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Controlli dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bologna, trovati lavoratori in nero e sospese otto attività

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Bologna, unitamente a militari del Comando Provinciale CC di Bologna, nell’ultimo periodo hanno eseguito nell’ambito della provincia, attività finalizzata a prevenire e reprimere fenomeni di lavoro “nero” e sfruttamento, nonché attività finalizzata a verificare il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Le ispezioni in materia di lavoro hanno riguardato attività commerciali ed aziende operanti sul territorio della provincia Bolognese, nel corso delle quali sono stati individuati lavoratori in “nero”, impiegati senza contratto e senza le previste comunicazioni telematiche al centro per l’impiego.

Sono state accertate nel corso delle ispezioni, inoltre, violazioni riguardanti la normativa inerente la sicurezza dei luoghi di lavoro e la salute dei lavoratori, quali la mancata redazione del DVR (documento valutazione rischi), l’omessa formazione/informazione dei lavoratori circa i rischi e il   mancato invio dei lavoratori a specifica visita medica.

Nell’ambito dei predetti controlli, in 9 aziende e attività ispezionate è stata accertata la presenza di lavoratori “in nero”.

Sono stati adottati complessivamente 8 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, disponendo la “chiusura” delle attività interessate alle gravi violazioni in materia di lavoro.

Elevate sanzioni amministrative e penali per oltre 120. 000 euro.

 

In particolare:

ISPEZIONI AD ATTIVITÀ DI AUTOLAVAGGI

COMUNI INTERESSATI : ZOLA PREDOSA – DOZZA – PIEVE DI CENTO

  • 2 datori di lavoro deferiti all’ A.G. per l’impiego di lavoratori stranieri irregolari e privi di permesso di soggiorno
  • 3 maxi sanzioni per lavoro “in nero”;
  • 3 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale;

Nel Comune di Zola Predosa (BO) i militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro di Bologna, nell’ambito dell’attività finalizzata al contrasto lavoro irregolare e tutela sicurezza sui luoghi di lavoro procedevano al controllo di un autolavaggio, presso il quale veniva riscontrata la presenza di  1 lavoratore impiegato in “nero” privo di permesso di soggiorno. Il titolare veniva deferito all’Autorità Giudiziaria per violazione della normativa inerente l’impiego di lavoratori stranieri privi di titolo di soggiorno.

Nel Comune di Dozza (BO), si procedeva a medesimo controllo ed anche in questo caso il datore di lavoro veniva sanzionato e deferito all’Autorità Giudiziaria per aver impiegato  1 lavoratore “in nero”, privo di permesso di soggiorno.

Nel Comune di Pieve di Cento (BO) analoga ispezione è stata eseguita presso un’attività di autolavaggio, ove l’amministratore della ditta ispezionata veniva sanzionato per aver impiegato  1 lavoratore in “nero” sul totale dei 6 lavoratori presenti e veniva adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.

In relazione alle predette verifiche elevate nr.3 maxi sanzioni per lavoro “nero” ed ammende complessive per circa 30.000 Euro

 

VERIFICHE ED ISPEZIONI DI ATTIVITA’ DI RISTORAZIONE

COMUNI INTERSSATI: BOLOGNA – IMOLA – DOZZA – SASSO MARCONI

  • 4 maxi sanzioni per lavoro “in nero”;
  • 3 provvedimenti di sospensione attività imprenditoriale per impiego lavoratori in nero;
  • 2 provvedimenti di sospensione attività imprenditoriale per violazioni sulla sicurezza

In Bologna I militari del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna a seguito di controlli finalizzati al rispetto delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza e salute dei lavoratori, procedevano al controllo di 2 attività di ristorazione, per una attività è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ed il legale rappresentante veniva deferito all’A.G. felsinea per aver omesso la redazione del Documento di Valutazione del Rischio (DVR).

Sempre nel Comune di Bologna il titolare firmatario dell’attività di ristorazione veniva deferito all’A.G. per aver omesso la formazione specifica in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro in favore dei lavoratori, cosi come previsto da T.U. sicurezza D.lgs 81/2008.

In Imola e Dozza I militari del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna, a seguito di controlli finalizzati al rispetto delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza e salute dei lavoratori, procedevano al controllo di 3 attività di ristorazione per le quali è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per impiego di manodopera in “nero”, in quanto è stata accertato l’impiego al lavoro, senza regolare contratto, di 3 lavoratori (1 per ogni azienda controllata).

Nel Comune di Sasso Marconi, in un’attività di ristorazione si accertava che i dipendenti non avevano ricevuto adeguata formazione sulla sicurezza. Il legale rappresentante veniva pertanto deferito all’A.G.

In relazione alle predette verifiche elevate complessivamente sanzioni/ammende per € 55.000 euro.

VERIFICHE ED ISPEZIONI DI ATTIVITA’ DI RIVENDITA ALIMENTARI

Comuni interessati: Bologna, Casalecchio di Reno, Pianoro e Castel Maggiore

  • 4 attività controllate
  • 3 maxi sanzioni per lavoratori “in nero”
  • 1 violazione in materia di installazione di impianti di videosorveglianza;

I militari del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna a seguito di controlli finalizzati al rispetto delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza e salute dei lavoratori, procedevano al controllo di 4 attività commerciali ubicate nei Comuni di Bologna, Casalecchio di Reno, Pianoro e Castel Maggiore, esercenti la vendita al dettaglio di prodotti alimentari.

Per 3 attività è stata riscontrata la presenza di lavoratori stranieri in “nero”, privi di assunzione e di regolare contratto di lavoro: Irrogate Maxi Sanzioni per lavoro nero.

Nel corso dei medesimi accertamenti ispettivi, si accertava presso una delle attività sottoposte a controllo, la presenza non autorizzata di installazione di impianti di videosorveglianza, in violazione della normativa a tutela e rispetto della libertà e dignità dei lavoratori, in violazione della Legge 300/1970 c.d. Statuto dei Lavoratori.

In relazione alle predette verifiche elevate sanzioni/ammende per circa 15.000 euro.

 

ISPEZIONE DI LABORATORIO TESSILE  IN CASTELMAGGIORE (BO)

GRAVI VIOLAZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA:

IMMEDIATA SOSPENZIONE DELL’ATTIVITA’ IMPRENDITORIALE ED AMMENDE PER OLTRE 38.000 EURO

I militari del Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna unitamente a personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Bologna, a seguito di controlli finalizzati al rispetto delle leggi in materia di lavoro e di sicurezza e salute dei lavoratori, procedevano al controllo di un’azienda tessile gestita da imprenditoria cinese.

Durante le verifiche documentali e dei luoghi di lavoro venivano riscontrate gravi e plurime violazioni circa il mancato rispetto della normativa in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e per le quali si rendeva necessaria l’adozione immediata del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale nei confronti del titolare dell’impresa ed il deferimento in stato di libertà dello stesso alla Procura della Repubblica di Bologna.

Nello specifico si accertava la mancanza del Documento di Valutazione del Rischio (DVR), la mancanza di sottoposizione a visita medica di idoneità e la mancanza di formazione ed informazione sui rischi legati alla salute sui luoghi di lavoro in favore dei 5 lavoratori impiegati,  tutti regolari ed in possesso di contratti di lavoro.

Nel corso dell’attività ispettiva, si accertava, inoltre, la mancata adozione di misure necessarie  utili a salvaguardare i lavoratori da pericoli connessi a rischi elettrici diretti (impianti non a norma e mancanza di adeguati cartelli di avviso di rischio elettrico) e la presenza di corridoi e vie di fuga (da utilizzarsi in caso di emergenze) che non risultavano sgombere e prive di ostacoli.  In relazione alle predette violazioni elevate ammende per circa 40.000 euro.

















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