Il gruppo consiliare Forza Italia Sassuolo, attraverso il capogruppo Davide Capezzera, ha presentato un Ordine del Giorno, approvato dal Consiglio Comunale, per chiedere un impegno concreto a tutela delle studentesse e degli studenti sassolesi coinvolti nella vicenda dei titoli di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione rilasciati da Unimore e oggi non più considerati abilitanti per lavorare nei servizi educativi per la prima infanzia.
La situazione riguarda in particolare i laureati immatricolati negli anni accademici 2017/2018 e 2018/2019, che si trovano oggi, a distanza di anni dalla laurea, nell’impossibilità di accedere a concorsi pubblici o mantenere incarichi lavorativi già attivi, a causa del mancato adeguamento dei piani di studio da parte dell’Ateneo rispetto ai requisiti previsti dal Decreto Legislativo 65/2017.
«Molti giovani sassolesi – spiega Capezzera – hanno completato il proprio percorso universitario in buona fede e già da anni lavorano nei nidi o nei servizi educativi. Scoprire solo oggi che il titolo non è più abilitante è una vera ingiustizia che rischia di compromettere il loro futuro professionale e formativo».
Pur in assenza di competenze dirette in materia universitaria, l’Ordine del Giorno impegna il Sindaco e la Giunta a manifestare sostegno pubblico ai cittadini coinvolti. Inoltre, ad aprire un confronto con l’Università di Modena e Reggio Emilia, la Regione Emilia-Romagna e il Ministero dell’Università richiedendo di valutare forme di riconoscimento dei
crediti che valorizzino le competenze già acquisite tramite l’esperienza lavorativa e il percorso formativo svolto, riducendo al minimo gli oneri e la durata del percorso integrativo e, infine, a verificare la possibilità di attivare forme di supporto locale, anche solo informativo o orientativo, per accompagnare i laureati in un percorso di regolarizzazione meno oneroso e penalizzante.
«Chiediamo che vengano riconosciuti gli studi e le competenze già maturate – conclude Capezzera – e che le istituzioni si facciano carico di trovare una soluzione chiara, rapida e rispettosa del diritto al lavoro e alla dignità professionale dei nostri giovani».