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Bologna, maltrattata da padre e fratello: disposta per i due l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza

A seguito di fatti di cronaca che vedono coinvolta una giovane marocchina 18enne, vessata e maltrattata dal padre 56enne e dal fratello 32enne, il Questore di Bologna ha proposto al Tribunale della Prevenzione l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti dei due presunti responsabili.

Come è emerso dall’attività d’indagine della Squadra Mobile di Ferrara, la giovane ha subito per anni denigrazioni e privazioni, è stata costretta ad abbandonare gli studi, ad evitare frequentazioni con amici italiani, a rinunciare alle sue legittime aspirazioni e libertà; è stata insultata, picchiata e mortificata, solo perché voleva vivere una vita normale.

Con l’introduzione del Codice Rosso (L. 69/2019), il Legislatore ha fornito al Questore uno specifico strumento di tutela nei confronti di soggetti indiziati dei reati di atti persecutori e maltrattamenti, prevedendo che anche nei loro confronti possa essere disposta la misura di Prevenzione personale della Sorveglianza Speciale.

I decreti del Tribunale emessi in data 01.02.2022 e già applicati in via d’urgenza su richiesta dello stesso Questore, comporteranno l’obbligo per i due soggetti di soggiornare nel comune di loro residenza, senza potersi allontanare dallo stesso se non previa autorizzazione, nonché il divieto di avvicinamento e comunicazione con la vittima delle loro condotte.

L’accentuato pericolo per l’incolumità della ragazza, emerso grazie all’attività istruttoria della Divisione Anticrimine di Bologna, diretta dal Primo Dirigente Silvia Gentilini, ha reso necessario disporre nei confronti degli autori delle condotte un particolare controllo da parte dell’Autorità di P.S., al fine di scongiurare ulteriori comportamenti violenti e prevaricatori.

L’indagine degli agenti della Mobile di Ferrara era partita a fine dello scorso anno, dopo che ragazza, residente in provincia di Bologna ma con un lavoro in terra estense, aveva chiesto aiuto alla Polizia di Stato in servizio di controllo del territorio, in quanto temeva l’arrivo del padre che poco prima l’aveva rintracciata e minacciata di morte.

















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