Arrestato per gravi maltrattamenti in famiglia nei confronti della sorella è stato scarcerato con l’applicazione del divieto di avvicinamento che ha subito violato presentandosi presso l’abitazione della donna, una 56enne reggiana, che ha aggredito. L’allarme al 112 ha visto subito l’intervento dei Carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra con l’uomo, un 50enne reggiano, che al loro arrivo fuggiva dal retro dileguandosi a torso nudo per i campi.
L’illecita condotta ha visto l’immediata denuncia dell’uomo con la Procura reggiana, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, che, data la grave condotta, ha subito richiesto ed ottenuto dal GIP del tribunale di Reggo Emilia l’aggravamento della misura con l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Misura che nel tardo pomeriggio del 5 settembre è stata eseguita dai Carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla.
I carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia di Guastalla infatti, al culmine delle serrate ricerche del fuggitivo, condotte congiuntamente ai colleghi di Cadelbosco Sopra, localizzavano il 50enne sdraiato a terra in viottolo del Begone del comune di Cadelbosco Sopra. L’uomo fermato dai militari veniva dichiarato in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a suo carico. Il 50enne era stato arrestato il 1° settembre scorso per un grave episodio di violenza in famiglia nei confronti della sorella. Erano da poco passate le dieci del 1° settembre detto quando la donna di 56 anni, rientrata nella sua casa di Cadelbosco di Sopra dopo aver accompagnato la madre a fare alcune commissioni, chiamava il 112 dopo essere stata aggredita dal fratello.
La centrale operativa di Guastalla inviava sul posto una pattuglia di carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra: la vittima, molto provata e sconvolta da quanto appena accaduto, presentava una tumefazione alla testa e diverse ecchimosi al braccio destro. In lacrime, ha poi ricostruito i dettagli dell’aggressione, riferendo che il fratello, senza alcun apparente motivo, aveva iniziato a insultarla e a colpirla con calci e pugni, ferendola anche alla testa con un oggetto contundente sottraendole anche lo smartphone, con ogni probabilità per impedirle di chiedere aiuto. Vedendosi inerme davanti alla furia del fratello, riusciva a fuggire e, nonostante sia stata rincorsa, ha incontrato un’amica alla quale ha chiesto aiuto: è stata quest’ultima ad allertare i carabinieri, che sono immediatamente intervenuti. A quel punto, raggiunta l’abitazione dei due fratelli, i carabinieri hanno rintracciato l’uomo, che senza alcuna esitazione ammetteva di aver picchiato la sorella. Una volta entrati in casa, i militari hanno trovato cocci di vetro sotto un divano del salone e frammenti di un vaso in frantumi in camera dell’uomo, oltre al telefono cellulare della vittima. Per questo motivo per il 50enne erano scattate le manette. Ieri scarcerato con l’applicazione del divieto di avvicinamento ha violato la misura presentandosi presso l’abitazione della sorella che ha nuovamente aggredito per poi darsi alla fuga all’arrivo dei Carabinieri. Da qui la denuncia e l’immediato aggravamento della misura richiesta dalla Procura reggiana con il GIP che emetteva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita ieri dai Carabinieri de nucleo radiomobile della Compagnia di Guastalla che al culmine di serrate ricerche, condotte congiuntamente ai colleghi di Cadelbosco Sopra, hanno rintracciato l’uomo poi condotto in carcere. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.