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Modena accoglie tre pacifiste provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussa

A loro la Bonissima “simbolo di operosità e bene comune”

La consegna della Bonissima alle tre pacifiste

“Proseguire l’accoglienza e l’ascolto dei popoli oppressi dal conflitto, seminando positività e costruendo concretamente un ponte per la pace”. Con queste parole il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha salutato nella mattinata di oggi, giovedì 23 febbraio, tre giovani attiviste per la pace provenienti da Ucraina, Russia e Bielorussia, alle quali ha consegnato la medaglia che riproduce la Bonissima, “emblema di operosità e bene comune, come la pace”.

L’iniziativa, svoltasi nella sala del Consiglio comunale di Modena, avviene alla vigilia delle manifestazioni di solidarietà al popolo ucraino, in programma nell’anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina. Proprio in questo contesto, le tre pacifiste sono protagoniste di un tour italiano di otto date, iniziato lunedì 20 febbraio a Roma, organizzato dal Movimento Nonviolento, nell’ambito della mobilitazione Europe for Peace sostenuta anche dal network Università per la Pace di cui fa parte anche Unimore.
Ad accogliere le pacifiste sono stati il presidente del Consiglio Fabio Poggi insieme al sindaco Gian Carlo Muzzarelli e all’arcivescovo di Modena-Nonantola Mons. Erio Castellucci che condividendo la necessità di supportare le diplomazie nel lavoro di mediazione tra Russia e Ucraina, ha auspicato che “questo tragico anniversario possa davvero segnare l’inizio di una volontà di pace, mobilitando uomini e donne portatori di armonia e concordia”. Presenti all’incontro anche Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento e Daniele Taurino coordinatore nazionale del tour che ha portato a Modena le tre attiviste.
“È un onore ascoltarvi qui, nella Sala di tutti i cittadini – ha affermato il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi – in un momento in cui è necessario non umanizzare la guerra, ma percorrere strade per umanizzare la pace”.

“Il poter essere qui tutte e tre insieme ci ha già dato l’occasione per conoscerci, parlarci e capire quanto ci accomuna: questo il senso del progetto. Vogliamo trovare vie di pace, perché abbiamo visto che quest’anno di violenze ha solo alimentato altre violenze”, ha affermato Kateryna Lanko, attivista dell’Ukrainian Pacifist Movement, che ha posto l’accento su “diritti umani e senso di umanità”, spiegando come il conflitto abbia appunto comportato in Ucraina un “depotenziamento dei diritti umani”.
Darya Berg del movimento russo Go by the forest ha puntualizzato che “molte persone in Russia sono contro la politica di Putin e la guerra, ma non possono dirlo né manifestarlo per paura delle violente ripercussioni”. La pacifista ha spiegato come l’attività più importante della propria organizzazione sia “organizzare una rete di obiettori di coscienza aiutando più persone possibile a evitare di mobilitarsi per la guerra: oltre 4 mila uomini non disposti a combattere sono stati aiutati a lasciare il Paese”. Comune l’obiettivo del movimento pacifista bielorusso Our House, rappresentato da Olga Karach che ha posto l’accento sulla difficile situazione che sta vivendo il suo Paese: “Quello che cerchiamo di fare è impedire l’arruolamento nell’esercito del dittatore Lukashenko, supportando gli obiettori di coscienza bielorussi ed impedire la mobilitazione per questa guerra”.
“Di fronte a una guerra che continua ad avanzare, resta come unica soluzione un lavoro quotidiano per il bene e la pace. Noi – ha concluso il sindaco Muzzarelli ringraziando le tre attiviste – dobbiamo fare di tutto per seminare, a partire dalla nostra comunità, rispetto, convivenza, accoglienza che sono i presupposti per la pace, come Modena ha fatto e continuerà a fare”.

















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