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Furti, insolvenza fraudolenta, ricettazione e rapina, 56enne arrestato dai carabinieri

Tra gli anni 2012 e 2021 si è reso responsabile nelle province di Reggio Emilia, Foggia, Caserta, Taranto, Bologna Forlì, Ferrara e Arezzo di una serie di gravi reati tra cui furti, insolvenza fraudolenta, ricettazione e rapina nonché una serie di evasioni, venendo riconosciuto colpevole dai competenti Tribunali che l’hanno giudicato.

Essendo divenute esecutive le condanne l’uomo, un 56enne originario della Basilicata e residente a Reggio Emilia, che ha “collezionato” oltre 6 anni di carcere e la pena pecuniaria di una multa per oltre 2.000 euro, è stato arrestato dai carabinieri della stazione di Reggio Emilia Santa Croce. L’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bologna, nel cui comprensorio è divenuta esecutiva per ultima una delle sei condanne, ha emesso un provvedimento restrittivo di cumulo pene che è stato eseguito per l’appunto dai Carabinieri della stazione di via Adua del capoluogo reggiano dove l’uomo risiede.

Ieri pomeriggio i militari l’hanno quindi rintracciato e condotto in carcere per l’espiazione della pena che, detratto il periodo pre-sofferto in regime di custodia cautelare pari a 1 anno e 6 giorni, lo vedrà dover scontare 5 anni, 3 mesi e 10 giorni di reclusione.

A carico dell’uomo pendevano infatti sei sentenze di condanna di cui: una per il reato di insolvenza fraudolenta commessa in varie località d’Italia tra gli anni 2012 e 2013 emessa dalla Corte d’Appello di Lecce che in riforma alla sentenza di primo grado l’ha condannato a 1 anno e 4 mesi di reclusione,  una emessa dal Tribunale di Reggio di Reggio Emilia nel gennaio del 2017, per una serie di furti commessi nel capoluogo reggiano tra gli anni 2014 e 2016 (l’ultimo in data 17.9.2016), che l’ha condannato a 1 anno e 1 mese di reclusione, altra sempre del Tribunale reggiano emessa nel giungo del 2019 per il reato di ricettazione commesso a Rubiera nel dicembre del 2014 dove è stato condannato a 2 mesi di reclusione, una emessa dal Tribunale di santa Maria Capua a Vetere (CE) per il reato di insolvenza fraudolenta commessa in varie province italiane dal 2013 venendo condannato a 6 mesi e 10 giorni di reclusione, altra condanna a 1 anno e 2 mesi di reclusione emessa nell’ottobre del 2021 dal tribunale di Taranto per una serie di evasioni e l’ultima emessa dalla Corte d’Appello di Bologna che in riforma alla sentenza di primo grado dal Tribunale di Reggio Emilia lo condannava a 2 anni di reclusione per il reto di rapina  commesso a Reggio Emilia.

Quest’ultimo episodio delittuoso, da cui è scaturito il cumulo pene, risale al tardo pomeriggio di domenica 17 aprile 2021 scorsa all’Obi di Reggio Emilia: due uomini con un carrello pieno hanno cercato di superare le casse con la forza senza pagare.

L’allarme, subito scattato, ha fatto gridare la cassiera e ha fatto prontamente intervenire la guardia giurata che vigilava sull’uscita. Uno dei due è riuscito a scappare mentre l’odierno arrestato che spingeva il carrello è stato rallentato dall’ingombrante bottino; pur avendo mollato la refurtiva, l’uomo è stato bloccato dalla guardia giurata e contro quest’ultima ha ingaggiato una breve colluttazione. Mentre il 56enne veniva trattenuto dall’addetto alla sicurezza sono arrivate le forze dell’ordine. Fa qui l’arresto e la condanna che oggi ha scaturito il cumulo pene che ieri pomeriggio è stato eseguito dai carabinieri di Via Adua che hanno condotto in carcere l’uomo.

















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