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Scuole e nidi d’infanzia di Reggio Emilia, il punto su scolarizzazione e posti nell’intervento dell’assessora Raffaella Curioni

L’assessora all’Educazione Raffaella Curioni ha svolto stasera, durante la riunione della Commissione consiliare competente, un aggiornamento sulle diverse azioni messe a punto per la scolarizzazione della fascia 0-6 anni a Reggio Emilia, durante l’attuale mandato amministrativo. Con l’assessora, hanno partecipato all’incontro la presidente dell’Istituzione scuole e nidi d’infanzia Gigliola Venturini e il direttore Nando Rinaldi.

 

PICCOLISSIMI E NUOVI POSTI – “Sgomberiamo subito il campo da un possibile equivoco: i ‘piccolissimi’ nei nidi sono previsti e ci torneranno. Nessuno ha negato un diritto, anzi, stiamo lavorando per aumentare i posti e accoglierne di più dal prossimo anno. Abbiamo preferito ‘sospendere’ temporaneamente il bando per i piccolissimi, nati tra giugno e settembre 2023, che possono utilizzare almeno fino al prossimo marzo 2024 la misura dei congedi parentali previsti per i lavoratori dipendenti, invece di congelare posti destinati a bambini più grandi, senza ‘coperture’ e che rischierebbero l’esclusione dal nido per l’intero anno scolastico, cioè fino a settembre 2024”, ha sottolineato l’assessora Curioni.

Dal gennaio 2024 infatti, ha spiegato l’assessora, “inizieranno i cantieri Pnrr nelle scuole d’infanzia e nei nidi. Parliamo di otto cantieri, che dovranno riorganizzare circa 24 sezioni per 500 bambini dei nidi, bambini che dovranno essere ospitati in altre scuole della città con conseguente e momentanea limitazione dei posti disponibili. Altri posti saranno ottenuti grazie al nuovo Polo dell’infanzia al parco Iotti-Ottavi, con 100 posti in più per nido e scuola.

“Ma – ha sottolineato Curioni – già a partire dall’anno scolastico 2024-25, grazie a questi lavori, i posti a disposizione nei nidi saranno maggiori di quelli attuali, cioè prima dei lavori. Certo, è un disagio, comprendiamo bene. Tuttavia il disagio di adesso comporta vantaggi significativi, migliore qualità degli spazi educativi e maggiore capacità di accoglienza dai prossimi mesi”.

 

DAL CALO DEMOGRAFICO AL BOOM – L’assessora ha formulato poi alcune valutazioni di ordine generale a partire dall’avvio del mandato amministrativo, che “era iniziato nel 2014 con un calo demografico ed un calo conseguente delle iscrizioni, che attestavano la scolarizzazione dei nidi al 39%. Sono state messe in campo azioni per riorganizzare, convertire e congelare i posti e non dover di conseguenza chiudere sezioni o scuole. Si è lavorato per mettere a disposizioni ulteriori opportunità di frequenza (come lo stesso bando piccolissimi) e favorire le iscrizioni al nido che nel 2014 erano in sofferenza.

“Ora assistiamo a un boom di domande di iscrizione ai nidi, determinato principalmente dalle misure regionali di scontistica delle rette dei nidi (che hanno ridotto del 20 o del 50% i costi) e dal maggiore bisogno di ‘ritorno’ alla socialità, alla relazione, al superamento dell’isolamento che è stato tipico del periodo pandemico acuto. Conseguenza immediata è stato un certo incremento delle liste d’attesa”.

Perciò, a partire dall’anno scolastico 2021-22, “abbiamo lavorato anche grazie alle misure messe in campo dalla Regione Emilia Romagna, per aprire nuove sezioni di nido e per abbattere le liste di attesa con un incremento complessivo di 112 posti nido in più arrivando ad una scolarizzazione del 57%. A partire dall’anno scolastico 2024-25 ipotizziamo circa 70 posti ulteriori per i nidi d’infanzia che dovrebbero portare la scolarizzazione quasi al 60%”.

 

L’IMPEGNO DEL COMUNE – “Tutto questo – ha sottolineato l’assessora – rappresenta l’impegno del Comune, ovvero nel 2022-23 circa 23 milioni di euro di risorse economiche sul nostro bilancio, per una fascia di età per noi centrale nelle politiche pubbliche della città e che stiamo portando avanti anche grazie all’impegno dei diversi gestori del Sistema integrato. Sarebbe importante che il governo aiutasse gli Enti Locali con risorse concrete destinate all’apertura di nuovi posti per la fascia 0-6 anni. La misura prevista dal governo nella proposta di legge di bilancio rischia di non essere pienamente utilizzata dalle famiglie se gli Enti locali non sono messi nelle condizioni di aprire nuovi posti nido.

 

DATI E PUNTI CHIAVE NEL CORSO DEL MANDATO – Di seguito, alcuni dati e passaggi chiave del mandato amministrativo in corso, riguardo a scuole e nidi d’infanzia, presentati nel corso della Commissione.

La situazione a inizio mandato, 2014-2015, presentava una scolarizzazione ai nidi del 39%, con un impegno economico di 19 milioni di euro. Il calo demografico (-317 bambini 0/5 anni) e delle iscrizioni (-199 nidi; – 118 scuole infanzia) non comportarono la scelta di chiudere servizi educativi, ma di congelare 194 posti nido, trasformandoli in posti di scuola infanzia. Decisione di dar vita ad un “bando piccolissimi” per bambini nati da giugno a settembre per agevolare le iscrizioni al nido ed in assenza di liste di attesa.

La situazione post pandemia, 2021-2022, vede l’introduzione dello sconto sulle rette con misura regionale ‘Al Nido con la Regione’ e Bonus Nido dell’Inps.

Dopo la fase acuta della pandemia, si hanno 100 domande in più all’anno per il nido con conseguente aumento significativo delle liste di attesa al nido, con prevalenza di lattanti e piccoli, che non trovano collocazione nelle prime assegnazioni.

Le azioni intraprese dal 2021-22 per aumentare i posti di nido hanno riguardato la trasformazione di tutti i nidi da part-time a tempo pieno; l’aumento dei posti nido a seguito di trasformazione di scuole d’infanzia e riorganizzazioni; l’adesione alla misura regionale per l’abbattimento delle liste d’attesa, più ulteriori 20 posti nel secondo anno di vigore della misura regionale, per un totale di 65 posti in più. E’ stato pubblicato un ulteriore avviso pubblico per i gestori del sistema pubblico integrato al fine di aderire alla misura per l’abbattimento delle liste ed è stato avviato il percorso realizzativo del nuovo Polo dell’infanzia a Parco Ottavi, con 100 posti in più di cui 70 nido e 30 scuola infanzia, dall’anno scolastico 2025-26.

















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