Un incontro che ha riunito rappresentanti istituzionali, autorità regionali ed europee per discutere il futuro della politica di Coesione oltre il 2027, in un’Europa segnata da sfide crescenti sul piano economico, geopolitico e ambientale.
È “European Regions and Cohesion Policy beyond 2027 – Development and Security”, meeting svoltosi ieri a Cracovia nell’ambito della Presidenza polacca del Consiglio dell’Ue.
Durante l’incontro è stato redatto un Memorandum congiunto delle Regioni di Francia, Italia, Germania, Polonia e Spagna, che riafferma la centralità della coesione sociale, economica e territoriale come fondamento per un’Unione Europea più resiliente, integrata e vicina ai cittadini.
In rappresentanza della Conferenza delle Regioni italiane è intervenuto Davide Baruffi, assessore al Bilancio e ai Fondi europei della Regione Emilia-Romagna, che ha partecipato alla tavola rotonda insieme ai delegati di Francia, Spagna, Polonia e della Commissione europea.
“Le crescenti disuguaglianze rappresentano una minaccia strutturale alla coesione interna dell’Unione- ha dichiarato Baruffi- e alimentano la disillusione verso l’Europa. La politica di coesione è un potente antidoto per ricostruire fiducia, perché lavora a contatto e al servizio diretto dei territori, promuovendo giustizia sociale e sviluppo inclusivo”.
L’assessore ha sottolineato come il legame tra cittadini ed Europa si costruisca anche attraverso un approccio territoriale, in grado di valorizzare le specificità e rafforzare la vicinanza e la legittimità democratica delle istituzioni europee.
Baruffi ha quindi aggiunto che “la Coesione deve diventare la politica di accompagnamento delle transizioni strutturali: green, digitale, demografica. Dobbiamo garantire flessibilità nei programmi, capacità amministrativa nei territori più fragili e investimenti in formazione, innovazione e infrastrutture sociali”.
Il modello emiliano-romagnolo, fondato su governance multilivello, strategie territoriali integrate e partenariato reale, è stato indicato come una buona pratica per rafforzare la resilienza delle comunità locali e affrontare in modo equo i cambiamenti in atto.
La Conferenza si è chiusa con l’impegno a portare le proposte contenute nel Memorandum all’attenzione delle istituzioni europee, nel negoziato sul prossimo Quadro Finanziario Pluriennale dell’Ue, allargando il consenso anche alle regioni degli altri Paesi europei.