ROMA (ITALPRESS) – “Siamo la società dello Stato che promuove e investe nello sport e nell’attività fisica, con obiettivi anche in termini di impatto socioeconomico. Operiamo attraverso un piano sociale e industriale approvato dal governo e fondato su interventi inclusivi, sostenibili e accessibili sui territori. Abbiamo portato lo sport ovunque”. A parlare, sul supplemento economico del ‘Corriere della Serà, è il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli. “Abbiamo fin da subito improntato l’operatività alla leale collaborazione con il Coni e direi che oggi l’ambito è definito – sottolinea Cozzoli – Noi ci occupiamo dello sport di base e della crescita della pratica sportiva da parte degli italiani, mentre il Coni si dedica allo sport di alto livello e alle Olimpiadi. I risultati raggiunti in occasione degli ultimi Giochi olimpici sono la riprova che la riforma ha funzionato. Si è chiuso il cerchio in modo virtuoso, con un presidio che va dal praticante al campione”. E ancora: “La resistenza l’ho capita, ma non la giustifico. La necessità di un cambiamento era sotto gli occhi di tutti e lo Stato ha inteso ridare centralità al tema delle politiche pubbliche in materia di sport con una riforma che sta producendo i risultati attesi”. Sport e Salute è stato al fianco di organismi e federazioni: “In tutto oltre 2,3 miliardi per sostenere e finanziare lo sport italiano, nel corso di quest’anno abbiamo già erogato 288 milioni di euro. Il più grande investimento è stata la scuola: oggi 1,7 milioni di bambini fa sport grazie a Sport e Salute”. Lo scorso anno è stata presentata la app Mysportesalute, una app in grado di collegare le società sportive, quasi 8 mila comuni italiani con una mappatura di 77 mila impianti sportivi: “Una delle premesse da cui siamo partiti è il dato che vede l’Italia al quinto posto in Europa nella classifica dei paesi più sedentari. La situazione ereditata da Sport e Salute alla sua nascita era la seguente: 25 milioni di persone in sovrappeso e 22 milioni di sedentari, cifre che si traducono in inevitabili costi sul bilancio della sanità pubblica. L’obiettivo dovrebbe, invece, essere quello di ridurre parte di questi costi e reinvestire le risorse risparmiate nello sport e nella prevenzione. Vogliamo far crescere lo sport anche grazie all’innovazione – conclude Cozzoli – Al momento sono 230 le startup che si sono candidate al programma di accelerazione WeSportUP dell’hub del Foro Italico”.
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