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Il sistema 118 sul Frignano è efficace e sicuro: in un report i dati degli interventi

Ausl già al lavoro su un “progetto montagna”

L’Azienda USL di Modena conferma il proprio impegno per garantire sicurezza, appropriatezza e continuità assistenziale nell’Alto Frignano, anche dopo la conclusione della sperimentazione sui Medici di emergenza territoriale (MET). I dati di attività delle prime due settimane di luglio – monitorati costantemente tramite report diffusi anche agli amministratori (https://www.ausl.mo.it/azienda/distretti/distretto-pavullo/report-emergenza-urgenza-alto-frignano/) – confermano che il sistema 118 opera con tempestività e competenza clinica, grazie a una rete di mezzi avanzati e all’integrazione con il Pronto Soccorso di Pavullo, che resta centrale nella rete provinciale. Come concordato con gli stessi MET, è stato proposto loro di intervenire in quei contesti assistenziali dove è maggiore il bisogno e anche la numerosità della casistica trattata: sono in corso le procedure e 4 dei 6 totali saranno presto impiegati nella rete, da Pavullo – il primo già da oggi – a Mirandola.

 

Contemporaneamente, l’Ausl è già al lavoro su un “progetto montagna”, per assicurare un’offerta sanitaria che rappresenti al meglio le esigenze dei cittadini di quell’area, con l’obiettivo di portare una sanità più moderna e un valore aggiunto strutturale al territorio. Al suo interno troveranno spazio il Virtual Hospital, una piattaforma digitale che consente di accedere a servizi sanitari da remoto (videoconsulti, monitoraggio clinico e assistenza domiciliare), integrando cure ospedaliere e territoriali senza spostamenti fisici grazie a un forte utilizzo della telemedicina e tecnologie innovative; le Unità di continuità assistenziale; ambulatori di prossimità per la gestione delle urgenze meno gravi ma più frequenti. Le varie proposte progettuali vedranno il coinvolgimento di istituzioni, volontariato, componente professionale e sindacati e ovviamente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria che il 1° aprile ha sancito l’avvio di un vero e proprio percorso trasformativo della sanità su tutta la provincia.

“Nell’analisi dei sistemi complessi non ci sono automatismi e quindi ascoltare ed imparare fa parte delle difficoltà del mestiere, l’Azienda non ha nulla da difendere che non siano i bisogni di salute dei cittadini – osserva il Direttore generale Ausl Mattia Altini -. Si può sempre fare meglio ma non si può indugiare di fronte a un contesto come quello attuale, perché in medicina stare fermi significa essere superati. Modena non deve arretrare, e perciò deve ripensare e ammodernare la propria organizzazione sanitaria. Non sfugge a nessuno che il momento storico è difficile e dobbiamo metterci in discussione per generare il maggior valore con le risorse che abbiamo, non solo economiche, ma soprattutto il nostro personale. I margini di riorganizzazione trovati alimenteranno nuove attività nel medesimo territorio grazie a nuovi progetti di prossimità. Come abbiamo condiviso in CTSS, è prioritario eliminare il ricorso alle cooperative di medici e se vogliamo tenere aperti i PS dobbiamo il più possibile riallocare i professionisti dove servono davvero e, contemporaneamente, lavorare per dare la risposta più appropriata. Sull’Alto Frignano i dati ci dimostrano chiaramente che la presenza dei mezzi di soccorso avanzati con infermiere garantiscono la sicurezza degli interventi a media e alta gravità, in sinergia con le risorse mediche del 118 che non sono state modificate”.

Anche in risposta alle segnalazioni odierne, si ricorda che a partire da aprile sono stati numerosi gli incontri sui distretti, per area e in plenaria con i delegati indicati dai Sindaci, la componente professionale, la medicina generale, il volontariato del soccorso e i rappresentanti dei Comitati consultivi misti, cercando la massima convergenza sul percorso; l’Azienda ribadisce e rinnova il suo impegno ad allargare il confronto raccogliendo tutti i contributi ma senza arretrare su scelte che si basano sui dati di esito.

 

I dati

Dal report complessivo dei primi 15 giorni si evince che gli interventi giornalieri sull’area da parte del 118 sono stati regolari, con prevalenza di codici verdi e gialli; i codici rossi sono stati gestiti con mezzi avanzati, nessuno è esitato in codice 3 (paziente critico). Il sistema ha garantito una risposta medica qualificata nei casi più gravi tramite automediche o elisoccorso. Si conferma anche interamente il mantenimento della dotazione del Servizio emergenza territoriale 118, come è sempre stato:

  • Mezzo di soccorso avanzato H24 a Fanano (ambulanza con a bordo infermiere 118 specializzato);
  • Mezzo di soccorso avanzato H12 a Sestola (ambulanza con a bordo infermiere 118 specializzato);
  • Mezzo di soccorso avanzato H24 Alto frignano (auto con a bordo infermiere 118 specializzato);
  • Mezzo di soccorso avanzato H24 a Pavullo (ambulanza con a bordo infermiere 118 specializzato);
  • Mezzo di soccorso avanzato H24 a Pavullo (auto con a bordo medico 118 specializzato);
  • Elisoccorso (elicottero con a bordo medico 118 specializzato).

 

Vale a dire 4,5 mezzi di soccorso avanzato per 42.000 abitanti, 1 mezzo ogni 9.400 abitanti circa, una dotazione 6 volte superiore a quanto previsto, superiore ai normali standard e che rimane superiore anche ipotizzando il raddoppio della popolazione nel periodo estivo.

 

La sperimentazione MET sul Frignano

La scadenza della sperimentazione MET, in anticipo rispetto alla restituzione dell’intero percorso in CTSS (che avverrà non appena sarà possibile), è stata condivisa con le tre Organizzazioni Sindacali di categoria della medicina convenzionata (FIMMG, SNAMI e SMI) in occasione della seduta del Comitato aziendale della medicina generale del 19/03/2025, esitata con la sottoscrizione di apposito Verbale di Intesa di proroga alla suddetta data (la scadenza del Progetto al 30/06/2025 è stata ulteriormente ribadita al Comitato aziendale durante la seduta del 25/06/2025).

Dal primo luglio la tutela della sicurezza dei cittadini è affidata all’intervento esclusivo del Sistema emergenza territoriale 118 che non viene in alcun modo alterato e che utilizza in modo sinergico e coordinato tutte le risorse presenti sul territorio. Sistema che da un lato, verifica puntualmente che su ciascun intervento vi sia una risposta qualificata dal punto di vista dei tempi e della competenza clinica, oltre all’intera tracciabilità dell’intervento, dall’altro attraverso una revisione periodica di tutti i dati a disposizione, verifica se siano necessari correttivi clinici od organizzativi.

Al fine di monitorare puntualmente efficacia ed efficienza è stato attivato da subito un sistema di monitoraggio tramite report periodici sugli interventi di emergenza/urgenza dell’alto Frignano e sull’attività di gestione delle urgenze nelle strutture di prossimità, resa nel CAU, nell’ambulatorio di Fanano e nella Continuità assistenziale. Report che viene inviato ai Sindaci dei Comuni dell’Alto Frignano e al Presidente della CTSS e consultabile qui https://www.ausl.mo.it/azienda/distretti/distretto-pavullo/report-emergenza-urgenza-alto-frignano/.

L’obiettivo di tutto il lavoro di analisi e valutazione sull’area è garantire una copertura continuativa (h24/7 giorni) attraverso un sistema integrato, che ha il suo fulcro nel PS di Pavullo e nei percorsi di centralizzazione dei casi più gravi presso gli ospedali di riferimento della rete a tali funzioni dedicate. Integrazione che da subito è avvenuta attraverso un pieno coinvolgimento di tutte le professionalità interessate da una gestione dei pazienti nei vari contesti di assistenza (Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta, Continuità Assistenziale, Centri di Assistenza Urgenza e Case della Comunità) anche progettando l’attivazione di ambulatori a bassa complessità per la gestione delle urgenze non tempo-dipendenti e il potenziamento dei servizi territoriali.

Ad oggi sul territorio dell’Alto Frignano insistono tutti i mezzi su gomma che, insieme all’elisoccorso, garantiscono interventi tempestivi sui casi di maggiore gravità (in particolare codici 3 e in qualche caso codici 4) – dichiara Massimo Brunetti, direttore del Distretto di Pavullo –. Il sistema 118 prosegue dunque regolarmente la propria attività attraverso il mix dinamico delle risorse sul territorio governato dalla Centrale operativa che, sulla base di procedure e protocolli, invia il mezzo più idoneo. Il Pronto soccorso di Pavullo, infine, resta centrale nella rete: salvaguardare i PS, mantenendo un adeguato livello di risorse di personale, infatti, è uno degli obiettivi prioritari del percorso avviato su mandato della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della Provincia di Modena e di cui questo cambiamento rappresenta un elemento del quadro provinciale complessivo”.

 

 

 

 

















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