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A Modena inflazione in aumento (+ 2,7 per cento) su base tendenziale annua

Modena, panoramica (Archivio fotografico del Comune)

L’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), calcolato nel mese di settembre 2021 sul territorio comunale di Modena, risulta in aumento (+ 2,7 per cento) su base tendenziale annua, ma in calo (- 0,1 %) su base congiunturale rispetto al mese di agosto. È quanto emerge dal calcolo dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), sulla base dei prezzi rilevati sul territorio dal servizio Statistica comunale, secondo le disposizioni Istat. Il dato tendenziale è il più alto registrato dal settembre 2012, per via dei decisi rialzi, rispetto al 2020, dell’energia e del gas di rete.

Gli indici dei prezzi al consumo di settembre 2021 sono stati elaborati nel contesto delle misure adottate con il Dpcm per contrastare la nuova ondata della pandemia; da segnalare il fatto che, già dalla fine di maggio, la progressiva riduzione della gravità dell’emergenza sanitaria e la riapertura graduale della maggioranza delle attività commerciali di offerta di beni e servizi di consumo hanno limitato le criticità dei mesi precedenti, a partire da una netta diminuzione del numero di mancate rilevazioni che aveva raggiunto il picco nel mese di aprile 2020.

In particolare, in settembre risultano in aumento congiunturale le divisioni: servizi ricettivi e di ristorazione (+ 2,5 %); comunicazioni (+ 0,3 %); prodotti alimentari e bevande analcoliche (+ 0,1 %). Si registra invece un calo per:  trasporti (- 1,6 %); ricreazione, spettacoli e cultura (- 0,9 %);  bevande alcoliche e tabacchi (- 0,4 %); abitazione, acqua, elettricità e combustibili (- 0,4 %); mobili, articoli e servizi per la casa (- 0,2 %); altri beni e servizi (- 0,2 %). Ancora invariate, rispetto agli ultimi due mesi, le voci sull’istruzione, su servizi sanitari e spese per la salute e su abbigliamento e calzature. Sempre nello stesso periodo, i dati per tipologia di prodotto registrano un valore congiunturale stabile sul totale dei beni: fermi anche gli energetici, alimentari, gli altri beni e i tabacchi. In flessione i servizi (- 0,4 %), trascinati dal calo dei servizi relativi ai trasporti (- 3,2 %).

La divisione “Servizi ricettivi e ristorazione” (+ 2,5 %) si dimostra quella con l’aumento percentuale più rilevante: si tratta di una mensilità, come prevedibile, molto positiva per i servizi di alloggio; in modesto aumento anche i prezzi di ristoranti e bar. “Comunicazione” fa segnare un + 0,3 % (categoria a rilevazione centralizzata) grazie all’ascesa dei prezzi degli apparecchi telefonici mobili e fissi, oltre che dei servizi postali. La divisione “Alimentari e bevande analcoliche” registra un + 0,1 %, dal momento che nonostante diverse classi di spesa marchino un calo – specialmente acque e bevande e la frutta – gli aumenti su oli e grassi, in particolare sui vegetali, determinano una lieve crescita.

La divisione che, al contrario, nel mese di settembre 2021 segna il calo più significativo è “Trasporti” (- 1,6 %): sebbene carburanti, automobili e le riparazioni di automobili siano in crescita, i pesanti cali congiunturali sul trasporto aereo e marittimo impongono il segno negativo. Netta flessione anche per “Ricreazione, spettacolo, cultura” (- 0,9 %): frenano bruscamente, come previsto, i pacchetti vacanza; calano inoltre i servizi ricreativi e sportivi e le spese relative agli animali domestici, mentre sono in salita computer e articoli sportivi. Decremento dello 0,4 % sia per “Bevande alcoliche e tabacchi” che per “Abitazione, acqua, energetici”: per la prima categoria, a completa rilevazione centralizzata, il calo è ascrivibile al calo dei prezzi dei vini, mentre sono stabili tabacchi e birre; per la seconda, frenano le spese condominiali e al contempo non si registra nessuna variazione, rispetto ad agosto, sulle classi di spesa più “pesanti” della categoria come affitti, energia elettrica e gas di rete. Lieve flessione, infine, anche per “Mobili, articoli e servizi casa” e “Altri beni e servizi” (- 0,2 % per entrambi): nella prima categoria si registrano cali diffusi, in particolar modo su cristalleria e stoviglie; beni non durevoli per la casa; grandi elettrodomestici, mentre c’è il segno positivo per mobili e arredi; nella seconda, sono in flessione gli articoli non elettrici per la cura della persona e la gioielleria e orologeria.

Sul sito del Servizio statistica del Comune (www.comune.modena.it/servizio-statistica/pagine-tematiche/prezzi) sono consultabili anche i dati sull’inflazione dei mesi precedenti.

















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