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Arceto e i suoi piccoli tesori: una giornata per scoprire e valorizzare i tesori culturali locali

Un'opportunità unica per scoprire e valorizzare le ricchezze storiche e artistiche di Arceto, grazie all'impegno dei volontari

È stata chiamata “Arceto e i suoi piccoli tesori” l’iniziativa nata dalla passione di alcuni cittadini della frazione scandianese, appassionati di storia locale e desiderosi di condividere le proprie conoscenze con la comunità. L’obiettivo è far riscoprire luoghi ricchi di storia e bellezza che, per abitudine o disattenzione, spesso passano inosservati.

Grazie al sostegno della Parrocchia e alla collaborazione delle associazioni locali – in particolare il Comitato Fiera di Arceto e Terra Nobile – è stato possibile formare un gruppo di lavoro affiatato e motivato che ha dato vita all’evento in programma per domenica 25 maggio 2025. Ogni volontario ha offerto gratuitamente il proprio contributo: c’è chi si è dedicato alla ricerca storica, chi ha curato la progettazione dell’iniziativa, chi ha allestito gli spazi e chi, con entusiasmo, si è preparato per accogliere i visitatori nel ruolo di apprendista “cicerone”. Proprio per valorizzare questo prezioso patrimonio culturale, il 25 maggio a partire dalle ore 15:00 si terrà una speciale Giornata FAI locale, gratuita e aperta a tutti, per scoprire insieme i piccoli ma straordinari tesori di Arceto. L’obiettivo dell’iniziativa è duplice: da un lato, coinvolgere i residenti offrendo loro l’opportunità di riscoprire le radici del proprio territorio; dall’altro, attrarre appassionati e visitatori anche da fuori, promuovendo un turismo di prossimità e valorizzando quel patrimonio “minore” che spesso resta ai margini dell’attenzione. L’accoglienza e la distribuzione del materiale informativo si svolgeranno in Piazza Pighini, punto di partenza del percorso culturale, che si snoderà in sei tappe facilmente raggiungibili a piedi e visitabili liberamente nell’ordine preferito. I volontari accompagneranno i partecipanti in un itinerario guidato alla scoperta di alcuni dei luoghi simbolo di Arceto, offrendo l’occasione per approfondire la storia, l’arte e le tradizioni locali. L’unica raccomandazione è di prestare attenzione nell’attraversare via G. Pagliani, punto di passaggio tra alcune delle tappe. I turni di visita inizieranno ogni 30 minuti, dalle ore 15:00 alle 18:00, con i gruppi che si formeranno direttamente presso i tavoli di accoglienza presenti in ciascun punto di interesse. Ogni visita durerà circa 20 minuti, per un tempo complessivo di circa due ore e mezza per completare l’intero percorso. In ogni sito saranno inoltre presenti pannelli illustrativi con le principali informazioni storiche. I luoghi visitabili saranno: Piazza Pighini, con una mostra fotografica che racconta com’era Arceto nel passato; la Torre civica dell’orologio, riedificata intorno alla metà del XVIII secolo, quando il marchese Giambattista de Mari trasformò i ruderi del castello in un’elegante villa barocca. La torre costituisce l’elemento architettonico di accesso all’area del castello, attraverso un ponte che scavalca l’antico fossato, e al suo interno si conserva un grande orologio ancora funzionante; il Castello di Arceto, la cui costruzione risale alla seconda metà del X secolo a opera dei vescovi di Reggio Emilia. Dopo un lungo periodo sotto il dominio della famiglia Fogliani, nel 1514 la proprietà passò ai Boiardo, durante il cui governo la rocca, gli edifici annessi e il torrione d’ingresso furono oggetto di importanti interventi strutturali. Nel 1565 il castello divenne proprietà dei Conti Thiene, a cui si deve l’edificazione dell’Oratorio di San Rocco. A seguire, si susseguirono i Marchesi Bentivoglio, gli Este e infine, nel 1740, il marchese Giambattista de Mari, che promosse numerosi lavori di trasformazione, dando al complesso un’impronta barocca. L’interno del castello si distingue per lo scalone monumentale, ornato da statue in terracotta di grande impatto scenografico. L’Oratorio di San Rocco, costruito nel 1578, fu fin dall’inizio sede dell’omonima Confraternita. L’edificio rappresenta uno dei principali esempi di devozione popolare e architettura religiosa locale. Sulla parete di fondo è collocato l’altare maggiore, arricchito da un pregevole paliotto in scagliola, sopra il quale si trova una pala d’altare raffigurante la Madonna col Bambino tra San Rocco e San Giovanni Evangelista. L’opera è attribuita al pittore Bartolomeo Passerotti, che la realizzò proprio per la Confraternita di San Rocco fondata ad Arceto nel medesimo anno della costruzione dell’oratorio. Il valore artistico e devozionale della pala è stato riconosciuto anche a livello nazionale: il dipinto è stato infatti esposto alla mostra “San Rocco nell’arte”, tenutasi a Piacenza in occasione del Giubileo del 2000. La Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta affonda le sue radici nei primi anni dopo il Mille. Fu ricostruita in forme gotiche tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, ma di quell’edificio restano oggi soltanto pochi elementi, come i fregi in cotto che decorano il portale d’ingresso. L’attuale struttura è a navata centrale con due navatelle laterali e volte a sesto ribassato, preceduta da un portico a tre fornici. Nella cantoria sopra l’ingresso si conserva un organo del Traeri, più volte restaurato, risalente alla fine del ’700. Nel presbiterio si trova l’altare maggiore, impreziosito da un paliotto in scagliola policroma attribuito a Fra’ Felice Gianelli. Il dipinto della parete absidale raffigurante l’Assunta è opera del professor Minghetti: originariamente pensato come gonfalone, venne successivamente adattato all’ancona dell’altare nel 1904. Completano il valore storico dell’edificio le tre meridiane collocate all’esterno: una, sulla facciata della canonica, è tra le più belle della regione; le altre due, visibili sulla facciata sud della chiesa, includono una rara meridiana “ad ore italiche” e un’altra “ad ore francesi”, quest’ultima datata 1827. La Canonica, costruita nel 1670 dal benemerito Rettore di Arceto, don Rocco Pellegrinetti, è un esempio straordinario di architettura rurale. Realizzata con piccoli sassi provenienti dal vicino Tresinaro, inizialmente si componeva di quattro vani divisi da un androne centrale su due piani. Nel 1673 fu aggiunto uno scalone esterno con un elegante loggiato a sette arcate laterali. Successivamente, nel 1840, un secondo corpo di fabbrica venne addossato alla struttura, chiudendo il loggiato. All’interno, la Canonica presenta pregevoli decorazioni pittoriche che arricchiscono pareti e volte, rendendola una tappa imperdibile per tutti gli appassionati di arte e storia. L’evento è realizzato grazie all’impegno e alla passione dei volontari di Arceto, che da sempre si dedicano alla cura e alla valorizzazione del patrimonio culturale locale. Al riguardo l’evento dichiarano gli organizzatori: “Spesso si percorrono molti chilometri per ammirare opere d’arte in città lontane, dimenticando che anche i luoghi più vicini custodiscono tesori di grande valore: Arceto ne è un esempio, con un centro storico ricco di storia e bellezza che in pochi conoscono davvero. È proprio da questa consapevolezza che noi volontari della frazione abbiamo deciso di organizzare questa iniziativa, spinti solo dall’amore per la cultura e per il nostro paese. L’auspicio – concludono i volontari – è che questa iniziativa possa suscitare l’interesse di un vasto pubblico, non solo di cittadini reggiani, ma anche di chi proviene da altre realtà. L’obiettivo è quello di gratificare l’impegno e la passione di coloro che, mossi esclusivamente dall’amore per la cultura, hanno lavorato con dedizione per coinvolgere un numero crescente di persone nella scoperta e valorizzazione del patrimonio arcetano”.

A esprimere il proprio apprezzamento per l’iniziativa è anche il Sindaco di Scandiano, Matteo Nasciuti, che ha voluto rivolgere un pensiero ai promotori: “Arceto e i suoi piccoli tesori è una bellissima iniziativa che dimostra quanto la passione civica e la collaborazione tra cittadini possano generare valore per l’intera comunità. Un grazie sincero ai volontari che, con competenza, cuore e spirito di servizio, hanno saputo riscoprire e raccontare la bellezza del nostro territorio. È grazie a persone così che le nostre frazioni continuano a vivere, crescere e trasmettere memoria”.

Una giornata all’insegna della cultura, della storia e della comunità, che si auspica possa arricchire tutti coloro che vi parteciperanno.

 

















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