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Presentata a Reggio Emilia ‘Olli’, la navetta elettrica a guida autonoma

Nell’ambito della Settimana europea della Mobilità sostenibile promossa dal Comune, è stato presentato ieri sera a Reggio Emilia lo shuttle (navetta) a trazione elettrica e guida autonoma ‘Olli’. Si tratta di ‘Ride To Autonomy’, progetto europeo che vede l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore) quale unico partner italiano del consorzio internazionale che lo ha messo a punto ed è risultato beneficiario dei finanziamenti europei.

L’obiettivo è testare per un periodo di circa due mesi a Reggio Emilia – città della Motor Valley emiliana e sede di ricerca e produzione dell’automotive elettrica – un servizio di mobilità orientato al pendolarismo urbano, su strada pubblica, con il veicolo ‘Olli’, una navetta da otto posti a guida autonoma e trazione elettrica costruita dagli americani di Local Motors, lungo un percorso che collega due punti simbolici del territorio: la Stazione AV Mediopadana, realizzata dall’architetto Santiago Calatrava e il Campus Max Mara, opera di John McAslan.

“Innovazione, ricerca, sostenibilità sono temi con i quali Reggio Emilia guarda al futuro e sono inequivocabilmente contenuti e sviluppati in questo progetto, di rilevante importanza tecnologica e, in prospettiva, sociale ed economica, che siamo molto lieti di sostenere, nell’ambito delle nostre competenze, a fianco di Unimore e degli importanti partner privati che collaborano a questo risultato. E’ un lavoro di ‘rete’ e un tassello prestigioso per la Motor Valley emiliana e per la nostra città”, ha commentato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi durante la presentazione di ‘Olli’.

“L’incentivazione della Mobilità elettrica, dunque con elevati contenuti di sostenibilità e, nel caso di ‘Olli’ in particolare, di innovazione tecnologica – ha detto l’assessora alle Politiche per la Sostenibilità, Carlotta Bonvicini – è al centro delle politiche e delle linee strategiche del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) di Reggio Emilia. E ci fa molto piacere rilevare la sensibilità dei privati, del sistema delle imprese, su questo tema, al punto da rendersi disponibili alla sperimentazione del progetto, in cui Unimore è coinvolta significativamente. Ci impegneremo per rendere possibile la sperimentazione del mezzo su strada, nell’ambito di quadro normativo italiano particolarmente rigoroso sul tema. Serve porsi obiettivi alti e serve farlo insieme, come comunità: questo è un esempio. Ci auguriamo e lavoriamo affinché il trasporto elettrico possa quanto prima essere introdotto pienamente nel trasporto pubblico”.

All’incontro hanno partecipato Giovanni Verzellesi, prorettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (Unimore), che ha sottolineato “la valenza strategica del progetto ‘Ride To Autonomy’ per Unimore, ateneo che affianca la ricerca scientifica all’apertura al contesto sociale ed economico” e il professor Francesco Leali dello stesso Ateneo, che ha curato la progettazione insieme con un pool di ricercatori universitari; Iacopo Pergreffi di Max Mara Fashion Group, impresa che collaborerà alla sperimentazione di ‘Olli’; Alessio Beninati di Reale Mutua Group per gli aspetti assicurativi e Carlo Iacovini di Local Motors, azienda costruttrice.

“Il Progetto pilota – si legge in una nota di Unimore, che descrive il progetto – nasce nel contesto del Programma di Lavoro Europeo 2020 “Communications Networks, Content and Technology” e vede, insieme al Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Unimore, la partecipazione dell’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, di Local Motors, Max Mara Fashion Group, Reale Group e Unindustria. I risultati della ricerca contribuiranno allo sviluppo di soluzioni di mobilità smart e green, abilitate da nuove tecnologie informatiche per un modello di trasporto intermodale, autonomo, inclusivo e sostenibile.

“Olli – conclude Unimore – è dotato di sensori, in grado di intercettare pedoni ed ostacoli intorno al veicolo, di sistemi radar, di una videocamera ottica e di due antenne Gps. Il mezzo pesa complessivamente 20 quintali ha una capacità di carico fino a 907 chili e un telaio interamente stampato in 3D con polimeri compositi e alluminio”.

 

















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