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Reggio Emilia si mobilita per la pace

immagine: FB Comune di Reggio Emilia

Di fronte alla quotidiana violazione dei diritti umani che vede la popolazione civile affamata e stremata dai continui bombardamenti e l’impossibilità di fare entrare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, Governi, associazioni umanitarie e organizzazioni non governative chiedono il cessate il fuoco e ogni possibile sforzo per scongiurare altre vittime civili.

All’appello per la pace si unisce con forza Reggio Emilia, Comune da sempre impegnato sui temi della tutela dei diritti umani, con iniziative al fianco di Amnesty International, Emergency, Comunità di Sant’Egidio, sindacati e Diocesi. Già a febbraio il Consiglio comunale di Reggio ha approvato una mozione con cui si chiedeva al Governo di riconoscere lo Stato di Palestina, a maggio l’amministrazione comunale ha aderito alla Campagna nazionale “50.000 sudari per Gaza” e a luglio all’iniziativa “Disertiamo il silenzio”.

Da oggi venerdì 5 settembre sulla facciata del Palazzo comunale sarà esposta la bandiera Palestinese accanto alla bandiera di Emergency. Con un gesto dall’alto valore simbolico, Reggio Emilia intende in tal modo unirsi a coloro che da più parti chiedono il raggiungimento concreto di una pace duratura.

Quello del rispetto dei diritti umani e di resistenza non violenta è anche il messaggio portato avanti dalla Global Sumud Flotilla, una missione di pace che cerca di rompere l’assedio illegale imposto da Israele e portare aiuti alla popolazione di Gaza stremata dalla fame. Una mobilitazione verso cui l’Amministrazione comunale esprime vicinanza e sostegno.

A Gaza è in atto un genocidio che ha come vittima il popolo palestinese ed un preciso responsabile, il governo israeliano, accusato di crimini di guerra – ha detto il sindaco Marco Massari – Gaza è l’abisso della coscienza occidentale, come ogni guerra (sono 56 i conflitti nel mondo) rappresenta la negazione di ogni forma di umanità. Ognuno di noi ha una responsabilità da esercitare, non dobbiamo assuefarci al dolore altrui, non possiamo voltarci dall’altra parte, dobbiamo essere consapevoli che in qualunque circostanza noi possiamo e dobbiamo decidere dove stare. Dobbiamo prendere coscienza di questo, manifestare in tutti i modi la nostra opposizione a questo dramma. Reggio sa dove stare, al fianco della Global Sumud Flottilla, una straordinaria mobilitazione popolare per portare aiuti alla popolazione di Gaza. Occorre un forte impegno dei governi nazionali per fermare un massacro che ha ridotto l’aspettativa di vita nella striscia da 70 a 40 anni, che ha ucciso un palestinese su 4, una strage di innocenti inaccettabile, cosi come vittime innocenti sono gli ostaggi israeliani, che devono essere liberati. Ai volontari della flotta va tutto il nostro sostegno e la nostra vicinanza e il nostro Governo deve garantire agli equipaggi protezione e sicurezza”.

Il Comune di Reggio Emilia ha inoltre invitato i cittadini ad aderire alla raccolta fondi lanciata dalla stessa Emergency per sostenere le strutture sanitarie operanti a Gaza.

Inoltre, nelle giornate del 23 e 24 settembre, il Comune, rappresentato dall’assessora Carlotta Bonvicini, parteciperà a Torino all’evento di lancio del progetto Akli Baladi che coinvolge città italiane e palestinesi, tra le quali il Comune di Beit Jala gemellato con Reggio. In occasione dell’evento, nei giorni immediatamente successivi, una delegazione di Beit Jala, composta da due consiglieri comunali, sarà nuovamente nella città del Tricolore per visite e incontri. Infine altre iniziative saranno programmate nelle settimane successive.

 

















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