprese meritano un fisco più leggero, più semplice e più equo. Auspichiamo che la proroga per la riforma del fisco sia utilizzata per attuare l’equiparazione delle detrazioni a prescindere dalla tipologia di reddito e la separazione della tassazione del reddito d’impresa delle imprese personali tra quello che viene distribuito e quello destinato ai consumi personali”.
Le proposte CNA.
“La riduzione del Tax Rate – aggiunge il segretario di CNA Modena Francesco Stagi – è frutto di alcuni interventi sollecitati da CNA, la riduzione dell’Irpef, ad esempio, poi l’introduzione del regime forfetario, la deducibilità fiscale dell’Imu, l’eliminazione dell’Irap per le imprese individuali e i lavoratori autonomi. Tanto, però, rimane ancora da fare. Innanzitutto, introducendo un regime premiale nella tassazione dei redditi d’impresa quando il reddito dichiarato sia superiore a quello normale previsto dagli Isa (quelli che una volta erano gli studi di settore). Poi, agevolare il passaggio generazionale nelle imprese individuali tramite la completa neutralità fiscale delle cessioni d’azienda, come già accade per i conferimenti, prevedendo anche una fiscalità agevolata per i primi anni di avvio dell’impresa. Ancora, abolendo la ritenuta dell’11% (in vigore dal 1° marzo 2024) applicata sui bonifici relativi a spese per cui sono riconosciute le detrazioni fiscali. Poi, rispetto agli immobili strumentali, adeguando i valori catastali, alla base dell’applicazione dell’Imu a quelli commerciali per evitare di pagare imposte su ricchezze fittizie”.
Qui la versione integrale dell’osservatorio e le relative schede