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Settimana nazionale della celiachia. Le iniziative dell’Azienda USL di Bologna

Menù dedicato nelle mense scolastiche d 37 comuni bolognesi e un evento di medicina culinaria all’IPSAR Veronelli per imparare come usare farine senza glutine per non rinunciare a pane e pizza

Come ogni anno, dal 10 al 18 maggio, una settimana di sensibilizzazione sulla celiachia, una patologia che in Italia coinvolge almeno 600.000 persone, di cui si stima che 400.000 ancora non sa di averla.

Il servizio Igiene Alimenti e Nutrizione promuove nelle scuole primarie e secondarie di primo grado l’iniziativa “Tutti a tavola, tutti insieme!” dell’Associazione Italiana Celiachia (AIC) con l’obiettivo di sensibilizzare i bambini e diffondere la conoscenza della celiachia favorendo l’inclusione in ambito scolastico.
Ogni comune partecipante, con la rispettiva azienda di ristorazione, ha definito una giornata nell’ambito della settimana in cui proporre a tutti i bambini un pasto con alimenti naturalmente privi di glutine, oltre a effettuare attività in classe grazie anche ad alcune proposte di gioco che l’AIC mette a disposizione.

I Comuni che hanno aderito all’iniziativa quest’anno sono stati: Alto Reno Terme, Anzola dell’Emilia, Baricella, Bologna, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel di Casio, Castenaso, Crevalcore, Monghidoro, Marzabotto, Molinella, Monte San Pietro, Monterenzio, Sala Bolognese, San Lazzaro di Savena, Sant’Agata Bolognese, Ozzano dell’Emilia, Unione Reno Galliera, Valsamoggia e Zola Predosa. Inoltre, hanno partecipato alcuni Istituti Comprensivi e Plessi Scolastici dei Comuni di Gaggio Montano, Granarolo, Lizzano in Belvedere, Loiano, Malalbergo, Minerbio, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto e Vergato.

Il 16 maggio, inoltre, dalle 10:30 alle 13:30, presso l’Istituto Alberghiero Veronelli di Casalecchio di Reno si terrà un evento di medicina culinaria, in cui gli studenti presenteranno come effettuare preparazioni “critiche” come pane, pizze e crescente, utilizzando tecnologie adatte a ovviare l’assenza del glutine, una sostanza importante per ottenere una buona lievitazione, e illustrando alcuni accorgimenti per utilizzare al meglio le farine senza glutine. Ogni presentazione di portata sarà accompagnata dalle indicazioni nutrizionali dei dietisti dell’Azienda USL, seguita da un assaggio dei partecipanti.
È possibile prenotarsi, fino ad esaurimento posti, inviando una mail a nutrizione.preventiva@ausl.bologna.it

L’impegno dell’Azienda USL sul tema non si ferma alla sensibilizzazione. Nell’ambito della sicurezza alimentare viene effettuata annualmente la verifica del mantenimento dei requisiti strutturali e gestionali e di applicazione del piano di autocontrollo in circa 300 tra mense scolastiche, ospedaliere e residenze per anziani in particolare per quanto riguarda la produzione di pasti senza glutine. Analoga verifica viene effettuata per quanto riguarda la produzione artigianale di alimenti privi di glutine e nel settore della ristorazione pubblica per quelle attività come ristoranti, pizzerie, gelaterie, laboratori artigianali e industriali, che hanno presentato specifica notifica per la produzione e somministrazione di pasti dedicati ai celiaci.
Affiancata all’attività di verifica vi è l’attività di formazione specifica per gli Operatori del Settore Alimentare. Nel 2024 sono stati svolti 47 corsi che hanno portato alla formazione di 1.167 operatori nel territorio dell’AUSL di Bologna.

I dati sulla celiachia
Dal report “Relazione al Parlamento 2023”, pubblicato a marzo 2025 dal Ministero della Salute, si evidenzia come in Italia vi siano state 13.163 nuove diagnosi nel 2023, raggiungendo nel nostro paese quota 265.102, pari all’1% della popolazione. In Emilia-Romagna si trova l’8,3% dei celiaci italiani, con 21.935 persone con celiachia di cui 7.037 maschi e 14.898 femmine, con un rapporto di due donne ogni uomo.
Nel territorio dell’Azienda USL di Bologna sono 4.966 le persone diagnosticate (al 31.12.2024) di cui 3.427 femmine e 1.539 maschi, con un trend in continua crescita. A fine 2023, infatti, le persone diagnosticate erano 4.682, di cui 3.252 femmine e 1.430 maschi. Il 2% comprende bambini fino ai 5 anni, il 5% la fascia 6-9 anni, il 7% la fascia 10-13 anni, l’8% la fascia 14-17 anni, il 65% riguarda la fascia di età tra i 18 e i 59 anni, e il 13% persone oltre i 60 anni.

















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