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Tiroide, genetica, familiarità e cronicità: torna la settimana mondiale dal 22 al 28 maggio

Ogni anno la penultima settimana del mese di maggio è tradizionalmente dedicata a ricordare l’origine, i sintomi e le cure delle patologie tiroidee.

In Italia la Settimana della Tiroide è patrocinata dall’ISS, Istituto Superiore di Sanità e promossa dalle principali società scientifiche endocrinologiche, mediche e chirurgiche oltre che dalle associazioni dei pazienti.

Nel nostro paese sono circa 6 milioni le persone con problemi alla tiroide, in prevalenza curabili e non gravi. A essere colpite sono in prevalenza le donne, spesso all’interno dello stesso nucleo familiare.

Quest’anno le principali società scientifiche hanno elaborato un documento chiarificatore, condiviso con l’Istituto Superiore di Sanità, per dissipare i dubbi e rispondere alle domande più frequenti dal titolo “Tiroide: genetica, familiarità, e cronicità”. Il documento richiama l’importanza delle malattie della tiroide, sia in termini numerici sia perché se non correttamente riconosciute e trattate possono determinare disturbi a carico dei principali organi, ad esempio dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso.

Come spiega il Direttore della Struttura di Endocrinologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia Andrea Frasoldati “I dati epidemiologici dicono che nella nostra provincia sono oltre 10.000 le persone che soffrono cronicamente di ipotiroidismo e oltre 3.000 quelle che in una fase della loro vita manifestano forme di ipertiroidismo. Sono malattie curabili ma possono richiedere una sorveglianza di lungo periodo. La patologia nodulare della tiroide, ad esempio, è molto diffusa: noduli benigni possono essere presenti in una persona su due ma solo una minima percentuale richiederà un trattamento specifico. Ogni anno sono circa 150 i casi di neoplasia tiroidea diagnosticati nei nostri ambulatori e avviati all’intervento chirurgico”.

 

Da molti anni al Santa Maria Nuova e negli altri ospedali della provincia di Reggio Emilia è andata consolidandosi una rete di specialisti che dedica gran parte della propria attività alla diagnosi e al trattamento delle malattie tiroidee e garantisce una presa in carico completa sotto il profilo assistenziale. La patologia tiroidea è da sempre al centro di percorsi multidisciplinari che coinvolgono varie competenze specialistiche: dai medici di laboratorio, ai patologi, ai medici nucleari, agli otorinolaringoiatri, ai chirurghi toracici, agli oculisti, solo per citarne alcune.

AIBAT – Associazione Italiana Basedowiani e tiroidei propone un calendario di iniziative che abbracciano un periodo di diversi mesi, a iniziare da punto informativo previsto per la giornata di oggi davanti al Santa Maria Nuova.
















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