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Industria Italiana Autobus, il Governo apre alla verifica di altre offerte

Ancora tre settimane per decidere sul futuro del Gruppo. Accolta la richiesta dalla Regione Emilia-Romagna per trovare altri soggetti, anche internazionali, interessati all’acquisto delle quote pubbliche

Il Governo concede altre tre settimane di tempo per decidere sul futuro di Industria Italiana Autobus (IIA). Accogliendo la richiesta della Regione Emilia-Romagna per verificare la disponibilità di altri soggetti, anche internazionali, interessati all’acquisto in vista della cessione delle quote pubbliche di Leonardo e Invitalia.

Questo perché il potenziale acquirente di Industria Italiana Autobus (IIA) secondo la Regione Emilia-Romagna non ha esperienza nel settore e non dà prospettive industriali: il Gruppo individuato non ha oggi le caratteristiche e la forza industriale per gestire un progetto di rilancio, sviluppo e salvaguardia della occupazione di un driver strategico per il trasporto in chiave green.
Giudizio che ricalca quello espresso dalle organizzazioni sindacali, con le quali la Regione Emilia-Romagna condivide anche le preoccupazioni per il futuro del gruppo IIA, che oltre allo stabilimento bolognese, l’ex BredaMenarinibus, comprende quello di Flumeri in provincia di Avellino. Condivisa con i sindacati anche la richiesta di una presenza nell’assetto societario molto più forte da parte di Invitalia, per accompagnare qualsiasi soluzione industriale.

La posizione della Regione Emilia-Romagna è stata espressa oggi durante il tavolo di crisi convocato dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per affrontare la vicenda di Industria Italiana Autobus e il relativo processo di cessione della società.

All’incontro erano presenti i rappresentanti dei sindacati, delle Regioni Emilia-Romagna (Presidenza e Assessorato allo sviluppo economico e Lavoro) e Campania, Invitalia, Leonardo e Seri Industrial, che ha presentato un’offerta per l’acquisizione di IIA.

Sullo sfondo il fatto che l’ultima casa produttrice di autobus in Italia potrebbe passare al gruppo Seri della famiglia Civitillo, con Invitalia (l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa) che resterà con una quota di minoranza, mentre Leonardo esce dal capitale.

















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