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“Una città che si fa comunità” il 5 e 6 aprile a Modena

Modena si prepara ad affrontare le nuove sfide del welfare. Per due giorni la città vedrà amministratori e tecnici, assistenti sociali, psicologi e sociologi, esperti di welfare nazionali e internazionali, urbanisti dialogare e confrontarsi su come costruire politiche sociali che pongano al centro il benessere di ciascuno e dell’intera collettività.

“Una città che si fa comunità. Le nuove sfide del welfare” è l’evento promosso dal Comune di Modena, attraverso l’assessorato alle Politiche sociali, in programma venerdì 5 e sabato 6 aprile presso la Camera di Commercio di Modena, in via Ganaceto 134.
In questi ultimi anni sempre più si afferma l’importanza che la città, in ogni sua articolazione, si faccia comunità, ossia esprima prossimità e sostegno ai suoi abitanti. In questa prospettiva le politiche di welfare sono chiamate a concepire l’aiuto come scambio reciproco; “nella reciprocità di diritti e doveri si radica il senso stesso della comunità e il welfare di comunità, sicuramente una delle scommesse più impegnative che attende Modena e una sfida per tutte le sue componenti: enti pubblici, realtà del Terzo settore, cittadini e reti informali del territorio”, afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli che venerdì aprirà il primo appuntamento della due giorni con un intervento sulle “Città che tutelano i diritti”.
I lavori si articoleranno in due assemblee plenarie in programma nelle mattinate di venerdì e sabato e in tre workshop che si svolgeranno nel pomeriggio di venerdì 6.
Durante le due assemblee plenarie professionisti ed esperti di varie discipline presenteranno riflessioni volte a costruire una mappa concettuale per leggere i contesti socio-economici di intervento, oltre che per delineare nuove piste di lavoro. Nei tre laboratori dedicati invece a “Come si fa a tessere trame di comunità”, attraverso il confronto tra operatori che hanno partecipato a esperimenti di comunità in atto a Modena, saranno messi in luce processi e metodi per lavorare con una logica comunitaria su tre diverse tematiche: vulnerabilità e fragilità genitoriale, il contrasto delle povertà estreme e il cohousing per le persone con disabilità.
Per l’organizzazione dell’evento l’assessorato si è avvalso della collaborazione dello Studio APS di Milano. Già oltre 400 gli operatori e i professionisti, provenienti anche da altre realtà locali e regionali, che si sono iscritti alle sessioni di lavoro.

 

PENSARE IL WELFARE DI DOMANI

Amministratori ed esperti nazionali e internazionali di politiche sociali, psicologi, sociologi e urbanisti nelle assemblee plenarie in programma venerdì 5 e sabato 6

“Vivere la prospettiva del costruire comunità” è la prima assemblea plenaria con cui venerdì 5 aprile alle ore 9,30 si apre “Una città che si fa comunità. Le nuove sfide del welfare”, l’evento promosso dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Modena presso la Camera di Commercio, in via Ganaceto 134.

Come cittadine e cittadini possono sentire di non essere soli di fronte alle fatiche quotidiane? Come una città può organizzarsi per diventare comunità inclusiva? Come costruire città più sicure dove la sicurezza è data dal moltiplicarsi di reti e legami che offrono riconoscimento e sostegno? Sono gli interrogativi a cui cercheranno di dare risposta urbanisti, psicologi, sociologi, dopo gli interventi del sindaco Giancarlo Muzzarelli e dell’assessora alle Politiche sociali Roberta Pinelli.

In particolare, Miguel Benasayag, psicologo e fondatore del collettivo Malgrè tout di Parigi, dialogando con il pedagogista Francesco Cappa dell’Università Bicocca di Milano, indicherà la rotta per rafforzare i legami sociali in città. E aiuterà a capire come dar vita a luoghi dove le diversità e le differenze di culture e di linguaggi possano convivere e diventare risorsa. La sua esperienza concreta con professionisti, cittadini, amministratori locali nelle banlieue parigine e nei piccoli comuni sarà di aiuto nell’individuare strade per contrastare violenze e sofferenze urbane, isolamento e solitudini, contrapposizioni tra culture e per ritrovare l’umano che ci accomuna e che consente di arricchire la città di opportunità di benessere.

Gabriele Rabaiotti, urbanista e ricercatore al Politecnico di Milano, condurrà ad esplorare come consolidare una città più vicina ai cittadini, che ascolta i bisogni di tutti e valorizza le potenzialità innovative e generative presenti nella comunità. Infine, Claudia Marabini, psicosociologa dello Studio APS di Milano interverrà su come ripensare i Servizi in un’ottica di comunità.

Immaginare quale welfare desideriamo e auspichiamo è importante per capire come sia possibile costruire il benessere dei singoli cittadini e della comunità intera ed è il tema al centro della plenaria “Declinare il welfare nell’orizzonte della comunità” in programma sabato 6 aprile alle ore 9,30. Implica una forte collaborazione che si traduce in processi di co-progettazione tra i professionisti del sociale, le amministrazioni pubbliche e le realtà del Terzo Settore, ma anche un forte coinvolgimento dei cittadini, come insegnanti, volontari, giovani, imprenditor e, commercianti, nell’esprimere e condividere idee di benessere e come possano tradursi in azioni e politiche di comunità.

Insieme a Luca Fazzi, esperto di politiche sociali, docente all’Università di Trento e ricercatore di esperienze efficaci di coprogettazione, e Chiara Saraceno, esperta di politiche di welfare a livello internazionale, attenta ai processi di inclusione sociale e di contrasto alle povertà sociali, economiche e educative, si cercherà di mettere a punto alcuni tasselli importanti per costruire un welfare di comunità.

Infine, i “Canti di Gratitudine” del poeta Franco Arminio condurranno a ritrovare le fondamenta del benessere comune: il sentirsi grati reciprocamente nell’occuparsi e nel preoccuparsi del destino di ciascuno e di tutti.

 

MODENA DIVENTA LABORATORIO

Fragilità genitoriale, contrasto a marginalità sociali, autonomia abitativa delle persone con disabilità: i tre workshop del pomeriggio partono da esperienze concrete

Vulnerabilità e fragilità genitoriale; contrastare le gravi marginalità sociali; autonomia abitativa e vita indipendente per le persone con disabilità: sono i temi oggetto dei tre laboratori in programma venerdì 5 aprile nell’ambito dell’evento “Una città che si fa comunità. Le nuove sfide del welfare”, promosso dal Comune di Modena presso la Camera di Commercio.

Nelle tre sessioni di lavoro, che si svolgeranno alle 14.30 alle 17.30, si lavorerà per tracciare processi e metodi per un welfare di comunità a partire da esperienze concrete e innovative in atto in città, che hanno anche consentito un reale ed effettivo coinvolgimento dei cittadini. I tre workshop prenderanno infatti avvio dalla relazione preparata da un gruppo di lavoro composto da soggetti che in questi anni hanno sperimentato processi di costruzione di welfare di comunità a livello locale in relazione alla tematica scelta e si arricchiranno dei contributi di esperienze condotte anche in altre realtà.

In particolare, nel workshop “Vulnerabilità e fragilità genitoriale”, attraverso l’approfondimento di due progetti realizzati dal Centro per le famiglie del Comune, “Storie di amicizia” e “Campo da calcio”, si esplora come nelle città sia possibile costruire dei luoghi dove ragazze e ragazzi possano raccontarsi e trovare degli adulti che li ascoltano e li accompagnano con cura nel loro percorso di crescita. L’obiettivo è partire da alcune esperienze educative per confrontarsi su come valorizzare le risorse e le potenzialità di adolescenti e adulti nelle loro funzioni educative. Mettere in evidenza le potenzialità permette di capire come affrontare le fatiche e le difficoltà di essere genitore, insegnante, educatore, ma anche come gli adolescenti possono affrontare la complessità del vivere contemporaneo con maggiori competenze e fiducia. I lavori saranno introdotti dalla dirigente Servizio sociale territoriale Giulia Paltrinieri e condotti da Francesco d’Angella di Studio Aps. Contribuiranno: Andrea Marchesi pedagogista della cooperativa Libera Compagnia di Arti e Mestieri di San Donato milanese e Paola Scalari psicologa psicoterapeuta.

Contrastare le gravi marginalità sociali è invece il titolo del secondo workshop, introdotto dalla dirigente del Settore servizi sociali, sanitari e per l’integrazione Annalisa Righi. La povertà estrema è un fenomeno complesso che rischia di produrre allarme sociale, ma anche semplificazioni nella lettura. A partire dall’analisi del contesto modenese, grazie anche al confronto con i gestori di servizi e attività, si tenta una rappresentazione del fenomeno nelle sue diverse articolazioni per favorire percorsi di maggior coinvolgimento della comunità e quindi maggiori opportunità d’integrazione. Contribuiranno alla discussione condotta da Claudia Marabini di Studio Aps, Giacomo Invernizzi direttore Fondazione Opera Bonomelli di Bergamo e Andrea Morniroli della Cooperativa sociale Dedalus di Napoli.

Il terzo workshop sarà infine dedicato a Autonomia abitativa e vita indipendente per le persone con disabilità. La disabilità non è una questione individuale, ma sociale, con diritti riconosciuti anche dalla Convenzione Onu. Le famiglie delle persone con disabilità, insieme al Comune e ai soggetti gestori di servizi hanno riattraversato la storia dei progetti attivi a Modena. Le considerazioni che emergeranno andranno ad alimentare il patrimonio di conoscenza per co-progettare percorsi di abitare con risorse pubbliche e private. A introdurre i lavori sarà Barbara Papotti dirigente Servizio gestione, servizi diretti e indiretti del Comune di Modena. Contribuiranno alla discussione, condotta da Diletta Cicoletti di Studio Aps, Giovanni Vergani della Cooperativa sociale Novo Millennio di Monza e Maurizio Colleoni consulente e psicologo.

Infine, concluderà la due giorni la tavola rotonda moderata da Francesco d’Angella di Studio APS, in programma alle 18 su “Orientamenti di futuro sul welfare” con Maurizio Colleoni, Giacomo Invernizzi, Andrea Marchesi, Andrea Morniroli, Paola Scalari, Giovanni Vergani.
















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