MILANO (ITALPRESS) – “Vedremo cosa faranno gli esponenti della Lega in Consiglio dei ministri. Questo è quello che conta. Se le esternazioni di Salvini fossero il risultato di un calcolo politico, sarebbero a mio avviso un calcolo sbagliato. Gli italiani, lo confermano anche i sondaggi, vorrebbero l’obbligo vaccinale, figuriamoci se non sono favorevoli a un uso più largo del green pass. La priorità, in questo momento, è la sicurezza che passa dalla sicurezza nei luoghi di lavoro e ovunque sia possibile”. Così Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader della formazione di centrodestra Coraggio Italia in una intervista pubblicata dal Corriere.it che considera “una minoranza” quelli che temono il vaccino e sentono l’estensione del green pass come una compressione della propria libertà. “Certamente rumorosa, ma sempre una minoranza. Gruppi antisistema, espressione di una cultura antimodernista e complottista che non riconosce le istituzioni di base: dall’Aifa all’Istituto superiore di sanità. Che ritiene lo Stato imbrogli i cittadini. Una formazione politica che vuole candidarsi a guidare il Paese, può essere interlocutrice benevola di questa minoranza?”. “Che in vista delle scadenze elettorali si inneschi una competizione tra partiti vicini, è fisiologico ed è comprensibile. Ma dubito che competere sull’estensione del green pass sia una tattica vincente sotto il profilo del consenso. E in ogni caso Lega e Fratelli d’Italia sono l’architrave di un centrodestra che si candida a governare il Paese dopo Draghi” dice il Presidente della Liguria sulle posizioni di Salvini, in competizione con Fratelli d’Italia, che ha un bacino elettorale simile a quello della Lega, ma all’opposizione del governo Draghi. “Le rispettive classi dirigenti devono dimostrare di averla una cultura di governo, non possono farsi determinare dagli umori dei social. Va detto che sul green pass si sono create posizioni trasversali non solo nella Lega, ma anche in altre culture politiche: Cacciari è contrario in nome di un principio di libertà”. Quindi alle obiezioni di Cacciari sullìobbligo del green pass, risponde: “L’idea che si difenda la libertà non estendendo l’obbligo di green pass è frutto di un grande equivoco: l’alternativa non è tra l’obbligo di esibirlo o la libera circolazione, ma tra l’obbligo di esibirlo e un nuovo lockdown con le relative limitazioni. Limitazioni che per alcuni, penso alle attività economiche che hanno patito mesi di chiusure, significa non lavorare e non guadagnare. E per tutti si traduce in una nuova battuta d’arresto per l’economia del Paese, che non ci possiamo permettere. La ripresa ha bisogno di stabilità. Non facciamo le cicale con i dati di oggi per poi pentircene domani. E’ già capitato”. Sulla richiesta di tamponi gratis da parte del leader del Carroccio, Toti, dice: “I tamponi sono come il termometro: servono perchè misurano la febbre. I vaccini sono come l’antipiretico: la curano, cioè, nel caso del Covid, fermano il diffondersi dell’infezione. Non c’è nesso, non facciamo salti logici. Spero il governo estenda il più possibile l’obbligo di green pass, senza contropartite”. Infine su leghisti di razza, come Zaia e Fedriga, che non seguono la linea di Salvini, conclude: “I governatori vedono nelle corsie degli ospedali che effetto ha il virus sui non vaccinati”.
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