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Economia di prossimità, finanziati i programmi di intervento di Unione Appennino, Nuovo circondario imolese e Comune di San Lazzaro di Savena

Eco negozi nel comune di San Lazzaro di Savena, una speciale App per mappare le botteghe con prodotti tipici della montagna per l’Unione comuni Appennino e una smart land per il Nuovo circondario imolese. Sono questi i progetti selezionati dalla Città metropolitana di Bologna tramite l’Avviso pubblico bandito a ottobre scorso per incentivare programmi per la promozione dell’economia di prossimità nei Comuni, Unioni di Comuni o Gruppi di Comuni associati. Ogni progetto sarà finanziato con 30 mila euro a fondo perduto, risorse dall’avanzo di Bilancio 2022 destinate proprio a questo specifico capitolo di investimento.

L’obiettivo è quello di sostenere tutto l’ecosistema costituito dalle imprese del commercio, del turismo, della ristorazione, del ricettivo, dei servizi, dell’artigianato e dell’artigianato artistico del territorio. Una rete di prossimità che, integrandosi nel tessuto sociale e urbano di città, quartieri e centri urbani minori, oltre a produrre ricchezza e posti di lavoro è catalizzatrice di relazioni sociali, economiche e culturali, rappresentando un fattore determinante per la vivibilità, l’attrattività, la sicurezza e la sostenibilità dei territori.

“La Città metropolitana ancora una volta stanzia risorse – ha dichiarato Marco Panieri, vicesindaco metropolitano con delega a Sviluppo economico – per sostenere l’ecosistema territoriale del commercio, del turismo, dell’artigianato e della ristorazione, con particolare riguardo alle zone di montagna, alle aree interne e ai presidi di comunità nei Comuni e nelle Unioni di Comuni. Infatti in molte realtà come quartieri o centri urbani minori il mantenimento di attività economiche è motivo di relazioni sociali, ma anche di attrattività, vivibilità e sicurezza. I progetti finanziati sono di qualità molto elevata, e spaziano dalla sostenibilità al marketing territoriale, fino ad App per mappare le botteghe con prodotti tipici, in questo caso relative al Comune di San Lazzaro di Savena, il Nuovo Circondario Imolese e l’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese. Questo dimostra la pluralità dell’impegno territoriale della Città metropolitana, che è ben equilibrata fra i vari ambiti e continua a rappresentare un catalizzatore di opportunità e incentivi molto importante. Questa iniziativa, resa possibile dall’avanzo di bilancio, è frutto di un confronto condiviso anche con le associazioni di categoria ed è il risultato, quindi, di un percorso partecipato e plurale che abbiamo voluto seguire”.

Entrando nel dettaglio dei progetti, San Lazzaro di Savena propone di sostenere e promuovere l’economia di prossimità rappresentata dagli esercizi di vicinato e dalle attività di ristorazione e alloggio dell’intero territorio comunale, coniugandone la sostenibilità economica con quella ambientale. Il programma “Eco-negozi” mira a ridurre i costi energetici degli esercizi commerciali e servizi di prossimità, attraverso la riduzione dei consumi e la produzione di energia rinnovabile; sviluppare un’immagine coordinata di sostenibilità ambientale per gli esercizi del territorio; valorizzare i percorsi di mobilità sostenibile, inclusa la sentieristica, per la fruizione degli esercizi del territorio, anche in un’ottica di promozione turistica; definire misure di promozione della rigenerazione degli spazi urbani dedicati al commercio in chiave di sostenibilità e resilienza da recepire nel nuovo PUG.

Nel concreto il Comune erogherà contributi agli esercizi che nel corso del 2023 sostengano spese per l’efficientamento energetico e la riduzione dei consumi energetici delle proprie attività come la sostituzione impianti di illuminazione, sistemi di domotica, sostituzione macchinari con altri meno energivori e altro.

Attraverso l’affidamento di un incarico di consulenza a un soggetto specializzato, promuoverà la costituzione di comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumo collettivo, che prevedano il coinvolgimento di attività commerciali/turistiche. La figura specializzata dovrà in questo senso coinvolgere e informare le attività di vicinato e gli amministratori di condominio del territorio e dare supporto allo sportello energia comunale.

Infine, mapperà le attività commerciali, di alloggio e ristorazione del territorio e loro connessione con la rete escursionistica locale. Promuoverà almeno due nuove tratte di rete escursionistica locale, in collaborazione con la sezione CAI di Bologna.

 

Il Nuovo circondario imolese investe in una “smart land” territoriale. E lo fa, in primo luogo, realizzando una mappatura dell’offerta commerciale e di servizi presenti sul territorio, con specifico riguardo ai Comuni di piccola e media dimensione, sui quali occorre maggiormente investire per incrementare l’attrattività turistica. Nello specifico verranno mappate le strutture ricettive, suddivise per tipologia, le strutture ristorative, suddivise per tipologia, le botteghe storiche che hanno ricevuto il riconoscimento, i laboratori artigianali, i servizi privati connessi al turismo sul territorio. Realizzando un restyling dei canali promozionali già attivi (portali web www.terremotori.it, www.imolafaenza.it, www.cicloviadelsanterno.net). Collegato a questo obiettivo si prevede, inoltre, di promuovere un corso di formazione di almeno 6 lezioni rivolto a tutti gli operatori del commercio e dei servizi per fornire loro, attraverso il coinvolgimento di professionisti, nozioni di base per un uso corretto dei social media in chiave commerciale, un percorso per capire le principali differenze tra le piattaforme, evidenziarne limiti e potenzialità ed acquisire alcune nozioni in materia di promozione commerciale di una attività. Allo stesso si prevede di promuovere le strutture attraverso la pubblicazione di due specifiche brochure, in italiano e in inglese, per consentire ai turisti sia italiani che stranieri di poter conoscere le aziende del territorio, di poterle visitare, aumentando così la loro attrattività e l’indotto economico complessivo sui centri di piccole e medie dimensioni. E ancora, implementerà una nuova WebApp “pilota” sul Comune di Dozza, per rafforzare l’offerta commerciale e turistica, che conterrà contenuti audio fruibili attraverso QrCode, una mappa dei luoghi più significativi (muri, monumenti, opere d’arte) su cui sono presenti altri QrCode per ascoltare altri file audio.

L’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese, in forma associata con l’Unione Savena Idice, grazie al nuovo strumento digitale “APPennino”, sosterrà la salvaguardia delle attività commerciali, agricole e zootecniche rafforzandone la competitività e la produttività e promuovendone la diversificazione, anche per sostenere la qualità della vita delle comunità che vivono in questi territori e per incentivare una offerta turistica sostenibile e di qualità.

La nuova App mapperà tutte le botteghe storiche e non che commercializzano prodotti tipici a filiera corta della montagna bolognese. Attraverso l’applicazione sarà possibile individuare tramite georeferenziazione le botteghe selezionate, avere informazioni su tutti gli eventi programmati sul territorio selezionato, individuare le attività produttive nel settore enogastronomico e le relative offerte di e-commerce, nonché avere informazioni sulle botteghe storiche intercettate dalla mappatura.

Le persone che si presenteranno nella rete delle botteghe e delle imprese selezionate con installata l’applicazione potranno usufruire di uno sconto del 10% sugli acquisti. Verrà inoltre realizzato un sistema di credenziali in distribuzione a eXtraBo e negli uffici IAT di Monghidoro, Lizzano in Belvedere, Marzabotto e San Benedetto Val di Sambro, che permetterà, una volta presentati 10 timbri ottenuti frequentando 10 esercizi, di avere in omaggio un cesto in vimini contenente alcuni prodotti tipici. Nell’applicazione ci sarà una sezione dedicata ai bambini che conterrà una mappa del tesoro in cui sono inseriti dei luoghi legati alle tradizioni enogastronomiche del territorio o in cui trovare oggetti tipicamente utilizzati per la preparazione dei cibi in montagna. Una volta completato il percorso fotografando i punti tappa indicati, si avrà diritto in omaggio a un cesto di dolci locali. Ci sarà infine la possibilità di partecipare a visite guidate nelle aziende agricole coinvolte, con degustazioni gratuite.

















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