L’Università di Bologna inaugura una nuova fase nella ricerca scientifica e nella formazione medica, presentando la nuova TC Philips Incisive, installata presso il Centro di Anatomia Clinica e Chirurgica Sperimentale e Molecolare del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie. Finanziata con fondi del PNRR – Missione 6 Salute, si tratta della prima tomografia computerizzata in Italia collocata in un istituto universitario con utilizzo esclusivo per ricerca e didattica in anatomia umana.
“Grazie a questa tecnologia è possibile trasformare l’immagine anatomica in uno strumento immaginativo, capace di supportare simulazioni chirurgiche personalizzate e formazione di altissimo livello”, afferma Stefano Ratti, docente di Anatomia dell’Università di Bologna e promotore del progetto. “Dal corpo donato nascono così nuove possibilità di cura e conoscenza: un atto di generosità che genera innovazione”.
La nuova tomografia computerizzata consente infatti ricostruzioni tridimensionali ad altissima precisione dei corpi donati alla scienza accolti nel Centro Anatomico dell’Alma Mater, che è un centro di riferimento nazionale accreditato dal Ministero della Salute. Diventa così possibile l’applicazione di questa tecnologia in ambiti come la chirurgia personalizzata, la modellazione 3D per il training medico e la medicina di precisione, ponendo al centro il paziente e la sicurezza delle procedure.
“Siamo orgogliosi di contribuire alle attività di ricerca del Centro Anatomico con la nostra TC, che grazie all’intelligenza artificiale consente una visualizzazione chiara di strutture anatomiche complesse. Si tratta di un’applicazione al di fuori del contesto clinico tradizionale che dimostra come l’innovazione possa supportare la ricerca e la formazione al servizio della medicina di precisione e della salute delle persone”, dichiara Valeria Nardella, Product Manager TC, Philips Italia.
“Per la prima volta possiamo coniugare l’osservazione diretta della struttura corporea con la modellazione virtuale avanzata”, spiega Emanuela Marcelli, coordinatrice dell’EDIMES Lab (Laboratorio di Ingegneria Biomedica) e docente dell’Alma Mater. “In questo modo è possibile avvicinarsi alla realtà del corpo umano con una precisione e una versatilità mai viste prima, a beneficio della ricerca e della didattica”.
“Nel campo della chirurgia maxillo-facciale, l’imaging anatomico avanzato rivoluziona l’approccio alle ricostruzioni complesse”, aggiunge Giovanni Badiali, chirurgo e docente dell’Alma Mater. “Avere accesso a modelli tridimensionali realistici, ottenuti dai corpi donati, consente di pianificare gli interventi in modo più sicuro, mirato ed efficace”.
La presentazione della nuova strumentazione avviene a poche settimane dal lancio nazionale della campagna per la donazione del corpo alla scienza, tenutasi il 15 maggio nell’Aula Magna di Santa Lucia. Un collegamento simbolico e concreto tra etica del dono e avanzamento della ricerca scientifica, che pone al centro il valore inestimabile della generosità dei donatori del corpo alla scienza, oggi più che mai essenziale per lo sviluppo della medicina del futuro.