Alle 22 in punto, le campane della Torre Civica di Scandiano hanno suonato a distesa, assieme a quelle della Pieve e dei Frati Cappuccini. Insieme a loro, il frastuono di tamburi, pentole, fischietti, piatti e voci, portati da un centinaio di persone che si sono ritrovate sotto la Torre per aderire all’iniziativa nazionale “Disertiamo il silenzio”, promossa dal movimento cattolico per la pace Pax Christi e dalla campagna “L’ultimo giorno di Gaza”.
Un appello lanciato sui social dal Comune pochissime ore prima e nonostante la domenica d’estate, la partecipazione spontanea è stata straordinaria.
Un gesto simbolico e potente, per rompere il silenzio su quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza: la carestia, i bombardamenti, la crisi umanitaria, lo sterminio in corso. A raccogliere l’invito sono stati il Tavolo della Pace di Scandiano, il Comune di Scandiano e la Parrocchia di Santa Maria Assunta, che hanno chiamato a raccolta la cittadinanza per un momento di denuncia collettiva e condivisione pubblica.
«Oggi abbiamo disertato il silenzio sperando che questo rumore che abbiamo fatto – ha dichiarato il sindaco Matteo Nasciuti – contribuisca a silenziare un altro tipo di rumore: quello delle bombe, delle sirene, delle grida disperate, dei proiettili… A Gaza è in atto uno sterminio, una carestia, un genocidio. E nessuno è più disposto a tacere».
L’iniziativa si è svolta in contemporanea in decine di piazze italiane: l’invito rivolto alle comunità ecclesiali e civiche era quello di suonare le campane, le sirene, ogni strumento possibile, per rendere udibile un dissenso altrimenti silenzioso e richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica internazionale.