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Minori stranieri non accompagnati: a Modena situazione non più sostenibile

“Il Comune di Modena sta affrontando una situazione non più sostenibile per quanto riguarda la gestione del flusso di arrivi di minori stranieri non accompagnati. È pertanto indispensabile ottenere il loro ricollocamento nella più ampia rete Sai”.

A chiederlo, di fronte a un aumento consistente degli arrivi, è il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli in una lettera indirizzata alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, inviata alcuni giorni fa, “auspicando valutazioni e interventi da parte del Ministero e del Governo” a cui il Comune si rivolge dopo aver approfondito il problema in sede di Prefettura di Modena, Regione e Rete Sai (già l’1 settembre è stata inviata una nota formale al Servizio Centrale per chiedere il ricollocamento dei minori giunti dal mese di luglio). Insomma, per il sindaco “Modena è una città accogliente, ma c’è un limite a tutto”.
Infatti, il Comune di Modena è titolare, nell’ambito di contratti di servizio, di 74 posti di accoglienza per Msna, Minori stranieri non accompagnati, in regime sia di pronta accoglienza (10 posti) che di seconda accoglienza (64) e, contrattualizzando alcuni posti aggiuntivi tramite singole procedure, a Modena sono sempre stati accolti, nel corso dell’anno, mediamente un centinaio di minori stranieri.
Inoltre, già dal 2019 il Comune ha avviato il progetto “Minori stranieri non accompagnati e legalità”, che coinvolge anche la Procura dei minori di Bologna, grazie al lavoro di Servizi sociali e Polizia locale, è finalizzato a far emergere le situazioni in cui lo status di Msna è assunto impropriamente, nel caso cioè sul territorio nazionale siano presenti parenti o figure di riferimento (nel 2020 sono stati 23 i minori stranieri deferiti all’Autorità giudiziaria per truffa ai danni dello Stato e per false dichiarazioni sull’identità personale).
Ma da luglio 2021 il flusso di arrivi di Msna è aumentato progressivamente: sono arrivati ben 83 minori stranieri e oggi la città ne ha in carico 155, il doppio rispetto ai posti autorizzati e contrattualizzati. “È chiaro – sottolinea il sindaco – che si tratta di numeri così rilevanti da stravolgere l’intero sistema di accoglienza, con il rischio di innescare anche tensioni sociali nei contesti in cui sono collocati, oltre che nelle comunità di accoglienza”.
Peraltro, non bastando le strutture emergenziali autorizzate, il Comune, per garantire l’accoglienza prescritta ai sensi di legge, si è trovato nella condizione di dover collocare i minori anche in strutture alberghiere con inevitabili ricadute economiche aggravate dalla situazione di emergenza sanitaria. “È pertanto indispensabile, per questa Amministrazione – continua il sindaco Muzzarelli – ottenere il ricollocamento di un numero significativo di minori nella più ampia rete Sai, oltre che ottenere il rimborso delle maggiori spese, anche sanitarie, già sostenute: solo per il periodo luglio-settembre si stima siano circa 300 mila euro”.

















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