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La Finanza reggiana scopre frode informatica a danno di diverse aziende del territorio nazionale

I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, nell’ambito di accertamenti finalizzati alla prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio, hanno scoperto una frode informatica consumata a danno di diverse aziende ubicate sul territorio nazionale.

Il meccanismo fraudolento consisteva nel dirottare bonifici bancari on-line, effettuati a favore di propri fornitori, su conti correnti intestati a due fratelli di nazionalità moldava e residenti da tempo in un Comune della provincia reggiana.

Tali somme, indebitamente accreditate, venivano contestualmente convogliate verso un “exchange” estero, operante nel settore delle criptovalute. L’attività investigativa, sviluppata dalla Tenenza di Correggio, muove dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette, che evidenziavano anomalie nei flussi finanziari dei rapporti riconducibili ai due fratelli, con accredito di importanti somme di denaro e contestuale trasferimento delle stesse per investimenti in criptovalute.

Le somme indebitamente percepite ricostruite attualmente ammontano a euro 140.000.

Le indagini sinora esperite portano a ritenere che i due soggetti segnalati abbiano potuto rivestire quantomeno un ruolo di “money mule”.

Il Money Muling è una pratica assodata, finalizzata al riciclaggio di denaro proveniente da attività legate per lo più al crimine informatico, al pagamento on-line, a frodi on-line, etc., perpetrate dai criminali informatici con l’intento di far risultare legali i propri profitti e far perdere traccia del flusso di denaro proveniente dalle attività illecite.

In genere, il “money mule” viene reclutato on-line attraverso espedienti, come offerte di lavoro o altre proposte di attività remunerative apparentemente legittime e facili da svolgere.

Vengono spesso adescati tramite mail di phishing, con annunci di lavoro che offrono, ad esempio, un incarico come “agente finanziario” o “agente di trasferimento di denaro” e promettono “un lavoro facile e ben retribuito”, ovvero un potenziale guadagno significativo a fronte di un apparente piccolo impegno, ovvero quello di trasferire ad altri denaro ricevuto da terzi.

I due fratelli sono stati quindi segnalati all’Autorità Giudiziaria per le ipotesi di reato di riciclaggio e di frode informatica in concorso.

L’attività di polizia valutaria svolta rientra nell’alveo delle funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo che il Comando Provinciale di Reggio Emilia attua e coordina sul territorio reggiano e testimonia il quotidiano impegno della Guardia di Finanza per contrastare tutte le forme di illegalità che si insinuano nel tessuto economico.

















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