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Modena: rientrati a scuola e al nido oltre 16mila bambini

L’assessora Baracchi all’ingresso di una scuola d’infanzia con un genitore

“Una bella giornata, molto attesa da tutti – dai bambini, innanzitutto, ma anche dalle insegnanti e dalle famiglie ormai stremate da questa situazione. Si riprende una quotidianità preziosa che speriamo possa essere il preludio per il ritorno alla normalità”. L’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi ha così commentato la riapertura dei servizi educativi e della scuola per gli alunni della primaria e del primo anno delle medie.
Nella mattinata di mercoledì 7 aprile l’assessora si è recata in visita a due strutture educative, la scuola d’infanzia Tamburini e il vicino nido Amendola, per salutare personale e bambini augurando, tramite loro, una buona ripresa a tutti i bambini e ragazzi rientrati in classe o in sezione.

Hanno ripreso la didattica in presenza e l’attività nei servizi educativi della città complessivamente circa 16.100 bambini e ragazzi. In classe hanno potuto far rientro 8.300 bambini delle primarie e 1.650 studenti che frequentano il primo anno di scuola secondaria di primo grado.
Sono invece 6.100 i bambini rientrati nelle strutture educative del sistema 0/6: in 1.700, della fascia d’età 0-3 anni, hanno varcato i cancelli dei 52 nidi d’infanzia cittadini tra comunali, Cresciamo, convenzionati e privati; altri 4.400 bambini 3-6 anni sono rientrati nelle 63 scuole d’infanzia tra comunali, Cresciamo, statali, Fism, convenzionate e private.
Ad attenderli nelle strutture, c’erano le loro educatrici insieme al personale, che nelle scorse settimane hanno potuto vaccinarsi e che hanno preparato al meglio l’accoglienza dei bambini. “È un giorno davvero importante – continua Baracchi accompagnata nella visita dalla coordinatrice pedagogica Simona Cristoni – perché i bambini possono ritrovare il contesto di socializzazione fondamentale per la loro crescita, in un ambiente stimolante e protetto. Per la sicurezza di bambini e personale abbiamo da tempo adottato il protocollo concordato con istituzioni e Ausl; inoltre, sfruttando la bella stagione le attività si svolgeranno per lo più all’aperto, una strategia che d’altra parte avevamo adottato già prima dell’emergenza sanitaria, rispondendo alle più moderne istanze pedagogiche dell’outdoor education”.
















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