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A Medicina e Casalfiumanese due donne costrette a subire violenze, offese e minacce da parte dei rispettivi compagni

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bologna hanno eseguito due ordinanze applicative di misure cautelari nei confronti di due uomini, entrambi indagati dalla Procura della Repubblica di Bologna. I provvedimenti sono stati emessi in circostanze diverse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bologna che ha esaminato le singole richieste del Pubblico Ministero

I Carabinieri della Tenenza di Medicina hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’obbligo di non avvicinarsi a tutti i luoghi da ella abitualmente frequentati, regolati dal dispositivo elettronico a distanza, nei confronti di un 43enne di origine marocchina, operaio, incensurato, accusato del reato di maltrattamenti contro familiari conviventi, lesione  personale e violenza sessuale.

Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, nasce da un ultimo episodio verificatosi lo scorso 3 marzo quando la donna, 38enne di origine marocchina, ha chiesto aiuto ai Carabinieri a seguito dell’ennesima aggressione subita dal marito. La 38enne, pur non volendo denunciare il marito per paura delle sue minacce e ritorsioni, si è fidata dei Carabinieri ed ha trovato il coraggio di raccontare loro che da oltre quindici anni ha subito vessazioni e offese da parte del marito, anche in presenza delle tre figlie minori. La donna ha riferito di essere costantemente accusata di tradimento e minacciata di morte; in alcune circostanze addirittura il marito le ha sequestrato il cellulare e costretta a subire rapporti sessuali a suo piacimento, con la consapevolezza di essere la moglie e che pertanto era costretta ad eseguire i suoi ordini, e, in diverse occasioni, al suo rifiuto, l’ha iniziata a picchiare utilizzando anche la cintura dei pantaloni. L’uomo in questi anni si è imposto più volte sulla volontà della moglie di volersi integrare nella società e frequentare corsi di lingua italiana, riferendole che la donna non deve uscire da sola. Rintracciato dai carabinieri, il 43enne è stato sottoposto alla misura cautelare disposta dal Giudice.

I Carabinieri della Stazione di Casalfiumanese hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’obbligo di non avvicinarsi a tutti i luoghi da ella abitualmente frequentati, regolati dal dispositivo elettronico a distanza, nei confronti di un 52enne italiano, celibe, già noto alle forze dell’ordine, accusato del reato di maltrattamenti contro familiari conviventi. Il provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica di Bologna ed emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, trae origine dalla querela presentata da una 48enne italiana, la quale ha chiesto aiuto ai Carabinieri della stazione di Casalfiumanese, a seguito dell’ennesimo litigio avuto con il compagno convivente. La donna si è fidata dei militari ed ha raccontato loro di essere diventata, ormai da 4/5 anni, oggetto di sistematiche condotte violente ed aggressive da parte del compagno, il quale, in alcune occasioni e a seguito di litigi scaturiti per futili motivi, l’ha colpita con violenti pugni e schiaffi, tanto da lasciarle spesso lividi ed escoriazioni sul corpo e in volto; il tutto spesso accompagnato da frasi denigratorie. In una circostanza, l’uomo l’ha addirittura colpita con calci al costato in maniera più violenta del solito, tanto da cagionarle la frattura di alcune costole. Rintracciato dai carabinieri, il 52enne è stato sottoposto alla misura cautelare disposta dal Giudice.

















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