Lunedì 16 giugno ore 21.00 al Teatro Dehon di Bologna sarà proiettata in anteprima assoluta “Dalla stalla a Cinecittà” l’opera documentaristica che celebra Giorgio Trestini, uno degli animatori più popolari della scena teatrale felsinea nella seconda metà del Novecento. La regia è di Massimiliano Sassi, con le musiche originali di Francesco Maria Gallo. Serata a ingresso libero.
Trestini, classe 1937 e fisico tuttora imponente, è noto al grande pubblico cittadino soprattutto per la satira di costume “L’amore di gruppo”, ad oggi considerato da più parti quale autentico “cult” dell’underground anni ’70, e replicato ininterrottamente per quasi trent’anni; in largo anticipo sui tempi, lo spettacolo – scritto, diretto ed interpretato dallo stesso Trestini, unitamente ad un ensemble mutevole formato dagli allievi della sua scuola – trattava in modo divertito ed assai disinvolto i temi dello “scambismo” e dei mutamenti epocali nella percezione della sessualità, indagati nel contesto oppositivo campagna/città (e, più in generale, nei contrasti relazionali tra borghesia urbana e proletariato rurale).
Grazie alla maschera sanguigna e ad una corporeità all’epoca ancora inusuale, ma anche in forza di considerevoli capacità interpretative, Giorgio Trestini ha intrattenuto negli anni uno stretto rapporto con il mondo della celluloide, attraversando pressoché tutti i generi e le tipologie cinematografiche del periodo. Ricordiamo il feuilleton storico “Il mulino del Po” (1971) realizzato per la RAI dal grande Sandro Bolchi – che vedeva protagonisti interpreti quali Raoul Grassilli, Ornella Vanoni ed Ottavia Piccolo, oltre allo stesso Trestini nei panni di Percivalle Scacerni -, e l’indimenticato “Ligabue” (1977) di Salvatore Nocita, con Flavio Bucci; il poliziottesco degli albori – “Milano calibro 9” (1972), diretto da Ferdinando di Leo, con Gastone Moschin, Mario Adorf ed una giovanissima e stupenda Barbara Bouchet; il western nostrano – “Il grande duello” (1972); l’horror – “Non si deve profanare il sonno dei morti” (1974), di Jorge Grau; oltre naturalmente alla commedia all’italiana post-classica, da Carlo Vanzina a Roberto Benigni e Bruno Corbucci, che lo volle quale deuteragonista per la commedia poliziesca “Delitto sull’autostrada” (1982), accanto al “Serpico italiano” Tomas Milian.
Nella sede storica del Teatro dei Bibiena, quasi una trasposizione petroniana delle “cantine romane” che furono, Giorgio Trestini ha dato vita per oltre quarant’anni ad una scuola di recitazione che ha contribuito a formare molte decine di attori, alcuni dei quali poi passati al professionismo, completando nella didattica laboratoriale un percorso artistico che si snoda nell’arco di un sessantennio di storia dello spettacolo.
Grazie al lavoro ed alla dedizione del già citato Massimiliano Sassi, allievo ed amico dello stesso Trestini nonché da molti anni interprete attivo nel panorama italiano, prende forma oggi questo documentario, dal titolo significativo “Dalla stalla a Cinecittà”, offerto alla cittadinanza quale opportunità per conoscere meglio uno dei protagonisti della scena locale e nazionale.
Da sottolineare infine come il percorso artistico di Giorgio Trestini abbia intersecato nel corso degli anni quello di svariati altri protagonisti della cultura bolognese coeva: da Giorgio Celli a Gabriele Marchesini; da Guido Ferrarini a Gian Marco Montesano, sino ad Emanuele Montagna e Fulvio De Nigris… A dimostrazione della vivacità e della sostanziale dimensione comunitaria che, pur nelle differenze repertoriali e stilistiche, caratterizzava il milieu bolognese ancora in epoca recente.
Teatro Dehon via Libia 59, Bologna Tel. 051.342934 www.teatrodehon.it