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Ricerca e applicazioni militari, Unimore fa il punto. Istituita una Commissione sul Dual Use

L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha avviato una ricognizione interna sui contratti di ricerca aventi potenziali applicazioni in ambito militare e bellico. L’iniziativa nasce a seguito di una mozione presentata dalla componente studentesca, con cui si richiedeva all’Ateneo una presa di posizione esplicita sui rapporti con Israele e con l’industria bellica. A fronte della mozione e nel quadro degli impegni assunti da Unimore a livello nazionale e internazionale per la promozione della pace, il Rettore ha annunciato la costituzione di una specifica Commissione incaricata di analizzare il cosiddetto “Dual Use” nell’attività scientifica e di ricerca.

Il termine dual use indica l’insieme delle tecnologie, conoscenze scientifiche e prodotti che possono avere una duplice applicazione civile e militare. Nell’ambito della ricerca universitaria, si tratta di attività che, pur perseguendo finalità scientifiche o industriali di tipo pacifico, possono generare risultati suscettibili di impieghi in ambito bellico o nella produzione di armamenti. Per questo motivo, il tema del dual use è oggetto di crescente attenzione da parte delle istituzioni accademiche, che sono chiamate a valutare con particolare rigore le implicazioni etiche e le potenziali ricadute delle collaborazioni attivate.

La decisione è stata condivisa con la Conferenza dei Direttori di Dipartimento e con il Consiglio di Amministrazione; l’istituzione della Commissione è avvenuta mediante Decreto Rettorale. L’organismo, a carattere tecnico e consultivo e composto da esperti di ambito giuridico, medico e tecnico-scientifico, avrà il compito di procedere a una mappatura di tutti i contratti attualmente in essere che possano presentare elementi di ambiguità o possibili applicazioni in ambito militare, e di definire criteri guida per le attività future.

Due le linee d’azione affidate alla Commissione: da un lato, verificare e analizzare tutti i contratti di ricerca attivi che possano prevedere ricadute in ambito militare; dall’altro, definire un corpus di linee guida vincolanti per l’attività contrattuale futura, al fine di prevenire in modo strutturato ogni possibilità di utilizzo delle conoscenze scientifiche prodotte dall’Ateneo per scopi contrari alla pace e al rispetto dei diritti umani.

In merito ai rapporti in essere, a seguito di specifica domanda dei rappresentanti degli Studenti negli Organi Accademici, il Rettore ha chiarito che attualmente risultano alcuni accordi quadro di collaborazione accademica con istituzioni israeliane, con focus prevalente sulla formazione, ma nessun contratto di ricerca con implicazioni militari.

Gli esiti del lavoro della Commissione verranno riferiti periodicamente agli organi di governo dell’Ateneo. L’obiettivo è quello di procedere, sulla base di una disamina approfondita e documentata, all’eventuale adozione di provvedimenti organici e coerenti con i principi che regolano la missione pubblica dell’Ateneo.

Nel suo intervento, il Rettore ha ribadito con determinazione la posizione di Unimore a favore della pace, del ripudio della guerra e della risoluzione dei conflitti attraverso strumenti diplomatici e di cooperazione. L’Ateneo, inoltre, conferma con convinzione la sua adesione alla rete RUniPace, promossa dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, e partecipa al Dottorato di ricerca di interesse nazionale in Peace Studies, il primo attivato in Italia ed Europa su questi temi. Unimore ha un ruolo centrale nel curriculum “Educazione alla pace e migrazioni”, con sede a Modena, e ha previsto borse di studio dedicate, tra cui una riservata a studenti palestinesi.

Il Rettore, inoltre, ha espresso la piena condanna di ogni forma di violenza, di ogni atto di aggressione e di ogni violazione del diritto internazionale e umanitario, ovunque nel mondo e da chiunque perpetrati, in particolare quando colpiscono le popolazioni civili.

 

 

















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