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Il Ponte di Veggia è di nuovo agibile

Alle 9.38 di questa mattina, lunedì 28 luglio, è stato ufficialmente riaperto al traffico l’impalcato superiore del Ponte di Veggia. La struttura è stata riqualificata a tempo di record, con un anticipo di oltre due settimane rispetto al cronoprogramma preventivato. Chiuso lo scorso 16 giugno, i lavori hanno interessato tutto l’impalcato e la soletta stradale, sono proseguiti sette giorni su sette ed anche durante la notte, per ottenere appunto il risultato di una riapertura anticipata di quasi tre settimane rispetto alla data prevista del 16 agosto.

Nonostante condizioni climatiche non certo favorevoli, in molti non hanno voluto mancare alla riapertura di uno snodo strategico per la viabilità dell’intero Distretto Ceramico, e non solo.

Assieme al Sindaco di Sassuolo, Matteo Mesini e al Sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi, erano presenti i presidenti delle Province di Reggio Emilia e Modena, Giorgio Zanni e Fabio Braglia. Con loro anche il Presidente dell’Unione Tresinaro Secchia e i Primi Cittadini del Distretto.
Anche la Regione Emilia Romagna non ha voluto mancare a questo momento fondamentale per il nostro territorio, con la presenza degli Assessori Irene Priolo e Davide Baruffi.

Il taglio del nastro e la rimozione delle transenne che impedivano il passaggio delle auto è stato il culmine di un lavoro indefesso, articolato, capillare, in cui tutte le componenti hanno giocato un ruolo fondamentale per arrivare ad un risultato straordinario, pressoché unico nella storia della cantieristica italiana.

Da oggi quindi il tratto carrabile del Ponte di Veggia è nuovamente percorribile. Con la limitazione di velocità a 30 km/h. Resta in vigore, come prima della chiusura, il divieto di transito per autocarri di massa superiore a 35 q.li in entrambi i sensi di marcia eccetto gli autobus per trasporto persone e mezzi di soccorso.

I lavori sono terminati solamente sulla sede stradale: l’intervento complessivo continuerà ancora nei prossimi mesi, anche se il traffico veicolare può ora transitare in sicurezza. In particolare: proseguiranno le opere al piano di campagna e lungo l’alveo del torrente Secchia, con interventi sugli argini e sulle protezioni idrauliche; molti dei lavori sono mirati a prevenire le criticità che negli scorsi anni hanno causato chiusure forzate durante le piene; questi interventi sono fondamentali per aumentare la resilienza dell’infrastruttura rispetto ai fenomeni meteorologici estremi. Per questo motivo la segnaletica orizzontale è di colore giallo, anziché bianco, ed il ponte può essere attraversato ad una velocità massima di 30 km/h.

Inoltre, ed è la novità importante della riqualificazione, è stato allargato l’impalcato superiore, considerando la presenza di una pista ciclopedonale da attraversare in piena sicurezza. Con l’unico obbligo, da parte dei cittadini, di trasportare la propria bici o monopattino a mano.

Così i Sindaci Mesini e Daviddi:

“Il lavoro fatto su Ponte Veggia – ha affermato il Sindaco di Sassuolo Mesini –  è la dimostrazione che con decisione, professionalità e passione le opere pubbliche possono essere portate a termine, addirittura in anticipo evitando il protrarsi di disagi e problemi logistici. Voglio personalmente ringraziare a nome dell’intera città gli operai e le maestranze che hanno lavorato con competenza e dedizione in condizioni complesse, le imprese CME, FEA e CO.VE.MA che hanno messo a disposizione tutta la loro professionalità e competenza ed il team di direzione lavori, collaudo e sicurezza oltre a tutta la nostra partecipata SGP, le forze dell’ordine coordinate dal tavolo della Prefettura, la Polizia locale, la Provincia, i volontari e tutti i cittadini che hanno contribuito con pazienza e spirito di collaborazione a gestire le settimane di chiusura e infine le imprese del distretto, che hanno compreso l’importanza di un sacrificio temporaneo a fronte di un risultato duraturo per la sicurezza e l’efficienza della mobilità interprovinciale”.

 

“La riapertura di oggi è davvero una grandissima soddisfazione, per tutti – sottolinea il Sindaco di Casalgrande Daviddi –. Soprattutto per i cittadini che hanno affrontato questa prova con un senso di responsabilità e una maturità invidiabile. La riqualificazione dell’impalcato superiore del Ponte di Veggia è davvero l’esempio plastico che se si vogliono, le cose si possono fare – aggiunge il Primo Cittadino -. Le persone si mettono a un tavolo, discutono, ragionano, si confrontano. Ma poi decidono e si lascia spazio al cantiere e alle persone che devono mettere mano con concretezza e pragmatismo alle opere da compiere. Se si vuole, si può”.

“Ecco, quello del Ponte di Veggia, che, è bene ricordarlo, vedrà il suo completamento complessivo entro la fine dell’anno o, al più tardi, all’inizio del 2026, deve rappresentare il benchmark per tutte le altre opere che dovranno necessariamente essere allestite per ammodernare e rendere ulteriormente efficiente il nostro Distretto Ceramico. Uno dei più importanti al mondo – ragiona Daviddi -. Quello, in particolare, del raddoppio della SP467 sul lato modenese e il terzo ponte sul Secchia, di cui si parla da tempo. Quanto fatto sul Ponte di Veggia, si può replicare anche per questi altri snodi fondamentali”.

In una giornata come oggi, è giusto dire ‘grazie’: “Agli operai che hanno lavorato giorno e notte, spesso in condizioni proibitive. Ai tecnici e ingegneri, sempre presenti sul cantiere e prontissimi a far fronte a ogni evenienza. Un grazie alla Polizia locale e a tutti i volontari presenti sulle nostre strade. La loro partecipazione fisica al fianco degli agenti, è stata determinante per tutti i cittadini, in queste settimane certamente non facili. Li hanno supportati, rassicurati e aiutati nel gestire una situazione complicata. Un grazie, infine, mi ripeto, a tutta la nostra comunità. Ci ha sostenuto, dato forza, e soprattutto ha fatto vedere che, nel momento della criticità, si può essere un tutt’uno, aiutandosi e sostenendosi. Un bellissimo esempio di serietà e partecipazione”. 

Il presidente della provincia di Reggio, Zanni: ora subito un nuovo tavolo per le infrastrutture del Distretto Ceramico

È una notizia molto positiva – ha dichiarato il presidente della Provincia di Reggio Emilia e sindaco di Castellarano Giorgio Zanni, poco dopo l’inaugurazione – perché la riapertura in anticipo era tutt’altro che scontata. Merito dell’impresa, dei tecnici e del lavoro di squadra messo in campo da tutte le Istituzioni per limitare quanto più possibile gli inevitabili disagi viabilistici in una delle aree più produttive della nostra regione”.

Zanni ha però ribadito che il ripristino del traffico veicolare sul ponte non risolve i problemi strutturali della mobilità nel distretto: “È però evidente che la positiva riapertura di questo ponte non risolverà le storiche criticità viabilistiche che avevamo già prima della chiusura e che da anni riscontriamo ogni giorno a cavallo del Distretto, soprattutto da settembre a giugno. Lo diciamo da anni: serve una visione strategica complessiva e servono nuove ed adeguate infrastrutture. Avevamo sottoscritto già nel 2023, proprio in Comune a Castellarano, un accordo con Regione Emilia-Romagna, Provincia di Modena e gli otto Comuni dell’area per avviare un percorso condiviso e fatto soprattutto di atti e proposte molto concrete in tema di infrastrutture necessarie a decongestionare il traffico: oggi è il momento di riprendere con ancor più determinazione quel cammino”.

Il presidente della Provincia ha espresso soddisfazione per le parole dei sindaci e degli amministratori presenti all’inaugurazione che hanno colto pubblicamente la proposta di tornare a sedersi al tavolo delle trattative per le nuove infrastrutture:

“Ci fa molto piacere che gli attori coinvolti abbiano oggi accolto il nostro rinnovato sollecito. Oggi non si parte da zero: abbiamo già un accordo condiviso e sottoscritto nel 2023. Ora serve concretezza. Serve tornare subito a quel tavolo per trovare soluzione all’allargamento della SP 467 sul lato modenese insieme alla necessità di un nuovo terzo ponte sul Secchia. Non possiamo più permetterci di attendere. Cittadini, lavoratori e imprese ce lo ricordano ogni giorno”.

Zanni ha concluso ribadendo il ruolo della Provincia come parte attiva e promotrice di un dialogo interistituzionale che punti a risultati tangibili: “Oggi abbiamo dimostrato che, se si lavora bene e insieme, i risultati arrivano. Ora serve un nuovo patto per il distretto ceramico. Noi c’eravamo prima e continueremo ad esserci con la massima determinazione”.

 

















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