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Al via le procedure di affidamento lavori di Palazzo Solmi a Modena

L’area di maggiore prestigio di Palazzo Solmi, in via Emilia nel centro di Modena, verrà restituita alla città nel giro due anni. Il Comune, infatti, ha approvato il progetto esecutivo per il completamento della riqualificazione e del restauro dell’edificio, che ha già ottenuto il via libera dalla Soprintendenza e per il quale, nelle prossime settimane, partiranno le procedure per l’assegnazione dei lavori.

L’intervento, che interessa una superficie complessiva di 1.803 metri quadrati, ha un valore di circa 2 milioni 600 mila euro, di cui 2 milioni 500 mila derivanti da mutuo erogato dall’Istituto per il Credito sportivo, e prenderà il via entro fine anno per una durata intorno all’anno e mezzo.
La destinazione degli spazi all’interno prevede che 220 metri quadrati diventino la sede del Consorzio Festival Filosofia, 456 metri quadri per l’area riservata alla Società del Sandrone, mentre altri 920 metri quadrati, di cui metà nei cortili interni, rimarranno a disposizione per esposizioni temporanee ed eventi aperti ad altri soggetti e alla città. Sono in corso di definizione le convenzioni.
La destinazione degli spazi di Palazzo Solmi è stata illustrata nel corso di un sopralluogo a cui hanno partecipato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, gli assessori ai Lavori pubblici e alla Cultura Andrea Bosi e Andrea Bortolamasi, il direttore del Consorzio Festival Filosofia Daniele Francesconi, il presidente del Consiglio direttivo Consorzio Festival Filosofia Anselmo Sovieni, il presidente della società del Sandrone Giancarlo Iattici e tecnici comunali.
Il progetto prevede il completamento dei cortili al piano terra, delle sale e ambienti al piano nobile, la predisposizione degli impianti elettrici e meccanici e il parziale consolidamento delle strutture, adeguandole alle attuali normative in vigore. Con l’intervento saranno eliminate le barriere architettoniche e verranno resi accessibili a persone con disabilità tutti i piani, eccetto due locali al piano secondo, attraverso l’installazione di ascensori. Nei blocchi bagno dei vari piani saranno inoltre realizzati anche servizi igienici per disabili.
In particolare, le corti interne saranno attrezzate per poter ospitare eventi all’aperto, al piano ammezzato, tre sale tra le quali l’ampio salone con soffitto cassettonato, saranno la nuova sede della società del Sandrone, in cui troverà spazio anche la cucina di servizio al circolo ricreativo. Al piano nobile, le logge della corte cinquecentesca diventeranno il nodo distributivo per tutta la porzione del fabbricato e verranno chiuse con vetrate nel rispetto della configurazione architettonica. Internamente, l’intervento preserva e valorizza l’effetto ottico che, passando attraverso le diverse sale e relative porte, consente di traguardare le finestre di via Badia e via Carteria, attraverso un asse lungo oltre 65 metri. Il Salone delle feste, così come il Camerino degli specchi, che verrà ripristinato con gli apparati decorativi originari, e alcune altre sale adiacenti rimarranno sempre visitabili e disponibili per eventi, concerti di musica da camera, feste, convegni ed esposizioni temporanee per altri soggetti del territorio.
A ovest di questi locali troverà sede l’allestimento permanente della Società del Sandrone dedicato ai burattini che sarà gestito secondo un progetto concordato con l’Amministrazione volto a valorizzare la cultura e la tradizione modenese, in coordinamento con il progetto di valorizzazione del patrimonio delle teste di legno del Museo civico: circa 150 burattini realizzati a partire dalla fine dell’Ottocento, una “Baracca”, come si definisce il teatro delle teste di legno, dello stesso periodo, i manoscritti delle farse e una mostra storica, ricca di documenti e immagini che ripercorre gli oltre 150 anni della Società e la tradizione dell’antico Carnevale modenese.
A est del Salone saranno collocati gli uffici e i servizi del Consorzio Festival Filosofia, dotati di propria scala di accesso e ingresso esclusivo da via Badia. Oltre all’organizzazione della manifestazione annuale, il Consorzio sviluppa anche una serie di ricerche, pubblicazioni ed eventi culturali
Al piano sottotetto, raggiungibile con due scale interne e un piccolo ascensore, saranno collocati gli impianti e, nel lato ovest, gli ambienti potranno essere utilizzati come uffici e ospitare eventualmente altre attività.
Il recupero del complesso monumentale di Palazzo Solmi era già stato avviato dalla Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio di Bologna una decina di anni fa, prima del trasferimento di quell’area dell’immobile al Comune, avvenuto a marzo 2021. Quei lavori erano stati conclusi solo parzialmente nel 2014.

 

PREVISTA UNA RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE

Il progetto esecutivo approvato dalla Giunta prevede il completamento della riqualificazione e del restauro di Palazzo Solmi con interventi in aree esterne e interne definiti sulla base dei nuovi assetti funzionali che assumeranno i locali.

Al piano terra, nella corte esterna centrale, è prevista una pavimentazione in cotto posata a lisca di pesce delimitata da passatoie in pietra calcarea. Anche la corte cinquecentesca sarà pavimentata con mattoni in cotto posati “di coltello” a spina di pesce, con riquadro ai quattro lati e con al centro un pozzo in pietra d’Istria. Entrambe le corti inoltre verranno attrezzate con impianti elettrici, di illuminazione e idrici, in modo da consentirne l’uso per eventi all’aperto (ad esempio, concerti o conferenze).

Negli accessi su via Emilia e via Carteria saranno installati cancelli, che rimarranno sempre aperti nelle ore di esercizio: a due ante scorrevoli sulla prima e a due ante apribili verso l’esterno sulla seconda, con una porzione in lamiera cieca e una in barre di ferro sagomate. Si potrà accedere al palazzo tramite una porta scorrevole con fotocellula accedendo direttamente all’area ascensore-scale e, a fianco dello scalone storico principale, nel sottoportico di passaggio tra i cortili, due locali attualmente destinati a depositi o cantine saranno utilizzati per realizzare un nuovo accesso e una scala secondaria con struttura in acciaio. Per potenziare il collegamento tra il piano nobile e i locali nel sottotetto, inoltre, la scala nel lato ovest del palazzo sarà affiancata da una piattaforma elevatrice.

Nel piano ammezzato, in corrispondenza dei sistemi di risalita, sono stati posizionati anche i blocchi bagno per gli utenti, con antibagno condiviso. Gli spazi di questo piano saranno dedicati all’attività associativa della società del Sandrone e vi sarà realizzata la cucina di servizio per il circolo ricreativo.

Al piano nobile, dalle logge della corte cinquecentesca si raggiungono gli spazi espositivi retrostanti i servizi comuni, gli ingressi scale e l’ascensore, oltre che il piano superiore, con la riconfigurazione della scala interna presente e l’installazione di un secondo piccolo ascensore di risalita. In tali locali di passaggio è quindi previsto un sistema di protezione climatica a vetrate, con sottili infissi in acciaio color bronzo e vetro, e strutture di fissaggio indipendente rispetto alle colonnine, ai fregi e alle lunette della volta.

Nel “Camerino degli specchi” saranno ricollocati gli apparati decorativi con boiseries e specchi e verrà restaurata la specchiera del camino rimasto sul posto. Nel lato est del Salone delle feste si passerà agli uffici, ai servizi e alla scala di accesso esclusiva del Consorzio Festival Filosofia, oltre alla scala di salita al piano sottotetto dove si prevedono gli spazi dedicati agli impianti.

In tutti i piani, a testimonianza del tipo di pavimentazioni preesistenti, è prevista la posa di mattonelle in cotto fatte a mano nei diversi formati di riferimento, così come nei gradini dello scalone. L’impianto di raffrescamento e riscaldamento verrà completato e adeguato alle normative più recenti con distribuzione sottopavimento e sottotraccia alle pareti. Le pareti verranno tinteggiate con colori a calce secondo le cromie, le riquadrature e le decorazioni rilevate nel corso delle ricerche stratigrafiche effettuate. Saranno conservati gli infissi esterni (già recuperati) e interni (alcuni già restaurati e diversi sostituiti). Tutte le nuove partizioni murarie interne verranno realizzate con una soluzione che evidenzia il distacco dai soffitti dei locali per sottolineare il nuovo inserimento.

















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