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Nuova vita per i rifiuti elettrici ed elettronici: al via progetto sperimentale per raccoglierli, predisporli per il loro riutilizzo e organizzarne la vendita

Un progetto sperimentale, unico in Europa, per sperimentare nuove modalità di raccolta ecocompatibili dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), per avviare linee di preparazione per il loro riutilizzo e sviluppare sistemi di vendita di questi prodotti, rigenerati industrialmente e con funzionamento certificato, presso “corner verdi” dedicati posti all’interno dei piccoli negozi e grandi punti vendita di elettronica.

Se ne è parlato in un incontro tra l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla e i vertici di Dismeco Srl, società specializzata nel settore della valorizzazione e trattamento dei Raee. L’azienda, insieme ad altri soggetti quali Hera Spa, Aires-Confcommercio, Cna Bologna, Università di Bologna, Zero Waste Italy (presieduta dal Nobel per l’Ambiente Rossano Ercolini) e realtà legate alla cooperazione sociale, intende approntare un nuovo progetto nel campo del riciclo e del riuso che potrebbe portare nel giro di un quinquennio a incrementare sensibilmente l’occupazione nella Valle del Reno, presso la sede dell’ex cartiera di Lama di Reno (Bo).

“Un fatto molto importante per il territorio del nostro Appennino e coerente con il Patto per il Lavoro e per il Clima, dove l’economia circolare è uno degli elementi fondanti del posizionamento di questa Regione- ha commentato l’assessore Colla-. Guardiamo con grande attenzione al tema del riciclo e del riuso e trovo molto interessante il progetto dei corner all’interno dei grandi gruppi commerciali. Si tratta di un programma industriale unico a livello europeo  importante non solo per dare una risposta di mercato sociale e al reinserimento dei prodotti di scarto nella catena del valore, ma anche per intercettare e contrastare efficacemente il rischio di inquinamento per abbandono di rifiuti nell’ambiente”.

“Siamo di fronte a una filiera strategica anche dal punto di vista politico istituzionale– ha continuato l’assessore-. Siamo un Paese che non ha materie prime, quindi il riciclo e riuso può diventare davvero un driver di sviluppo. Nel post covid- ha aggiunto- la cultura ambientale sarà sempre più diffusa e anche per questo motivo lavoriamo per dare una certificazione a livello regionale e nazionale a queste filiere”.

“Affrontiamo questa sfida unitamente a partner di primissimo livello- ha detto il presidente di Dismeco, Claudio Tedeschi– certi del necessario e fondamentale supporto istituzionale a questa filiera industriale innovativa. Con l’implementazione di questo progetto, il territorio dell’Emilia-Romagna si pone al vertice delle politiche legate alla Green Economy, declinandole in maniera operativa e concreta, coniugandole con l’attenzione dovuta alle problematiche sociali e a quelle del lavoro”.

La Dismeco Srl di Bologna è stata la prima azienda nata in Italia per la gestione e il trattamento dei Raee. Trasferitasi a Marzabotto, in provincia di Bologna, ha riqualificato parte dell’abbandonata ex Cartiera Borgo di Lama di Reno, dove ha insediato il proprio impianto produttivo e industriale. Ideando e ingegnerizzando innovative attrezzature per la gestione di questa particolare tipologia di rifiuti, non distruttive ma selettive, per materiali e ricambistica (con il record mondiale del 98% di recupero dai cosiddetti grandi bianchi).
Il Borgo Ecologico di Dismeco ha conseguito il Premio di Confindustria nel 2015 come miglior Progetto industriale in campo ambientale in Italia. Nel 2019 Dismeco ha vinto il premio di Confindustria come “Best Performer dell’Economia Circolare” e nel 2020 è stata selezionata come “Caso di studio internazionale di Economia Circolare” da parte dell’IWWG (International Waste Working Group).

















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