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Alluvione, Sportello Emergenza Cna Bologna

Immagine: Comune di Bologna

Sono almeno 150 le imprese bolognesi che si sono rivolte finora allo Sportello Emergenza Alluvione di Cna Bologna o sono state contattate dallo Sportello in quanto dagli uffici Cna era giunta segnalazione delle loro difficoltà.

“E’ solo la punta dell’iceberg, perché stimiamo in un migliaio gli artigiani e le piccole e medie imprese della Città Metropolitana di Bologna che potrebbero avere subìti danni anche indiretti dopo le terribili giornate delle alluvioni di maggio – spiega Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna -. Appena partita l’emergenza, Cna Bologna ha aperto lo Sportello sia per raccogliere segnalazioni su danni subiti a spazi, materiali o macchinari, sia per rispondere a richieste di informazioni. Contemporaneamente tutta la Cna nazionale ha avviato una raccolta fondi per fornire assistenza immediata alle realtà colpite”.

“Ora parte una fase molto delicata: la rilevazione dei danni – prosegue Claudio Pazzaglia -. La Regione Emilia-Romagna ha predisposto la scheda di rilevazione con cui le imprese, ubicate nelle zone identificate e colpite dall’emergenza maltempo delle scorse settimane, possono segnalare i danni che hanno subìto. Cna farà assistenza in questa fase fondamentale per il futuro di molte aziende. Il nostro messaggio ad aziende e alle Istituzioni è: ‘Ripartiamo insieme’. Cna sta raccogliendo segnalazioni di imprese anche fuori dall’elenco dei Comuni individuati in stato di emergenza, per segnalare alle autorità eventuali provvedimenti da prendere per allargare le zone dell’emergenza”.

Analizzando l’impatto dell’alluvione sulle aziende artigiane e pmi, le zone che hanno segnalato maggiori difficoltà sono soprattutto Bologna (zona Saffi), San Lazzaro (Ponticella), Ozzano (Quaderna), Castel Maggiore, Monteveglio, Budrio (Vedrana e Prunaro), Castenaso, Medicina (Fiorentina, Villa Fontana, Fossatone), Molinella (San Martino in Argine), Monterenzio, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Anzola, Loiano, Monghidoro, Pianoro, Sasso Marconi, Valsamoggia, Monte San Pietro.

Per quanto riguarda la tipologia di danno subiti dalle aziende, si tratta fortunatamente per la maggior parte di danni indiretti (aziende isolate a causa di strade interrotte; impossibilità dei dipendenti a recarsi al lavoro; aziende che hanno dovuto rallentare o interrompere la produzione, la vendita di prodotti, l’erogazione di servizi).

Ma purtroppo sono stati segnalati casi anche di danni gravi “diretti” subìti dall’impresa, almeno una decina: allagamenti, danni allo stabilimento e all’officina, danni ai macchinari e alle attrezzature, danni ai mezzi di trasporto.

E naturalmente bisogna calcolare anche la perdita di quote di lavoro a causa dei danni subìti dai propri clienti. Sia clienti bolognese che romagnoli.

Infine, sulle tipologie di aziende che hanno subìto maggiormente danni diretti, sono state colpite soprattutto le aziende che posseggono magazzini o officine. Ragionando invece sui danni indiretti, le aziende che lavorano per l’agricoltura (meccanica, servizi ecc.) certamente sono e saranno quelle che lamenteranno maggiori difficoltà. Per il resto l’elenco comprende carrozzerie, imprese di impiantistica, produzione meccanica, edilizia.

Una buona notizia: il “sistema” Cna Emilia-Romagna è fortemente impegnato nell’affrontare le emergenze causate sul nostro territorio regionale dalla recente alluvione. A Bologna è stato richiesto di ricercare imprese di produzione meccanica a supporto delle imprese del settore alluvionate: già oltre una ventina di imprese meccaniche bolognesi ha garantito una disponibilità a collaborare coi colleghi romagnoli.
















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