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Guerra Russia-Ucraina, Confagricoltura Emilia Romagna: duro colpo agli scambi commerciali

Unita alla preghiera per l’Ucraina e il suo popolo, anche Confagricoltura Emilia Romagna dice “fermate la guerra”.

«In un momento così delicato il mondo dell’agroalimentare ha bisogno di supporto per contrastare l’effetto devastante di questa guerra. Le aziende agricole stanno vivendo una crisi di liquidità senza precedenti, aggravata dalla pandemia», dichiara Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia Romagna.

Preoccupano le incognite sull’export verso i due paesi in conflitto, l’impennata dei prezzi dell’energia, delle commodity e dei fertilizzanti minerali; più in generale l’interscambio commerciale è in tilt riducendo all’osso le forniture di materie prime base per mangimi e alimenti zootecnici (mais, soia e sorgo), le scorte di grano tenero, di olio di girasole e di colza ad uso alimentare.

Per Bonvicini è piena emergenza. Conti alla mano, «nei primi nove mesi del 2021 il valore delle esportazioni emiliano-romagnole di prodotti agricoli e alimentari verso Russia e Ucraina è stato complessivamente di 158 milioni di euro».

L’ulteriore allarme per l’agrifood regionale si aggiunge al danno economico già provocato dall’embargo russo – in vigore dal 2014 e mai cessato -, su alcuni prodotti d’eccellenza del territorio quali salumi, formaggi e frutta. Ma i timori riguardano anche il flusso di merci in entrata dai due Paesi, per un giro d’affari complessivamente pari a 228 milioni di euro, sempre nei primi nove mesi del 2021 (fonte Unioncamere Emilia-Romagna). In particolare, l’Ucraina è su scala regionale tra i primi 7 paesi fornitori di prodotti agroalimentari; occupa invece la 19° posizione nella graduatoria nazionale.

Confagricoltura Emilia Romagna evidenzia le ripercussioni sulla tenuta socio-economica di filiere alimentari strategiche. Il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, chiede con forza «un piano di emergenza per il settore agroalimentare, coordinato dalla Commissione europea, per assicurare la continuità dei cicli produttivi e garantire i rifornimenti».

 

 

 

 

















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