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Il Sindaco risponde all’interrogazione di Lenzotti (PD) su “Avviso Pubblico”

La prima interrogazione discussa nel consiglio comunale di ieri sera era a firma dei gruppi Pd, Misto e Sassuolo Futura, è stata illustrata da Serena Lenzotti (Pd) ed aveva come oggetto “Fuoriuscita della Giunta Menani dall’associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie”.

“Premesso che Avviso Pubblico – si legge nell’interrogazione – è un’associazione di Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, nata nel 1996 con l’intento di collegare ed organizzare gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica amministrazione e sui territori da essi amministrati. L’Associazione non ha scopo di lucro, è apartitica ed aconfessionale.

Considerato che aderire ad Avviso Pubblico significa schierarsi apertamente dalla parte della legalità e della responsabilità, usufruire di servizi qualificati e dare forza alla buona politica andando sostanzialmente a rafforzare l’impegno che ogni Amministrazione ha l’obbligo di garantire nei confronti della legalità anche di carattere procedurale; aderire ad Avviso Pubblico significa promuovere una cultura della legalità, anche attraverso le tante iniziative realizzate nella scuola e con gli studenti universitari, nelle azioni di contrasto alle infiltrazioni mafiose, come il Protocollo appalti, e nella regolamentazione del gioco d’azzardo (si pensi a livello distrettuale le iniziative collegate al programma Gal che l’assessore alle politiche giovanili vanta nel Dup); aderire ad avviso pubblico è soprattutto, uno stimolo a proseguire nella strada intrapresa e a migliorarsi in modo continuo.

Si interroga la Giunta e il Sindaco: se a fronte di tematiche così importanti invece di non aderire per i “troppi impegni dell’amministrazione” sarebbe convenuto rimanere all’interno di una rete così importante; se si ritiene che affrontare queste tematiche da soli “fuoriuscendo da un sistema collaborativo” sia possibile e utile; se a fronte del costante pericolo di infiltrazioni mafiose nel sistema amministrativo complesso (si pensi al processo Aemilia) sia opportuno isolarsi rispetto ad una battaglia quotidiana e collettiva; quali sono i progetti di approfondimento, informazione, divulgazione sui temi della legalità in programma per il 2023 e se si ritiene che gli stessi non debbano essere collegati all’attività dell’associazione, e se non si ritiene opportuno quali sono le motivazioni”.

 

Ha risposto  il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani.

“Nel ricordare che l’attuale Amministrazione Comunale di Sassuolo, per quanto riguarda il contrasto della corruzione sta continuando nel solco della precedente Amministrazione, si rammenta che: il Responsabile Anticorruzione è sempre lo stesso ininterrottamente dal 2014, approva annualmente il Piano Anticorruzione, effettua il controllo sugli Uffici come abitualmente si fa da diversi anni, nell’Ente, non è stato mai riscontrato alcun caso di corruzione, né di infiltrazione mafiosa.

Inoltre si continua, come faceva l’Amministrazione precedente, con il progetto GenerAzione Legale (GAL).

Tutte queste sono le azioni messe in campo dalla precedente Amministrazione e queste sono quelle della attuale. Per l’anno 2023 si intende continuare nello stesso solco, ormai tracciato da anni. Nella mia ottica, infatti, la cultura della legalità e, più in generale, dell’onestà, intesa essa alla stregua dell’etica dell’agire politico, sono e devono essere simbolo di trasparenza e di correttezza di tutte le decisioni che chi è chiamato a rappresentare, a livello territoriale, la propria comunità sempre deve assumere nell’interesse di tutti i cittadini. Per queste ragioni, anche in quest’occasione, desidero ringraziare l’Associazione per il lavoro, instancabile, che porta avanti nel rispetto di principi ispiratori condivisi anche dalla Giunta comunale di Sassuolo.

Nello stesso tempo e senza che ciò voglia in nessun modo destituire di fondamento quanto testé ribadito, però, non posso non prendere atto del fatto che, nel tempo, l’Associazione abbia dato altresì mostra d’avere inteso fare scelte politicamente “indirizzate”, circostanza, questa, legittimamente stigmatizzata dallo scrivente in occasione del consiglio comunale del 19 dicembre 2022.

Alla fine vorrei fare una domanda io a Voi: come siete venuti a conoscenza della disdetta che avevo comunicato ad Avviso Pubblico?  Quella comunicazione è infatti avvenuta con una lettera indirizzata unicamente al presidente di Avviso pubblico, non divulgata in altro modo e per di più non mi risulta che siano stati chiesti accessi agli atti sul punto. Non voglio pensare che un impiegato abbia divulgato informazioni senza esserne autorizzato, e allora, a Voi chi lo ha riferito?  Ve lo ha per caso comunicato Avviso Pubblico? E se così fosse, perché ha interpellato Voi e non me direttamente? Un’ulteriore conferma del fatto che il referente politico di Avviso pubblico c’è e si chiama PD.

Chiarito ciò, visto che, come al solito, ogni cosa che dico crea uno scandalo, voglio ripetere pubblicamente ciò che ho già comunicato all’Associazione personalmente: non era mia intenzione offendere o diffamare nessuno. Se così fosse stato, non mi sarei premurato di “perdere tempo” con elogi ed attestazioni di stima. Ritengo d’aver diritto di criticare scelte e politiche che non ho condiviso e che non condivido, senza che ciò possa – sempre – essere considerato oltraggioso e offensivo. Se qualcuno si è sentito offeso me ne scuso, ma credo che si possa serenamente proseguire nel percorso e archiviare una questione che io, personalmente, ritengo chiarita”.

 

















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