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C’è il sì dell’Unione europea agli agricoltori dell’Appennino del progetto Life Agricolture

Dapprima il coinvolgimento degli agricoltori dell’Appennino di Reggio, Parma e Modena, ora anche l’ok dall’Europa per Life Agricolture. Si tratta di un progetto innovativo e quadriennale per lo studio, la prova e la divulgazione di pratiche di agricoltura conservativa attualmente in corso in 15 aziende sul territorio di Parma, Reggio e Modena. È promosso dal Consorzio di Bonifica Emilia Centrale e Burana, Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e Crpa. Ha l’obiettivo ambizioso di fare economia e stoccare carbonio nei suoli rurali e venerdì 27 maggio a Succiso (Ventasso), ospiterà una giornata dimostrativa con giornalisti dalle regioni, scuole e tecnici.

Nei giorni scorsi è giunta da Bruxelles Claudia Guerrini, project advisor della Commissione europea per la valutazione dei progetti Life europei. La project advisor ha osservato nei campi dimostrativi di tre aziende i primi risultati del progetto, oltre a come gli agricoltori dell’Appennino curano i loro terreni: “Durante la mia vista in questi posti ho avuto modo di vedere che c’è amore nel loro lavoro. Il percorso Life Agricolture è apparso dall’inizio molto promettente e già nel primo periodo di vita e tutto questo ora è stato confermato. È uno dei progetti che sto osservando e che sta avendo più successo per il monitoraggio; tutto sta procedendo secondo programmi”.
“La visita in campo – spiega la dottoressa Guerrini – serve per avere una visione più diretta delle azioni perché il programma Life Agricolture, come tutti i programmi europei di questo tipo. Attraverso le visite di monitoraggio è possibile avere una visione diretta delle azioni, così come parlare con chi queste azioni le realizza. Ho incontrato persone motivate e pragmatiche, innamorate del loro lavoro: sono qualità indispensabili per l’attuazione del programma Life, non a caso viene chiamato anche programma delle persone, perché ha al centro le persone e anche un forte aspetto socio economico. È un progetto a tutto tondo che sta procedendo secondo i piani e sta consegnando risultati positivi. Mi aspetto che alla fine della sua durata, nel 2023, abbia portato a termine tutti gi obiettivi previsti, anzi credo possa anche produrre di più”.
Soddisfatto dell’andamento anche Carlo Ponzio, monitor di alcuni progetti Life in Italia, che ha avuto il compito di seguire il progetto sin dall’inizio. “La nostra attività – spiega riferendosi al suo lavoro – è di coach, nel senso che aiutiamo i nostri partneriati che gestiscono i progetti a comprendere le regole, soprattutto quelle finanziarie, seguiamo le attività e cerchiamo di aiutarli quando sono in difficoltà. Interveniamo soprattutto quando c’è il rischio che non riesca raggiungere i risultati prefissati. Siamo intermediari tra i proponenti di queste azioni e l’Agenzia Cinea che a Bruxelles è responsabile del finanziamento delle azioni Life. A questa Agenzia riferiamo il nostro lavoro di monitoraggio”
Quindi l’osservazione su quanto accade nell’Appennino emiliano con questa sperimentazione: “Life Agricolture è iniziato due anni, va molto bene. Abbiamo vistato alcune aziende agricole che stanno facendo delle prove di dimostrazione di tecniche di coltura sia di attività colturale che di attività di regimazione delle acque. Sono tutte attività che migliorano le attività dei campi, la vita e l’economia degli agricoltori, ma sono anche misure importanti per mitigare le emissioni di CO2, infatti aiutano a sequestrare il carbonio nei terreni. Sono misure conservative, perché conservano la fertilità dei terreni e l’obiettivo di conservare e stoccare il carbonio. I risultati li stiamo raggiungendo”.

















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