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Il cuore al centro della festa della Croce verde di Villa Minozzo

Il cuore è stato il vero protagonista della festa della Croce verde. “Quello che ha sempre lasciato in questi luoghi il campione olimpionico Giuliano Razzoli – sottolinea il sindaco Elio Ivo Sassi – che nell’occasione abbiamo insignito di un attestato e di una medaglia al merito sportivo, e quello che è stato al centro dell’attività professionale dello scomparso cardiologo Umberto Guiducci, cui abbiamo dedicato gli impianti sportivi. Quello inoltre che tutti i giorni mettono i volontari e gli operatori della nostra pubblica assistenza per il loro prezioso servizio”.

E’ stata una cerimonia ricca di vivacità e di commozione, cui ha partecipato, direttamente o idealmente, tutto il paese, ma non solo. Numerosissime le autorità presenti, dalla senatrice Maria Laura Mantovani alla deputata Antonella Incerti, da diversi primi cittadini e amministratori dell’Appennino alla rappresentante della Provincia, Erica Spadaccini, dalla direttrice dell’Ausl reggiana, Cristina Marchesi, alla direttrice distrettuale, Sonia Gualtieri. Inoltre autorità militari, rappresentanti delle forze di polizia, medici e altri operatori sanitari e sociali, responsabili di altre pubbliche assistenze e del mondo sportivo e del volontariato.

Paolo Bargiacchi, decano della pubblica amministrazione in montagna, ha ribadito come sia Guiducci che Razzoli “abbiano fatto ‘palpitare’ il cuore di noi villaminozzesi e non solo. L’uno, il medico, per soddisfare esigenze sanitarie e per preservarci dalle diffuse e invalidanti malattie cardiache, e l’altro, lo sciatore alpino, per riscaldare il nostro animo con i sentimenti di gioia e di sofferenza che hanno accompagnato le sue imprese tra gli insidiosi paletti dello slalom speciale”.

La figura del cardiologo, specialista in medicina dello sport, di cui erano presenti i familiari, è stata ricordata, fra gli altri, dal reggiano Giorgio Cimurri, organizzatore di grandi eventi sportivi: “Ci ha sempre trasmesso il sorriso, l’amicizia e il bene, che dimostrava nei confronti di ogni persona. Per tutti coloro che avevano bisogno, lui c’era”. Significativi aneddoti sul dottor Guiducci sono stati anche raccontati da suoi colleghi originari di Villa Minozzo, Gianni Zobbi, responsabile Ausl della medicina dello sport e prevenzione cardiovascolare, e Stefano Fioroni, anch’egli cardiologo e specialista in medicina sportiva: “Con lui, pure sul lavoro, parlavamo sempre in dialetto montanaro”.

La manifestazione, inaugurata con il saluto del presidente della pubblica assistenza, Renato Montelli, ha anche permesso di illustrare, grazie al portavoce Luca Pigozzi, le tappe e i dati più significativi del sodalizio e i progetti in atto. Sono state poi conferite, da parte del sindaco Sassi, del vicesindaco Dante Rabacchi e dell’assessore Dea Tojalli, targhe di ringraziamento del Comune e della Croce verde a diversi partecipanti “per l’impegno profuso con professionalità, grande spirito di sacrificio e spiccato senso del dovere verso la nostra comunità” e attestati di presenza.

Scroscianti applausi, inoltre, per la consegna dei riconoscimenti alla medaglia d’oro ai giochi olimpici invernali del 2010, Giuliano Razzoli, accompagnato da familiari ed amici del Razzo fan club, che ha tra l’altro affermato come la sua lunghissima avventura sportiva, che non si è ancora conclusa, è pure merito della sua terra, che l’ha da sempre sostenuto. “Una parte di me è sempre stata a Villa Minozzo – ha confessato – un territorio che mi ha dato un sacco di energia in tutti questi anni. Mi sento, in un certo senso, un prodotto del nostro Appennino. Sono onorato di questo premio”.

Dalla sede dell’associazione è stato infine raggiunto, in corteo, il centro sportivo, in cui si è svolta la cerimonia di dedicazione del complesso a Umberto Guiducci, con lo scoprimento del pannello illustrativo da parte dei figli del medico, Vincenzo (anch’egli cardiologo) ed Elena (avvocato), e dello stesso Razzoli, e della lapide in marmo da parte del primo cittadino, Elio Ivo Sassi, a nome del consiglio comunale e dell’intera comunità.

 

















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