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Incendio all’impianto rifiuti Herambiente SpA di Modena, i primi esiti dei monitoraggi

Si sono concluse le prime analisi sulla qualità dell’aria nei punti di monitoraggio ambientale, individuati sulla base del contesto territoriale potenzialmente interessato dalla ricaduta dei fumi dell’incendio che martedì 19 luglio 2022 ha interessato l’impianto di trattamento rifiuti di Herambiente SpA (via Caruso 150, Modena); l’incendio, iniziato alle ore 23.30 circa di martedì 19 luglio, risultava completamente estinto alle ore 10.00 circa di mercoledì 20 luglio.

La direzione prevalente di provenienza dei venti, nel periodo più critico fino allo spegnimento dell’incendio, era da sud-est, ponendo prevalentemente sottovento l’area rurale posta a nord del centro cittadino, benché l’odore fosse percepibile anche in diverse zone della città.

I campionamenti hanno riguardato la ricerca di composti organici volatili (COV – benzene, toluene, etilbenzene e xileni) e di aldeidi (formaldeide, acetaldeide, acroleina) e sono stati effettuati presso 5 punti individuati attorno all’impianto e nei centri abitati più prossimi (via Nonantolana, Strada Villavara, Albareto, via Belgio, parco Via Buozzi).

I risultati analitici rappresentativi delle ore più critiche (dalle 2.00 alle ore 15.00 circa del 20/07/2022),  hanno mostrato livelli di inquinanti (COV) sempre inferiori al limite di rilevabilità analitica; solo nel punto di monitoraggio di via Belgio è stato riscontrato un valore strumentalmente apprezzabile per il toluene (12 µg/m3), comunque sempre molto inferiore ai livelli di riferimento nazionali e internazionali definiti per l’esposizione della popolazione (260 µg/m3 come media settimanale).

Anche i livelli rilevati di aldeidi sono risultati complessivamente contenuti, con concentrazioni dei singoli composti ampiamente inferiori ai livelli di riferimento per la popolazione, dove disponibili.

Ad integrazione delle analisi con campionatori passivi, sono disponibili anche i dati di PM10 raccolti nelle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria. In particolare, considerando la direzione prevalente di provenienza dei venti, le stazioni di monitoraggio potenzialmente interessate dalle ricadute dei fumi sono Tagliati, Belgio ed Albareto.
La concentrazione di polveri PM10 misurata in queste tre stazioni è risultata nella giornata del 20 luglio pari a  28, 26, 30 µg/m3 rispettivamente, valori analoghi a quelli della stazione di via Giardini, certamente non interessata dall’incendio e che ha fatto registrare una concentrazione di 28 µg/m3. Da aggiungere tuttavia che normalmente Tagliati ed Albareto si pongono su valori leggermente più bassi rispetto a via Giardini, stazione da traffico, a testimonianza di un possibile contributo, seppur limitato, dei fumi dell’incendio. Analogo lieve incremento si è registrato sulle concentrazioni di PM2.5 presso la stazione di Tagliati, dove si è registrato un valore di 20 µg/m3 a fronte di 14 µg/m3 a Parco Ferrari, che mediamente si attesta sulle stesse concentrazioni; il valore è comunque inferiore al limite previsto sulla media annuale per questo inquinante, pari a 25 µg/m3.

Per quanto riguarda i dati degli inquinanti gassosi (ossidi di azoto, monossido di carbonio) misurati nelle tre centraline, non si sono rilevate variazioni significative rispetto ai normali andamenti.

“Considerata la durata relativamente breve dell’incendio e i livelli di inquinanti ambientali riscontrati, non si evidenzia un rischio di effetti nocivi sulla salute delle persone correlati all’evento” spiega Davide Ferrari, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di Modena.

















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