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Scuola, cantiere all’istituto Fermi di Modena: la Provincia scrive a Prefetto e Ufficio scolastico

«Si prende atto delle dichiarazioni rese in riferimento ai lavori della sede di via Luosi da cui questa amministrazione si dissocia ritenendole gravi infondate, e che provocano allarmismo ingiustificato, dichiarazioni inoltre non corrispondenti a quanto garantito dalla provincia in occasione degli incontri effettuati con la dirigenza scolastica e le rappresentanze sindacali e  il presidente del consiglio di istituto.

Per questi motivi la Provincia valuterà quali responsabilità insorgano dinnanzi a siffatte affermazioni, non veritiere e che mettono in cattiva luce l’operato di questo ente che diversamente da quanto prospettato sta operando per garantire la sicurezza di tutti i ragazzi del Fermi».

Con queste parole la Provincia di Modena fa sapere che non intende soprassedere in merito a quanto emerso nelle ultime ore, rispetto l’ipotesi di doppi turni di lezione a causa di mancanza di sicurezza dei locali.

Nella mattinata di mercoledì 14 settembre la Provincia di Modena ha poi scritto una lettera alla Prefettura di Modena e all’Ufficio scolastico Regionale in cui chiede un incontro «per illustrare la situazione che si è creata a seguito della comunicazione, effettuata dalla dirigente scolastico dell’iti Fermi, di avviare l’anno scolastico con una modalità di orario che prevede i doppi turni».

Nella lettera si specifica inoltre che «non occorre sottolineare che i locali messi a disposizione dalla Provincia di Modena siano idonei per accogliere in modo sicuro un numero di studenti e di operatori scolastici, tale da evitare il ricorso a limitazioni di orario e ai doppi turni, così come convenuto con le autorità scolastiche che si sono susseguite alla guida dell’Iti Fermi, fino ad agosto. Anche al fine di chiarire che la scelta, legittima, operata dalla autorità scolastica, come nel caso dell’iti Fermi, di ricorrere ai doppi turni non possa essere addossata alla Provincia sostenendo pubblicamente che, l’amministrazione non abbia fornito locali idonei e sicuri, incrinando l’indispensabile rapporto fiduciario e di collaborazione che fra pubbliche amministrazione deve sussistere al fine di garantire al cittadino il miglior servizio».
















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