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A Modena inaugurazione dello Studio Odontoiatrico per persone senza dimora di Porta Aperta

L’associazione Porta Aperta di Modena ha avviato in città un nuovo servizio a sostegno dei senza dimora, migranti irregolari e persone in condizioni di grande fragilità economica e sociale: si tratta dello Studio Odontoiatrico aperto presso i locali di Strada Cimitero San Cataldo 117.

Lo Studio Odontoiatrico è realizzato grazie al prezioso contributo di Autostrada del Brennero SpA e la collaborazione dei Lions Club Modenesi e si aggiunge, come servizio, al supporto sanitario fornito dall’ambulatorio medico di Porta Aperta  – rinominato Centro Salute del migrante e del senza dimora Porta Aperta – attivo da trent’anni in città a favore delle persone senza dimora grazie alla presenza di 20 medici volontari, 2 infermiere e 3 persone addette alla segreteria per un totale di 5500 visite garantite in un anno a 1600 pazienti che accedono in media.

In Emilia-Romagna, attualmente, questo tipo di servizio odontoiatrico è presente a Modena, Reggio Emilia e in fase di costruzione e avvio a Bologna; il servizio sarà garantito da 5, 6 medici odontoiatri volontari e non sarà ad accesso diretto ma verranno fissati gli appuntamenti dopo visita presso l’ambulatorio medico di Porta Aperta o invio da parte dei servizi sociali del Comune, e sono previsti 2,3 accessi a settimana.

«Per chi vive in strada, le patologie dei denti dovute a scarsa o sbagliata alimentazione piuttosto che a condizioni igienico sanitarie non garantite, sono particolarmente frequenti e problematiche, per questo abbiamo deciso di offrire questo nuovo servizio così importante – spiega il presidente di Porta Aperta Modena Alberto Caldana – Lo Studio Odontoiatrico così come lo storico ambulatorio medico di Porta Aperta sono convenzionati con l’Ausl di Modena; un grande grazie, oltre che ad Autostrada del Brennero e ai Lions Club modenesi che hanno reso possibile l’avvio di questo nuovo servizio, va al nostro Vescovo per la messa a disposizione dei locali in Strada Cimitero San Cataldo e alla Fondazione di Modena che negli anni ha sempre sostenuto l’ambulatorio. Ricordiamo che la nostra azione si diffonde anche sul territorio provinciale in convenzione con l’Ausl e le amministrazioni locali di Formigine e Vignola dove recentemente abbiamo aperto altri due ambulatori medici a favore di quelle persone che per vari motivi non possono avere la tessera sanitaria nazionale».

















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