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Domani inaugura l’ampliamento della primaria “Gasparotto” di Fossoli

Sarà inaugurato domani, sabato 4 febbraio, l’ampliamento della scuola “Gasparotto” nella frazione di Fossoli: il plesso è stato innalzato di un piano – con una struttura metallica “a scavalco” indipendente dal corpo pre-esistente – aumentando la superficie di circa 400 metri quadri, cosa che comporta quattro aule nuove e una capienza aggiuntiva di un centinaio di studenti; al piano terra invece si è intervenuto sulla zona refettorio, allargandola e riducendo così i turni dei pasti, e su alcuni servizi igienici, ristrutturandoli. Sono stati inoltre migliorati i laboratori e rinnovati gli arredi. L’ampliamento, che è stato progettato in classe energetica A4, ha portato l’edificio a una capienza complessiva di circa 500 persone, fra personale e alunni: attualmente la scuola conta circa 220 alunni in dieci classi. Il costo onnicomprensivo dell’opera è stato di oltre un milione (985.000€ +Iva).

Il programma della inaugurazione prevede, dalle 10:30, gli interventi del Sindaco Alberto Bellelli, di Veronica Tomaselli, nuova dirigente della sede modenese dell’Ufficio Scolastico Regionale, e di Federica Ansaloni, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Carpi Nord”, di cui la primaria a tempo pieno “Leopoldo Gasparotto” fa parte.

La cerimonia di domani sarà rallegrata dai bambini della scuola, che si esibiranno suonando e cantando alcuni brani musicali.

 

Note biografiche

Leopoldo Gasparotto, cui è intitolata la scuola, nacque a Milano il 13 dicembre 1902. Figlio del senatore Luigi, si laureò in giurisprudenza e diventò un celebre avvocato. Rifiutata dall’inizio l’ideologia fascista, dopo l’8 settembre 1943 “Poldo” si iscrisse al Partito d’Azione e partecipò alle fasi organizzative della Resistenza milanese. Lo ricordano sempre pronto a fare la spola fra le  città e i vari gruppi di partigiani sulle montagne, per rincuorarli, istruirli, indirizzarli, per scegliere i centri di resistenza e procurare armi, viveri. L’11 dicembre ‘43 venne arrestato, condotto nel carcere di San Vittore, poi a Verona e infine nel campo di Fossoli.  Nonostante le torture cui fu sottoposto, nulla rivelò riguardo alla propria attività antifascista. Nel campo diventò presto una specie di guida e, con il suo esempio e la sua forza, rincuorava i compagni, incutendo coraggio e speranza.

Il 22 giugno 1944 Gasparotto fu trascinato fuori dal campo e trucidato dai nazi-fascisti. Dopo la guerra, gli sono state intitolate strade a Milano, Varese, Tremosine e Sacile oltre che a Carpi.

 

















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