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Superbonus, Cna: “Siamo allibiti”

“Una pezza ben peggiore del buco”. Non ci sono altre parole secondo Luca Giovanelli, presidente di CNA Costruzioni Modena, per commentare il decreto varato ieri sera (giovedì) dal governo, che mette di fatto una pietra tombale sul Superbonus. “Con tanti saluti – continua Giovanelli – a quelle imprese che in questi mesi avevano fatto assunzioni ed investimenti convinti di poter continuare ad operare. La soluzione proposta da Giorgetti, invece, confina questo strumento ai più ricchi, coloro che potranno detrarre i costi dalla propria denuncia dei redditi, vale a dire i redditi più alti”.

Secondo CNA, non sarebbe stato difficile individuare soluzioni alternative, a cominciare da agevolazioni crescenti in base all’età degli immobili, alla loro efficienza energetica e al reddito dei proprietari. “Pensiamo ad un appartamento degli anni ‘70 di proprietà di una coppia di pensionati: sarebbe del tutto logico pensare ad un’agevolazione anche del 100%, per scendere al 50% per i contribuenti più ricchi. Un meccanismo che forse avrebbe dovuto ispirare il Superbonus sin dalla sua prima edizione. Invece ora ci troviamo di fronte ad uno stop improvviso ed inatteso, con buona pace anche della svolta green chiesta a gran voce anche dall’Europa”.

Solo otto giorni fa, la Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia del Parlamento europeo ha approvato la direttiva “Case Verdi”, la quale richiede che gli edifici residenziali raggiungano una prestazione energetica minima di classe “E” entro il 2030 e di classe “D” entro il 2033. Secondo gli attestati di prestazione energetica di Enea al 31 dicembre 2022 gli edifici italiani in classi energetiche inferiori alla classe “D” che si dovranno adeguare sono il 76%.  Significa che tre immobili residenziali su quattro dovranno operare lavori di ristrutturazione entro i prossimi 10 anni, a dimostrazione di quanto confusa e poco lungimirante sia stata la scelta del Governo.

A rendere la situazione ancora più grave, la mancanza di notizie relativamente allo sblocco dei crediti incagliati, rispetto alla quale il ministro Giorgetti ha convocato una riunione per lunedì con tutte le associazioni di categoria, tra cui Cna. “La decisione di impedire l’acquisto dei crediti presso le banche da parte delle istituzioni locali non rappresenta certo un incoraggiante punto di partenza. È da ottobre che aspettiamo soluzioni in questo senso, cinque mesi durante i quali non si è fatto nulla, niente. Evidentemente non ci si rende conto della situazione in cui versano tante imprese, dei cantieri, ora di fatto congelati, con i relativi disagi per i cittadini. Senza contare il fatto che le città si troveranno con tante belle impalcature a vista, alla faccia dell’estetica delle città del nostro Paese, che dovrebbero puntare sulla bellezza”.

“Questa vicenda – conclude Giovanelli – dimostra quanto il mondo della politica sia lontano dal paese reale, dai bisogni delle imprese e dei cittadini”.

















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