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In un convegno i primi 10 anni del Tecnopolo di Reggio Emilia e la crescita di un’area rivolta al futuro

Il Tecnopolo di Reggio Emilia, appartenente alla Rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna che include 11 Tecnopoli, compie 10 anni e in questo tempo si è affermato quale polarità d’eccellenza nella ricerca avanzata e nel trasferimento tecnologico alle imprese. Ospita quattro laboratori, dotati di competenze, strumentazioni e risorse negli ambiti della meccatronica, dell’ambiente ed energia, dell’agroalimentare.

Il Tecnopolo reggiano rappresenta anche l’elemento originario del Reggiane Parco Innovazione divenuto nel tempo sede di aziende leader nel loro settore, luogo di incontro e innovazione.

Non solo. Il Reggiane Parco Innovazione costituisce oggi il simbolo di un nuovo ‘modo di fare la città’, attraverso la rigenerazione di un vasto ambito urbano abbandonato, ovvero l’area industriale dismessa delle Officine meccaniche Reggiane, rispettandone la storia e concentrando l’attenzione su funzioni a valore aggiunto che hanno fatto crescere la comunità in termini di opportunità e coesione.

Questi elementi strategici per la crescita sostenibile del territorio, la sua attrattività e competitività, sono al centro dell’evento ‘Generatori di futuro – 10 anni di Reggiane Parco Innovazione’, con cui Reggio Emilia trae un bilancio di questo primo importante tratto di strada, con l’obiettivo di confrontarsi sul futuro di quello che a tutti gli effetti è la più grande infrastruttura cittadina sulla ricerca e l’innovazione a servizio delle persone e delle imprese.

L’incontro si terrà nella sede del Tecnopolo, in piazzale Europa 1, giovedì 30 novembre, dalle ore 18.

Sono previsti gli interventi di:

  • Luca Vecchi sindaco di Reggio Emilia
  • Alex Pratissoli vicesindaco con delega alla Rigenerazione urbana e all’Area vasta
  • Vincenzo Colla assessore della Regione Emilia-Romagna con deleghe a Sviluppo economico e green economy, Lavoro e Formazione
  • Luca Torri amministratore delegato di Stu Reggiane spa.

Seguiranno i contributi di:

  • Veronica Bartoli presidente di Pallacanestro reggiana
  • James Bradburne già direttore della Pinacoteca di Brera e Biblioteca Braidense di Milano e membro del Comitato scientifico della Fondazione Palazzo Magnani
  • Stefano Buffagni presidente del comitato Ascoltare Santa Croce
  • Gigi Cristoforetti direttore generale e artistico della Fondazione nazionale della Danza-Aterballetto
  • Alberto Fumagalli fondatore di Omi Festival e Nameless Festival
  • Piergiorgio Grossi Chief Innovation Officer Credem Banca
  • Salvatore Majorana direttore del Kilometro Rosso di Bergamo e vicepresidente globale di Iasp
  • Massimo Storchi curatore dell’Archivio storico Reggiane
  • Lucia Tozzi studiosa di Politiche urbane e giornalista.

Coordina Paolo Bovio, Managing Editor di Will Media.

 

SINO AD OGGI – Dall’inaugurazione del Tecnopolo ad oggi, nell’ambito dello sviluppo del Reggiane Parco Innovazione a cura di Stu Reggiane spa, si è completata la più grande bonifica ambientale della storia della provincia di Reggio Emilia; è stata riqualificata quasi metà dell’area dismessa delle Reggiane con un investimento pubblico-privato di 70 milioni di euro; si sono insediate 24 tra imprese e associazioni che impiegano quasi 700 persone; sono ormai terminati i lavori di realizzazione della sede del IV Polo universitario di Reggio Emilia, dedicato al digitale, che verrà frequentato, a partire dal 2024, da oltre 2.000 studenti.

Il Reggiane Parco Innovazione sarà anche la prima Comunità energetica rinnnovabile della città, in grado non solo di autoprodurre l’energia di cui ha bisogno, ma anche di distribuirla a funzioni di interesse pubblico nel quartiere di Santa Croce, di cui il Parco Innovazione è parte, anticipando una trasformazione che riguarderà tutti i quartieri.

In questi anni è stata comunicata con chiarezza la visione del Parco Innovazione: rigenerare un’area di eccezionale valore storico e testimoniale, innervandola di nuove potenzialità in termini di contributo ad una città più coesa, sostenibile ed innovativa.

Questo ha permesso di attrarre importanti risorse pubbliche, attraverso l’accesso ai finanziamenti di Bandi governativi, e private, che hanno dato ulteriore slancio all’iniziativa.

 

DA QUI AL FUTURO – Ora si apre una nuova fase che caratterizzerà profondamente i prossimi 10 anni della città.

La visione originale del Parco Innovazione rimane la stessa, ovvero il paradigma della città del futuro, luogo di sperimentazione ed anticipazione.

L’obiettivo per il futuro è quello di diffondere l’effetto rigenerativo del Reggiane Parco Innovazione ai quartieri limitrofi e, soprattutto, completare il recupero urbanistico dell’intera area attraverso il progressivo ampliamento dello stesso Parco Innovazione.

Le funzioni prevalenti su cui investire per lo sviluppo del Parco sono già state individuate e prevedono:

  • l’ulteriore ampliamento del IV Polo universitario a partire dal recupero della ‘Cattedrale’, edificio posto a del fianco al Capannone 17 che ospiterà il corso di studi in Digital Marketing, Its Maker e il definitivo trasferimento di Crpa;
  • nuove aziende ed Enti afferenti all’economia circolare, all’industria culturale e creativa, alla meccatronica e all’agroalimentare in quella contaminazione di talenti che ha contraddistinto, fin da subito, il Parco Innovazione;
  • servizi alle persone e alle aziende avendo attenzione alla dimensione polifunzionale in grado di far vivere gli spazi durante l’intera giornata, grazie a funzioni a servizio, sportive e ricreative che possano dialogare con il resto della città;
  • una quota di residenza a partire dalla riqualificazione della Palazzina M su via Agosti destinata ad ospitare uno studentato con 80 alloggi;
  • infrastrutture e spazi pubblici in grado di rigenerare l’area non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche sociale e della sostenibilità ambientale a partire dalla riqualificazione della cosiddetta Rambla, ovvero lo spazio pubblico lineare da destinare a servizi e luoghi di comunità, perpendicolare al braccio storico di viale Ramazzini e in grado di collegare via Agosti con il quartiere della stazione centrale di Reggio Emilia.

 

 

















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