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Reggio Emilia, cultura: l’incontro al teatro Cavallerizza a conclusione del mandato amministrativo

Dati e valutazioni emersi

I progetti e le realizzazioni, i valori e le motivazioni che sono stati alla base di questi obiettivi e le sfide del futuro sono i temi proposti nell’incontro ‘Ancora Cultura! – Cosa abbiamo fatto, perché lo abbiamo fatto, cosa ci immaginiamo’ promosso dall’Amministrazione comunale nell’ambito delle iniziative di Immagina Domani a conclusione del mandato amministrativo.

Organizzato insieme con Fondazione i Teatri, Centro nazionale coreografico Aterballetto e Fondazione Palazzo Magnani, l’incontro si è svolto ieri sera al teatro Cavallerizza-Centro Zavattini.

Sono intervenuti il sindaco Luca Vecchi e l’assessora a Cultura e Marketing territoriale Annalisa Rabitti. A seguire i contributi di Valentina Galloni, dirigente dei Servizi culturali del Comune di Reggio Emilia; Davide Zanichelli, direttore della Fondazione Palazzo Magnani; Paolo Cantù, direttore della Fondazione i Teatri di Reggio Emilia e Gigi Cristoforetti, direttore del Centro coreografico nazionale/Aterballetto. L’incontro si è concluso con una performance di Microdanza interpretata da due artisti della stessa compagnia Aterballetto.

Attraverso le voci dei principali attori della cultura a Reggio Emilia, dunque è stato possibile spaziare dalle arti figurative a quelle coreutiche, dalla programmazione teatrale ai progetti e attività museali e della rete delle biblioteche civiche quali fonti di sapere, crescita culturale, coesione e inclusione sociale, ricerca innovativa e approfondimento storico. Senza trascurare le potenzialità che il sistema culturale reggiano ha riservato e potrà proporre con ulteriore incisività per la valorizzazione e l’attrattività della città.

Tutto con un denominatore comune: la cultura è per tutti; e una chiave interpretativa: la cultura contemporanea, in particolare nell’arte, ha aiutato le persone di Reggio Emilia a comprendere e vivere il loro tempo.

 

ECOSISTEMA DELLA CULTURA – Reggio Emilia vanta un sistema museale civico a cui afferiscono 5 musei – Palazzo dei Musei, Museo e Sala del Tricolore, Galleria Parmeggiani, Museo della Ghiara, Museo di storia della Psichiatria – e 2 luoghi monumentali – il Mauriziano e i Chiostri di San Pietro – e un sistema bibliotecario a cui afferiscono 7 biblioteche – Panizzi e decentrate – il Polo Archivistico, la Sinagoga e l’Archivio Berneri Chessa. Inoltre, di un settore attività culturali al quale afferiscono attività come la gestione del Bando Cultura e di Giovane Fotografia Italiana, il Cinema Rosebud che quest’anno compirà 40 anni, l’Arena estiva Stalloni e il Cinema in piazza, centri culturali come lo Spazio Gerra e il Teatro dell’Orologio, le relazioni con i grandi festival organizzati in città, quale Fotografia Europea, Emergency e Internazionale Kids, con le Associazioni culturali e con le Fondazioni partecipate.

 

IL BOOM DI PALAZZO DEI MUSEI – I dati complessivi del mandato rivelano un forte ritorno delle istituzioni culturali al centro dell’interesse di cittadini residenti e visitatori da altre città.

Nel periodo 2019-2023, la rete dei Musei Civici di Reggio Emilia ha fatto segnare 748.588 presenze (dato raddoppiato rispetto a quello di partenza del 2019).

Lo stesso sistema dei Musei Civici nel suo complesso, trainato dal Palazzo dei Musei, nel 2023, ha fatto registrare 285.683 presenze totali, con un incremento eccezionale anche rispetto al dato pre-pandemico del 2019 di 146.042 presenze.

In particolare le presenze a Palazzo dei Musei – di cui due piani sono stati oggetto della riqualificazione e del riallestimento curati dall’architetto Italo Rota e dal pool dei conservatori del museo – sono cresciute da 38.487 a 214.310.

 

LE BIBLIOTECHE HANNO RADDOPPIATO IL DIGITALE – Nelle Biblioteche, dopo il tracollo delle presenze e dei prestiti nel periodo Covid, si sta notando un notevole aumento di presenze e attività. Va sottolineato che rispetto al 2019 sono praticamente raddoppianti i dati relativi al servizio digitale Emilib sia per quanto riguarda la consultazione edicola digitale (dove si è passati da 306.553 accessi nel 2019 a 550.654 del 2023) sia il prestito di ebook e audiolibri.

Riguardo alle presenze complessive, dal 2019 al 2023, hanno frequentato le biblioteche 1.771.487 persone, raddoppiando rispetto al dato iniziale 2019.

 

FONDAZIONE I TEATRI IN CRESCITA E LE NUOVE SFIDE DEL FUTURO – Parole come accessibilità, inclusione, reti e pubblici differenziati, sostenibilità sono le bussole che segnano l’attività della Fondazione I Teatri, istituzione che si presenta con numeri positivi e che vuole ribadire la propria centralità e funzione, a partire da un principio: quella di essere uno spazio pubblico, un teatro aperto alla città e alla sua comunità, un presidio sociale e culturale, anche e soprattutto in questi tempi difficili.

I numeri danno conto di una situazione molto soddisfacente, ritornata praticamente ai livelli pre Covid e che, soprattutto negli ultimi sei mesi ha fatto registrare quel tanto sperato scatto in avanti, soprattutto in termini di affluenza del pubblico in sala.

Nel 2023 la Fondazione I Teatri ha registrato 650 aperture di sipario (+25% rispetto al 2022) e 125mila presenze (+25% rispetto ai 99.000 del 2022). Pensando ai circa 170.000 abitanti in città, sono numeri da fare invidia anche alle città italiane più grandi.
Bene anche gli incassi da botteghino (1.350.000 euro rispetto a 1.135.000 euro del 2022), che fanno sì che questa voce incida circa per il 20% sul valore della produzione: percentuale molto alta, rispetto alla media italiana.

Tra i dati più positivi, spicca quello dei giovani che frequentano gli spettacoli e le attività della Fondazione: uno spettatore su cinque ha meno di 30 anni.
Da ottobre 2023 si è avvertito distintamente un cambio di passo, che fa molto ben sperare per il futuro: le sfide da affrontare sono ancora tante. Il teatro si deve confrontare con il proprio tempo, con le nuove comunità, con le tematiche della sostenibilità, dell’accessibilità, dell’inclusione, care alle nuove generazioni, nell’idea che il teatro sia davvero per tutti.

 

ATTIVITÀ EDUCATIVE – Le attività educative dei Servizi culturali vedono la presenza di 20.219 studenti ogni anno sia nei Musei che nelle Biblioteche.

 

ROSEBUD – Anche l’attività del Cinema Rosebud si è ripresa bene dopo la pandemia, che ha duramente colpito le sale (prima del Covid nell’area metropolitana operavano 5 cinema, ora ne sono rimasti 3).

Dal 2019 al 2023, il cinema comunale ha fatto segnare 152.062 presenze, con entrate per 718.532 euro).

Sempre più spesso le case di distribuzione cercano di fare uscire i titoli migliori proprio al Rosebud. Poiché è l’unica attività culturale a pagamento, è utile fornire il dato totale delle entrate derivate da incassi di biglietti e contributi vari, che hanno fatto registrare un totale di 718.532 euro sul 2019-2023. Un dato importante considerando i 16 mesi di chiusura forzata. Al Rosebud si tengono inoltre corsi di cinema, incontri con registi, proiezioni per le scuole, anteprime.

 

TERZO SETTORE: 400.000 EURO PER PROGETTI CULTURALI – Per rimarcare quanto sia fondamentale sostenere e incentivare la crescita di un sistema cittadino plurale e di qualità è stato avviato, a inizio mandato, un dialogo tra Amministrazione comunale e comunità, con un processo partecipato di confronto con il sistema territoriale, imprenditoriale e associazionistico. Per dare risposta alle esigenze e ai suggerimenti emersi dai tavoli di lavoro, che hanno coinvolto circa 400 persone provenienti da diverse realtà e istituzioni del territorio, e per rimarcare quanto sia fondamentale sostenere e incentivare la crescita di un sistema cittadino plurale e di qualità, è stato creato un nuovo bando comunale Cultura #RE che ha messo a disposizione di associazioni ed enti del Terzo settore, dal 2020 ad oggi, quasi 400.000 euro investiti su progetti culturali nei diversi ambiti disciplinari impegnati a rispondere alla promessa che nel 2020 è stata fatta alla città: la cultura non starà al suo posto. Si è richiesto alla platea di interlocutori di immaginare nuovi temi, modi e spazi per fare e fruire cultura.

RIQUALIFICAZIONI DI BENI CULTURALI – Per alcuni importanti beni e spazi culturali, nel mandato 2019-2024, sono stati realizzati importanti interventi di riqualificazione, riallestimento e valorizzazione, concludendo progetti già in cantiere dagli anni precedenti, come il Nuovo Museo al Palazzo dei Musei e il Mauriziano, o approntandone di nuovi.

Palazzo dei Musei è stato oggetto di un importante riallestimento ad opera dell’architetto Italo Rota e dei curatori dei Museo, concluso nel 2021, che ha riletto le collezioni attraverso i temi e i linguaggi del presente. Un intero spazio museale è stato dedicato al grande fotografo Luigi Ghirri. Al piano terzo, nel temporary museum, spazio della sperimentazione, si tengono mostre di artisti in dialogo con le nostre collezioni e i nostri archivi.

Inoltre Palazzo dei Musei è ora oggetto di un intervento finanziato dal Pnrr per l’accessibilità e la rimozione delle barriere fisiche e cognitive che consentirà di rendere nuovamente accessibile il Chiostro interno e sviluppare diversi strumenti per favorire l’inclusione.

Nel Ridotto del teatro Ariosto è stata riqualificata e riaperta la storica Sala Verdi, destinata a incontri pubblici, attività culturali eteatrali.

All’interno della Biblioteca Panizzi, un’ampia riqualificazione ha permesso di ridefinire profondamente alcuni spazi e servizi: l’ingresso, la Sezione ragazzi, lo Spazio giovani, la Loggia Ferraroni, nuova sede per giornali e riviste, e la Sala degli artisti.

Nel 2022 è stato portato a termine il progetto di valorizzazione e promozione del complesso monumentale dei Chiostri di San Pietro, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Por Fesr. grazie al quale i Chiostri sono diventati pienamente hub per gli eventi culturali città.

Nel settembre 2023 è stato inaugurato l’intervento di riqualificazione del Mauriziano, residenza dell’Ariosto a Reggio Emilia, nell’ambito del Progetto Ducato Estense, finanziato dal ministero della Cultura. Al suo interno trova posto il dimostratore tecnologico “Furiose Interazioni”, concretizzato in un doppio percorso: una visita guidata in realtà virtuale degli importanti dipinti cinquecenteschi appena restaurati e una proposta sperimentale con tecnologie immersive, che avvicina l’Orlando Furioso al pubblico giovane.

Sulla facciata d’ingresso dello stesso Palazzo dei Musei è infine apparsa Curiosa Meravigliosa, l’opera d’arte pubblica permanente realizzata dall’artista catalano Joan Fontcuberta, frutto della chiamata pubblica del Comune di Reggio Emilia e di Fotografia Europea sul tema della curiosità e della meraviglia. E’ un’opera monumentale, alta 16 metri, che raffigura un grande pavone, presente nelle collezioni zoologiche del Palazzo dei Musei, realizzata tramite la selezione, ottenuta grazie a un software di elaborazione digitale, tra i 12mila scatti raccolti, a cui si aggiungono le fotografie degli oggetti presenti nelle collezioni dei Musei.

 

TEMI GUIDA DEL MANDATO – Parlare di musei e biblioteche significa parlare del patrimonio in essi conservato e dell’esigenza di tutelarlo e conservarlo per trasmetterlo alle generazioni future. Della necessità di implementarlo tramite acquisizioni, di farne oggetto di ricerche, di interpretarlo, esporlo e valorizzarlo con diverse iniziative.

Un’istituzione culturale, sia essa un museo, una biblioteca o un cinema, si trova anche in una posizione unica per affrontare le tematiche della fragilità sociale, economica e personale, offrendo spazi in cui le vulnerabilità e le diversità possono essere esplorate, comprese e valorizzate.

Attraverso programmi su misura che tengono conto delle specifiche necessità di accessibilità e inclusione dei diversi pubblici (famiglie, persone con disabilità, anziani, migranti), si garantisce che tutti possano partecipare alle offerte culturali, contribuendo a costruire una società più equa e inclusiva.

Inoltre, sempre più si chiede alle istituzioni culturali una particolare attenzione ai temi della Sostenibilità garantendo ad esempio il riuso dei materiali ma anche sensibilizzando ed educando a questi temi.

Bisogna tenere conto inoltre che le istituzioni culturali operano in un sistema di relazioni con altre organizzazioni. Lavorare in rete consente di sviluppare obiettivi comuni e di attivare quelle sinergie oggi più che mai necessarie per raggiungere risultati soddisfacenti.

Negli ultimi cinque anni – è emerso dagli interventi – Reggio Emilia ha ripensato il proprio modello di sviluppo per convertirlo da un’economia produttiva verso un’economia della conoscenza, capace di attrarre talenti, professioni ad alta specializzazione e dare concretezza a quella contaminazione tra saperi, esperienza e competenze che possano ambire a ridisegnare alcuni sviluppi per il tessuto economico cittadino.

Cultura e inclusione sono stati individuati come l’ambito dentro cui rilanciare questa visione. L’obiettivo di questo mandato è stato quello di accrescere la produzione culturale, l’investimento in conoscenza, la forte attenzione verso le diverse espressioni della cultura contemporanea quali elementi trainanti.

La politica culturale di questo mandato amministrativo, che ha legato le deleghe Cultura, Marketing territoriale, Pari opportunità a Città senza barriere, si caratterizza per la volontà di “inserire la città e le sue politiche culturali in un orizzonte di senso trasversale e inclusivo. Un mandato che si è presentato con un profilo preciso, posizionando Reggio Emilia quale città in cui la cultura è anche la cultura dei diritti, una città nella quale al centro della progettazione culturale c’è la persona, e la cultura e la creatività sono vettori di democrazia”.

 

DIRITTO ALLA BELLEZZA – B. Diritto alla Bellezza è la chiave attorno alla quale si è costruita, partendo dalla cultura, dall’arte e dalla creatività, una nuova idea di coesione sociale, di innovazione e di sviluppo economico. In tal senso nell’elaborazione del programma culturale, coinvolgendo le principali fondazioni come la Fondazione Palazzo Magnani, la Fondazione I Teatri e il Centro nazionale coreografico Aterballetto, oltre ad associazioni ed enti del terzo settore, particolare importanza è stata attribuita al welfare culturale, all’inclusione e alle iniziative di sensibilizzazione della cultura dei diritti di ogni cittadina e ogni cittadino, con particolare attenzione alla cultura del rispetto delle fragilità e delle differenti origini etniche, sociali e culturali, finalizzata alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza o discriminazione.

 

NEI LUOGHI DELLA CULTURA – All’interno dei luoghi tradizionalmente deputati alla cultura, le iniziative realizzate sono state centinaia. Mostre ed eventi per far conoscere meglio e valorizzare il patrimonio della Biblioteca Panizzi e dei Musei Civici, spesso con un lavoro sinergico fra le due istituzioni; laboratori per scuole, famiglie e persone fragili, corsi di cinema, corsi per professionisti organizzati con l’Università o con la Scuola del Patrimonio del ministero della Cultura, cicli di incontri di approfondimento al patrimonio e alle mostre in corso, proiezioni cinematografiche nell’ambito della programmazione del Rosebud e di altre iniziative quali il Cinema in piazza e all’Arena estiva.

 

FUORI DAI LUOGHI DELLA CULTURA – La cultura è stata portata in luoghi inconsueti sia attraverso le iniziative finanziate dal Bando cultura sia da musei e biblioteche che sempre di più escono dalle proprie sedi tipiche per raggiungere le scuole, le piazze, i parchi, al domicilio delle persone con fragilità, negli ospedali o nelle carceri.

Il nostro patrimonio attraverso prestiti importanti e accordi internazionali viaggia in Italia, in Europa e nel mondo.

Le attività inerenti al digitale sono una priorità per le istituzioni culturali di Reggio Emilia e hanno ricevuto grande impulso anche a seguito della pandemia. Nei siti web delle istituzioni culturali è possibile sfogliare manoscritti, fonti bibliografiche e documentarie digitalizzati o visitare diverse mostre virtuali, assicurando che le risorse culturali siano disponibili a un pubblico il più ampio possibile.

 

RICONOSCIMENTI – Fra i riconoscimenti ottenuti, quali la qualifica di Città che legge attribuita dal Centro per il libro e per la lettura del ministero della Cultura; tre musei di Reggio Emilia, inoltre, sono già stati accreditati al Sistema Museale nazionale, avendo raggiunto i livelli di qualità richiesti; il Rosebud è riconosciuto cinema di qualità ed è stato conseguito il Premio cultura+impresa per il rapporto di partnership sviluppato con il gruppo Marazzi per l’installazione CuriosaMeravigliora di Joan Fontcuberta.

I Bandi vinti hanno consentito di conseguire oltre 2 milioni di euro che consentono di sviluppare oggi e nel prossimo futuro attività anche verso pubblici che si vogliono implementare, come i giovani.

Il lavoro ‘in rete’ degli ultimi cinque anni ha dato risultati molto significativi e incoraggianti, con le associazioni culturali della città e le Fondazioni partecipate dal Comune, che afferiscono al Sistema cultura, ma anche con Reggio Emilia città senza Barriere, Fodazione E35 e Fondazione Mondoinsieme.
















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