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La provincia di Modena aderisce alla raccolta firme di Coldiretti contro il cibo sintetico

Promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi, con prodotti che potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech.

E’ l’obiettivo della mobilitazione della Coldiretti contro il cibo sintetico, attraverso la campagna di raccolta di firme su tutto il territorio nazionale per fermare “una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro degli allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”, a cui aderisce anche la Provincia di Modena.

Il presidente della Provincia Gian Domenico Tomei, ha firmato il sostegno alla mobilitazione di Coldiretti incontrando il direttore Marco Zanni lunedì 12 dicembre, sottolineando «l’importanza di questa campagna, che evidenzia il pericolo di compromettere un’intera filiera produttiva. Già ad inizio 2023 potrebbero essere, infatti, introdotte a livello Ue le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio di carne sintetica, mentre entro il primo semestre 2023 negli Usa potrebbero già essere messi in vendita i primi prodotti».

Nell’appello di Coldiretti si specifica che “per quanto riguarda la carne da laboratorio la verità che non viene pubblicizzata è che non salva gli animali perché viene fabbricata sfruttando i feti delle mucche, non salva l’ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali, non aiuta la salute perché non c’è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare, non è accessibile a tutti poiché per farla serve un bioreattore, non è neppure carne ma un prodotto sintetico e ingegnerizzato”.

 

 

 

















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