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Bologna: intensa attività di controllo della Polizia di Frontiera nelle prime due settimane di giugno

14 soggetti respinti e 2 denunciati per possesso di passaporti contraffatti

Dal 1 al 15 giugno 2025, la Polizia di Stato ha controllato alla frontiera oltre 51.000 passeggeri in arrivo dall’Area Extra-Schengen presso lo Scalo Aereo di Bologna. Nelle prime due settimane della Summer Season 2025 la Polizia di frontiera ha respinto 14 cittadini stranieri a seguito di accurati approfondimenti di 2^ linea.

La quotidiana attività di contrasto all’immigrazione irregolare effettuata dalla Polaria in occasione dei controlli documentali ai passeggeri in arrivo da Paesi Terzi, ha consentito di individuare 9 albanesi, 3 indiani, 1 tunisino e 1 moldavo per i quali non è stata accertata la sussistenza delle condizioni previste dalla norma per l’ingresso e il soggiorno sul Territorio Nazionale.
Ai 14 cittadini stranieri, di cui 13 uomini e 1 donna, è stato pertanto inibito l’ingresso con immediato imbarco verso i Paesi di provenienza.
Si è trattato prevalentemente di soggetti che non hanno presentato alcun tipo di documentazione che potesse giustificare lo scopo e le condizioni del soggiorno in Italia con conseguente respingimento alla frontiera per mancanza di garanzie idonee per l’ingresso nel Territorio dei Paesi Membri e per mezzi di sussistenza non sufficienti al soggiorno. In altri casi sono stati respinti soggetti overstayer, ossia persone che, in assenza di visto o permesso di soggiorno valido, sono rimaste in Area Schengen oltre il tempo massimo consentito. Altri sono stati respinti perché presentatisi ai controlli di frontiera privi del prescritto visto valido per l’ingresso in Area Schengen.
Nel medesimo periodo sono stati anche denunciati 2 cittadini cinesi in possesso di passaporti falsi: uno di Hong Kong e l’altro di Macao. A seguito di attenta verifica documentale, effettuata in due differenti circostanze con il supporto di sofisticate strumentazioni, i due passaporti sono risultati molto ben contraffatti, con tutti gli elementi di sicurezza perfettamente imitati ed il supporto simile all’originale.

La sempre maggiore individuazione dei falsi documentali contribuisce in modo incisivo a contrastare la minaccia connessa ai fenomeni migratori incontrollati ed è resa possibile dalle specifiche competenze e tecniche investigative acquisite di poliziotti di frontiera nelle previste fasi di addestramento.

















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